Recensione

Armed and Dangerous

Avatar

a cura di pWi

I giganti di Planet Moon Certamente, molti di voi ricorderanno positivamente un gioco di azione uscito qualche anno fa, che destò molta meraviglia soprattutto per l’impatto grafico, ma anche per il divertimento che riusciva a dare, per la demenzialità dei suoi personaggi e, in generale, per la spensieratezza che regalava. Sì, sto parlando proprio di Giants: Citizen Kabuto, opera prima dei ragazzi della Planet Moon Studios. Sostanzialmente, Giants si rivelò un grande prodotto; sia per le qualità che abbiamo sin qui elencato, sia per il fatto di essere, proprio grazie a queste qualità, estremamente originale. La pubblicità che riuscì a guadagnarsi era dovuta, comunque, per lo più per la grande grafica che vantava, sia per quello che riguarda gli effetti visivi più puri, sia per l’elevatissimo (o almeno per quei tempi) numero di poligoni che costituivano le varie creature e le varie ambientazioni. In ogni caso, come abbiamo detto, Giants non si definisce un “grande gioco” solo per la grafica, ma certamente anche per tutto quello che abbiamo sin qui descritto. Dopo Giants, Planet Moon si prende una bella pausa di qualche anno o, perlomeno, questo è quel che sembra dal fatto che non ha realizzato altri titoli. In realtà, stava lavorando a questo Armed and Dangerous che, quindi, ha avuto un iter di sviluppo veramente prolungato: si dice di due anni. Il gioco è prodotto addirittura da LucasArts che, evidentemente, ha valutato positivamente il lavoro svolto dai ragazzi di Planet Moon e quindi le prerogative per un buon gioco ci sono tutte. Come vedremo meglio più avanti, inoltre, gli elementi in comune con Giants sono moltissimi: si va dalla caratterizzazione dei personaggi a certi aspetti del gameplay, da alcune missioni a quell’aria canzonatoria che ritorna ancora una volta in una veste più spassosa che mai.

I quattro Cuor di Leone L’atmosfera canzonatoria e assolutamente demenziale già vista in Giants, torna paro paro anche su questo Armed and Dangerous. Aspettatevi quindi le gag più esilaranti, le battute più pungenti e alcuni momenti di follia allo stato puro che, gioco forza, fanno sorridere grassamente, come succede troppo raramente nel mondo dei videogiochi moderni. Insomma, se avete giocato Giants sapete esattamente cosa aspettarvi da Armed and Dangerous: da questo punto di vista i due giochi sono veramente molto simili. Proprio per quanto detto, la trama del nuovo gioco della Planet Moon è più un pretesto per far ridere che degli avvenimenti seri messi uno dietro l’altro. I quattro del titolo di questo paragrafo sono in realtà quattro scapestrati che vogliono riportare la libertà nel mondo sul quale vivono e che costituiscono un gruppo ribelle chiamato Lionhearts (Cuori di Leone). Si tratta di Roman, atletico guerriero del classico tipo “tanta forza niente paura”; di Jonesy, un simpaticissimo uomo-talpa (più talpa che uomo a dir la verità) dalla battuta facile; Q, un demenziale robot inglese con tanto di scopa al posto dell’elmetto e il tè sempre a portata di mano; Rexus, una bruttissima creatura mistica con un occhio solo. Da queste veloci descrizioni avete una prima conferma della demenzialità del tutto e, soprattutto, trovate un’altra analogia con Giants: anche questa volta l’ambientazione è puramente fantasy, sia per quel che riguarda i personaggi sia per quel che riguarda, ma ne parleremo più diffusamente più avanti, le locazioni che affronteremo. L’obiettivo dei nostri quattro eroi è quello di sconfiggere un cattivissimo tiranno che opprime la popolazione, tenendo praticamente come ostaggi tutti i cittadini della sua nazione. I nostri eroi sono praticamente soli contro tutto l’esercito del tiranno, ma possono vantare della collaborazione dei cittadini e soprattutto di un arsenale bellico di primissimo livello. Nel corso dell’avventura si accorgeranno ben presto che l’unica possibilità di vincere sta in uno stranissimo libro delle Profezie, chiamato “Book of Rule”, libro delle regole. Solo rubando il libro dalle grinfie del potente tiranno Forge potranno ribaltare le sorti del mondo. Inoltre, ben presto avranno altri alleati come una simpaticissima bambina di nome Lily, il figlio dal cervello completamente fuso del re Stig, dei giardinieri-robot che pensano più ai giardini che alla guerra, il vecchio nonno di Lily che è il guerriero più esperto della popolazione ma che è molto molto avanti con l’età e così via. In ogni caso sappiate che giocherete sempre con Roman (Rome per gli amici) e che gli unici ad accompagnarvi nelle vostre avventure saranno Jonesy e Q, che si limiteranno sempre a svolgere il ruolo di guardare le vostre spalle. Gli altri personaggi saranno presenti solo nei tantissimi e lunghissimi nonché spassosissimi filmati di intermezzo, tra l’altro realizzati in formato DivX.

Armati e pericolosi, anzi pericolosissimi La struttura di gioco di Armed and Dangerous è molto simile ad un altro gioco recente, Freedom Fighters. La telecamera è posta alle spalle di Roman e l’unico nostro obiettivo è quello di far fuori i nemici che ci sbarreranno la strada. La differenza sostanziale tra i due giochi sta nell’impossibilità, in Armed and Dangerous, di poter impartire ordini ai propri compagni d’avventura, in questo caso Q e Jonesy. Per il resto i due giochi sono veramente molto simili e hanno anche lo stesso feeling. Insomma, chi ha giocato a Freedom Fighters e ha gradito la struttura di gioco in questione si adatterà con grande familiarità anche ad Armed and Dangerous. D’altra parte, il gioco di Planet Moon Studios è estremamente immediato e, quindi, chiunque può giocarci senza problemi (pensate che non ha bisogno neanche del tutorial, il quale ormai è presente in praticamente tutti i giochi). Armed and Dangerous è costituito da 21 missioni, suddivise in cinque ambientazioni diverse. Da questo punto di vista, insomma, i ragazzi della Planet Moon sono riusciti a diversificarlo in maniera sostanziale. Sarà possibile sparare a tutto quello che ci capita in una landa ghiacciata, fra altissime montagne, in foltissimi boschi, su scogliere su cui si infrangono grandi fiotti d’acqua e in grotte sotterranee. L’unica nostra preoccupazione sarà quella di far fuori nemici su nemici, prestando attenzione a non perdere troppe vite e, soprattutto, che i nostri due compagni d’avventura non muoiano prematuramente. Q e Jonesy, infatti, sono fondamentali perché ci danno soprattutto una grossa mano come volume di fuoco contro gli avversari e, se considerate che questi ultimi sono veramente tantissimi, vi renderete facilmente conto di quanto siano importanti altre due (o quattro, fate voi) mani che possano sparare. Inoltre, in alcune missioni la loro presenza è fondamentale e quindi la loro morte determina l’esito negativo della missione. Ad esempio, in una missione capita che Jonesy si accinga a piantare dell’esplosivo in una porta che dobbiamo assolutamente valicare e, quindi, se egli muore prima di arrivare alla porta in questione la missione finisce negativamente. Durante le missioni, inoltre, vi sono altri elementi fissi. Uno di questo sono gli spassosissimi pub. Pensate che durante le nostre peregrinazioni potremmo imbatterci in stranissimi pub, apparentemente innocui esteriormente, ma al cui interno si vendono invece armi di tutti i tipi invece che birra e coca cola. Qui potremo comprare l’arsenale che ci serve, salvare la nostra posizione e ricaricarci di vite. In alcune missioni capita di avere la necessità di un determinato tipo di arma (ad esempio, del lanciarazzi per far fuori veicoli particolarmente imponenti che non si possono distruggere con le armi leggere) e l’unico modo di ottenerla è proprio quello del pub. Altre cose ricorrenti sono la presenza di postazioni fisse dalle quali possiamo sparare in continuazione senza preoccuparci del numero di proiettili e il jet pack. Questo si potrà usare in particolari missioni nelle quali siamo chiamati a recarci in locazioni apparentemente irraggiungibili scavalcando grossi spazi vuoti. Quando il nostro Roman lo avrà alle spalle, premendo il tasto del salto, egli compirà un balzo molto consistente e grazie all’uso di particolari piccole ali collegate al jet pack stesso potrà mantenersi in volo per qualche secondo. Insomma, se ricordate bene tutto questo succedeva in maniera molto simile anche in Giants, per cui le missioni con il jet pack ricordano molto da vicino alcune missioni di Giants. Per concludere il discorso riguardante le missioni, diciamo che la maggior parte delle volte saremo chiamati a raggiungere un posto Y partendo da un posto X e massacrando tutto quello che ci appare davanti. Ma capita anche di dover salvare un certo numero di paesani riportandoli alle loro case, di distruggere particolari edifici del nemico, di trovare delle valide vie di fuga quando ci troviamo nel castello del Re Forge, di uccidere un’orda di streghe, di difendere degli avamposti e così via. Inoltre, alla fine della serie di missioni ambientate in una determinata locazione, prima di entrare nella nuova locazione, dovremo sempre compiere una missione speciale. Roman prenderà possesso di una postazione fissa e dovrà sparare a mani basse su tutti gli invasori che intendono conquistare il villaggio alle spalle dello stesso Roman. In queste missioni potremo sfruttare diversi elementi del terreno a parte, ovviamente, i cannoni posti nella postazione fissa. Sparando, ad esempio, su delle botti potremo provocare esplosioni in continuazione e uccidere così molti soldati avversari. Stesso effetto lo si ha usando il cannone della postazione, ma questo si ricarica molto lentamente per cui va usato con grande saggezza. Potremo anche sparare su nuove armi e vite che compaiono sullo stesso terreno in modo da rifocillare le energie residue o potenziare ancora il nostro arsenale. Infine, in queste missioni l’esercito che ci attacca è veramente numerosissimo. Pensate che in lontananza si vedono addirittura migliaia di soldati pronti ad attaccarci. Ovviamente, però, nessun motore grafico del 2004 potrà mai gestire tanti poligoni, per cui questi soldati appaiono come dei puntini, ma in realtà l’impatto grafico è comunque degno di nota. In ogni caso, appena questi si avvicinano maggiormente acquisiscono la loro normale struttura poligonale per cui il tutto rimane comunque abbastanza realistico.Ma come abbiamo detto prima, l’aspetto su cui i ragazzi della Planet Moon hanno riversato maggiore attenzione e, soprattutto, grande fantasia è quello relativo alle armi. Vi dico subito che le armi di Armed and Dangerous hanno certamente un feeling eccezionale riuscendo ad infondere molta adrenalina durante i combattimenti, ma soprattutto sono estremamente originali, come non si era mai visto in un videogioco. Vi sono due tipi diversi di armi: le armi da sparo e le bombe. Tra le prime troviamo la normale mitragliatrice, schioppetti della seconda guerra mondiale, il fucile di precisione, il lanciarazzi a ricerca calorica (questo veramente spettacolare). Fin qui niente di strano, se non che dobbiamo ancora annoverare il trombone lancia petardi e lo Shark gun. Il primo è sostanzialmente un semplice lancia petardi, ma da una forma a dir poco esilarante. Il secondo credo che sia una delle armi più originali che io abbia visto nella mia carriera videoludica. In pratica, quest’arma lancia uno squalo che va ad azzannare, e quindi uccidere, tutti i nemici nell’arco di un centinaio di metri. Se lo spariamo quando non ci sono nemici lo squalo, inoltre, ci proteggerà aspettando che ci avviciniamo a qualche soldato avversario per entrare in azione. Non vi dico l’euforia che ho avuto la prima volta che ho usato quest’arma: il tutto è stato veramente molto spettacolare! Tra le bombe ci sono le normali dinamiti che se tirate in prossimità degli avversari si appiccicano ad essi e non si schiodano da questa posizione fin quando esplodono disintegrando il corpo del mal capitato nemico. Ma le bombe più originali sono quelle che stordiscono i nemici per qualche secondo, quelle che creano un buco nero nel quale vengono risucchiati gli stessi soldati avversari, quelle che capovolgono lo schermo facendo cadere, ancora una volta, i mal capitati soldati avversari. Insomma, i ragazzi della Planet Moon sono riusciti a ricreare un arsenale veramente di grandissimo impatto, cosa che costituisce senza dubbio uno degli aspetti positivi di Armed and Dangerous. La cosa ovviamente contribuisce anche nel senso delle demenzialità di cui è pervaso, come abbiamo più volte sottolineato, tutto il gioco. Imbattiamoci adesso, tuttavia, nel primo evidente aspetto negativo di Armed and Dangerous, vale a dire l’intelligenza artificiale. Non che il titolo della Planet Moon sia un gioco che richiede chissà che da questo punto di vista, ma credo che qualche affinamento in più in questa direzione avrebbe giovato sostanzialmente alla qualità generale del tutto. Q e Jonesy in realtà non fanno altro che seguirci pedissequamente e sparare quando si accorgono che ci sono nemici nelle vicinanze. Se a questo aggiungiamo che a volte capita che qualcuno rimanga incastrato in qualche edificio vediamo che la frittata è fatta. Dal mio punto di vista, se ci fosse stata la possibilità di dirigere i nostri compagni di avventura e di pianificare qualche attacco in maniera accurata ci sarebbe stata anche quella profondità che un gioco come Freedom Fighters può vantare e che invece Armed and Dangerous non ha. A questo, rimanendo nei lati negativi del gioco, aggiungiamo la ripetitività generale del tutto: in pratica si spara sempre e non si fa nient’altro. Dopo un po’ ci si accorge che in realtà i ragazzi della Planet Moon ha puntato di più sulla storia demenziale che sul gioco vero e proprio (le scenette di intermezzo durano quasi quanto una missione) e sull’aspetto spettacolare che indubbiamente ha Armed and Dangerous. A questi aspetti negativi aggiungiamo anche qualcosa che riguarda il livello di difficoltà generale. Diciamo, innanzitutto, che Armed and Dangerous si può giocare tramite tre livelli di difficoltà differenti. Tuttavia, il gioco è globalmente sempre molto semplice. Solo alcuni tratti sono veramente difficili (si tratta delle sezioni in cui dobbiamo trovare delle particolari case da distruggere e quindi girare in lungo e in largo sottoponendoci al fuoco nemico o di difendere i villaggi cercando di non farci attaccare dagli aerei zeppelin) e questi purtroppo vanno ripetuti più volte, generando una certa sensazione di frustrazione. In ogni caso, anche al massimo livello di difficoltà, Armed and Dangerous si completa in non più di quattro o cinque ore, lasciando veramente con l’amaro in bocca quando finisce. Si pensa “Ma così presto? Proprio sul più bello?” (mmm…questa frase potrebbe dare adito a fraintendimenti, ma tant’è, stiamo facendo la recensione di un gioco demenziale quindi lasciamola stare…). Se pensate che non vi è nessuna modalità multiplayer, vi renderete conto che la longevità è l’elemento assolutamente carente di questa produzione Planet Moon Studios.Non abbiamo ancora parlato di motore fisico, ma ci accingiamo a farlo seppure in maniera molto rapida. Pensate che Armed and Dangerous usa il motore fisico Havok e qui i più informati di voi avranno certamente fatto uno scatto sulla loro sedia. Sì, si tratta proprio del motore fisico che sta alle spalle di Half-Life 2 e, in forma meno rifinita, di Max Payne 2. Beh, proprio come è successo con Max Payne 2 anche qui l’Havok non raggiunge i livelli di perfezione che vedremo in Half-Life 2, ma comunque è sempre uno spettacolo vederlo. In Armed and Dangerous la presenza dell’Havok si nota soprattutto quando i vari soldati nemici, colpiti da una qualche esplosione, vanno in aria e compiono dei voli da primato. In queste circostanze, il tutto accade in maniera veramente molto naturale, anche grazie alle ottime animazioni consentite dal motore grafico. L’Havok si nota anche nell’esplosione di barili o di dinamiti, nella caduta dei corpi esanimi dei nemici da posti sopraelevati e in altri particolari meno evidenti.

Vai col bump mapping! La grafica di Armed and Dangerous è di grande impatto. Gli effetti grafici sono di primo livello e vanno a realizzare splendide esplosioni, giochi di luce, riflessioni e tutto quello che rende spettacolare la grafica del nuovo gioco di Planet Moon. Non manca certamente il bump mapping, il quale ricopre vastissime superfici di terra rendendo il tutto più realistico. Come abbiamo detto, sono ottime anche le animazioni che contribuiscono in maniera sostanziale all’effetto di fluidità che Armed and Dangerous riesce a dare. Ma la componente più interessante della grafica è costituita dai grandissimi spazi aperti nei quali siamo chiamati a combattere e nell’eccezionale numero di poligoni che vengono utilizzati. Insomma, l’impatto visivo è di grande effetto da una parte per la spettacolarità di quanto succede sullo schermo fra esplosioni e sparatorie di ogni tipo e dall’altra per la maestosità delle ambientazioni. Pensate, inoltre, che tutto questo ben di dio gira in maniera molto fluida anche su macchine non potenti e vi renderete conto dell’ottimo lavoro che hanno svolto i ragazzi della Planet Moon da questo punto di vista. Anche il sonoro è su ottimi livelli. Il tutto è presente in formato multidirezionale, in modo che possiamo renderci conto (disponendo ovviamente di un valido impianto audio) da dove giungono i pericoli. Ottime sono anche le musiche che si addicono molto bene all’aria da una parte canzonatoria e dall’altra adrenalinica del gioco. Chiudiamo la nostra recensione dicendo che, purtroppo, Armed and Dangerous è commercializzato in Italia nella sola versione internazionale, la quale è completamente in inglese. D’altra parte non è prevista la localizzazione nel nostro idioma. L’unica consolazione ci è data dalla possibilità di poter abilitare i sottotitoli (sempre in inglese) e dal fatto che, comunque, il gioco è seguibile quasi perfettamente anche da chi non mastica perfettamente l’idioma britannico.

HARDWARE

Requisiti minimi:
Pentium III 1 Ghz o equivalente, 256 MB RAM, scheda video con almeno 32 MB di RAM, scheda audio Windows compatibile.

Requisiti consigliati: Pentium III 1 Ghz o equivalente, 256 MB RAM, scheda video con almeno 64 MB di RAM, scheda audio Windows compatibile.

Sistema di prova: Pentium 4 2,8 Ghz, 512 MB RAM, GeForce 4 Ti 4200, scheda audio Hercules Game Theater XP.

– Spensierato e divertente

– Assolutamente demenziale

– Armi molto originali

– Ripetitivo

– Troppo facile in alcuni punti, frustrante in altri

– Breve

7.8

Armed and Dangerous è un gioco frenetico, divertente, adrenalinico, demenziale, umoristico: in una parola spensierato. Ed è forse questa la qualità migliore di questa produzione Planet Moon, in quanto è sempre più difficile ritrovarla nei videogiochi di oggi. A questo si aggiunge una spettacolarità di fondo di grande impatto, un ottimo motore grafico, un sonoro veramente immersivo e, ancora una volta, l’eccezionale simpatia dei personaggi. Insomma, non dimenticheremo troppo facilmente Rexus, Jonesy, Q e Roman! Tuttavia, il gioco ha anche degli evidenti lati negativi. Il primo si riferisce alla ripetitività: insomma non dovremo far altro che sparare in continuazione per andare avanti. Il secondo al livello di difficoltà, Armed and Dangerous è infatti troppo semplice nella maggior parte delle occasioni, ma riesce ad essere frustrante in alcune sezioni particolarmente ostiche. Ad ogni modo, il vero problema sta nella longevità. E’ infatti possibile completarlo in quattro o cinque ore anche al massimo livello di difficoltà e una volta finitolo è veramente difficile riprenderlo, anche perché non ha nessuna modalità multiplayer. Insomma, Armed and Dangerous è un titolo consigliatissimo agli appassionati dei giochi frenetici e assolutamente spensierati, se invece pretendete quel quid in più dal vostro acquisto videoludico e soprattutto un’esperienza che possa durare almeno una settimana lasciate pure perdere.

Voto Recensione di Armed and Dangerous - Recensione


7.8