Recensione

Anubis II

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a cura di Star Platinum

Un gioco decisamente sconvolgente questo Anubis II. Non tanto per le qualità tecniche che, come avremo modo di analizzare a breve, si dissolvono in tempi immediati, ma per l’incredibile superficialità con cui gli sviluppatori hanno iniziato (e purtroppo per i possessori di Wii non sembrano destinati a fermarsi molto presto) a dare il via ad un genere denominato “Popcorn Arcade” che in teoria dovrebbe rappresentare titoli dal gameplay coinvolgente e immediato ma nella pratica… Lasciamo perdere che è meglio.

Non svegliate quella mummiaIl titolo sviluppato da Data Design Interactive sarà passato quasi inosservato tra i numerosi giochi che compongono ormai la ludoteca dell’ammiraglia Nintendo, tuttavia se da questo punto di vista ci sarebbero anche motivi per rallegrarsi, almeno sulla carta le potenzialità per ottenere un discreto prodotto c’erano tutte. La storia attorno a cui si concentreranno le vostre avventure inizia nel lontano Egitto, molto tempo fa. Un malvagio e crudele spirito conosciuto con il nome di Mumm’hotep imperversa nelle terre del pacifico regno portando ovunque caos e distruzione. Essendo costituito di pura forza spirituale vi è impossibile combatterlo con normali mezzi e per gli indifesi sudditi sembra ormai arrivata l’ora della fine in un limbo senza onore. Ma quando tutto sembra perduto, appare l’unico guerriero in grado di ricacciare il mostro nell’oblio, il leggendario Anubis protettore della necropoli egiziana e più che mai deciso a scendere in campo in prima persona per la salvezza degli spiriti del suo popolo…Con l’intento di proporre un gameplay che fosse il più immediato possibile, il gioco tenta timidamente di focalizzare l’attenzione all’interno di un’ambientazione per certi versi poco inflazionata e potenzialmente adatta ad ospitare una serie di varianti in tema con gli elementi degli scenari. In effetti, il tutto risulta semplice da padroneggiare fin dai primi minuti di gioco, ma quello che in apparenza si rivela come un approccio destinato a far impratichire con i comandi, altro non è che l’intera dimensione della struttura di cui Anubis II è composto, denotando quindi una totale assenza di profondità su tutta la linea e rendendo quindi la produzione irrimediabilmente compromessa senza che nemmeno si sia assaporata per un tempo almeno discreto.

Spiriti liberi dagli schemiLa struttura di gioco è incentrata sull’ormai collaudata formula che vede il protagonista raccogliere oggetti, utilizzare piattaforme, addentrarsi in passaggi scomodi da raggiungere e combattere contro gli “innocui” nemici che cercheranno timidamente di fermarne il cammino, fino allo scontro finale. Nonostante la presenza di numerosi elementi, il coinvolgimento risulta subito estremamente limitato, a causa di una realizzazione tecnica davvero di basso livello che contribuisce a rendere ogni sessione poco interessante oltre che funzionale. Le ambientazioni che costituiscono l’area da esplorare sono altrettanto mediocri, sia perché appaiono fondamentalmente simili l’una all’altra ma soprattutto per un design troppo lineare e privo di elementi in grado di catturare l’attenzione del giocatore attraverso enigmi o prove di una certa difficoltà da superare. Anche il sistema di controllo, non soltanto sfrutta in minima parte le potenzialità del controller delegando il movimento di Anubis al Nunchuk e i suoi attacchi al semplice e mai divertente scuotimento del Wii Remote, ma si rivela impreciso durante gli attacchi e a livello di rilevazione dei movimenti. Ulteriore dimostrazione di una povertà tecnica ai minimi storici è rappresentata dalla visuale utilizzata, davvero scomoda e poco funzionale, che diventa problematica in più di un’occasione non permettendo di percepire la giusta sensazione di distanza rispetto agli ostacoli e alle piattaforme da raggiungere.A livello tecnico, nonostante questo titolo affidi la missione di salvezza ad un protagonista dal nome altisonante e meritevole di un design “maturo”, l’atmosfera che si respira è beata e serena, denotando l’intenzione di privilegiare un target molto giovane. Le fattezze quasi super deformed di Anubis, a tratti anche simpatiche, stonano però irrimediabilmente con delle strutture poligonali decisamente insufficienti a livello di complessità e texture, esponendo il giocatore ad una deprimente serie di livelli desolati e desolanti, in cui gli sporadici effetti speciali generati da nemici e attacchi, quali fiamme, tempeste di sabbia e simili, sembrano più un episodio isolato che non parte della reale natura del titolo. Una fluidità peraltro non esente da difetti rende inoltre il tutto anche fastidioso, conferendo un piccolo record che speriamo di non vedere mai superato da altre produzioni videoludiche. Sul comparto sonoro c’è davvero poco da dire se non che è praticamente inesistente, essendo contraddistinto da poche musiche sottotono e da effetti sonori che mal si adattano a ciò che dovrebbero invece riprodurre. Il senso di smarrimento che ne deriva è quindi molto forte. Se è vero che forse in pochi si potevano aspettare un capolavoro da questa produzione, anche ottenere la sufficienza appare un’oasi decisamente troppo lontana da raggiungere a causa dei tanti e pesanti difetti presenti, che non solo non sfruttano le poche idee interessanti ma le affossano inesorabilmente decretandone la fine prima di quanto possiate immaginare. Forse era meglio non disturbare le mummie.

– Grafica colorata…

– …ma qualitativamente mediocre

– Gameplay inesistente

– Longevità ridotta a zero

3.0

Anubis II non solo è un titolo noioso e mal realizzato dal punto di vista tecnico, ma presenta difetti che mai ci saremmo aspettati di ritrovare in una produzione destinata ad una console della next generation. Non c’è nulla che possa contribuire a salvare questo titolo dal dimenticatoio, evitatelo come le famose piaghe d’Egitto e il faraone ve ne sarà grato.

Voto Recensione di Anubis II - Recensione


3