Recensione

Alvin Superstar

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a cura di Dr. Frank N Furter

Quanti di voi non hanno visto Alvin Rock’n’Roll (i Chipmunks in versione in USA) da piccoli? Speriamo in pochi, perché fu una delle serie animate più divertenti degli anni Ottanta ed è molto meglio ricordarseli così. Nessuno si aspettava un loro ritorno sul grande schermo, ma nonostante siano passati parecchi anni, i tre fratelli Seville riscuotono ancora un enorme successo a livello mondiale. In concomitanza con l’uscita del film è stato realizzato l’immancabile tie-in, ma sarà la solita trovata commerciale o rappresenterà una perla per gli appassionati del cartone animato?

La strada verso il successoAlvin Superstar si snoda attraverso una sorta di rythm game con protagonisti i tre piccoli musicisti. I nostri scatenati rockers sognano di suonare nel mitico Rockathonapalooza, ma ogni band che si rispetti deve però partire dal basso. Inizierete quindi ad esibirvi prima in una festa scolastica, poi in una piazza e così via… cercando di scalare la vetta del successo. Lo story mode è strutturato come in Guitar Hero: si devono superare un certo numero di brani per andare avanti. Tra un concerto e l’altro e ci saranno dei dialoghi di intermezzo atti a raccontarvi come procede la situazione della band.

Guitar Hero versione trashIl sistema di gioco è in sostanza uguale al titolo Activision. C’è il rockmetro, ci sono le combo e le note da suonare a tempo. All’inizio di ogni esibizione compariranno quattro cerchi di colori diversi, disposti ai quattro angoli dello schermo. Al centro c’è una piccola stella che ne dispensa delle altre più piccole e quest’ultime viaggiano verso il tasto che dovrete attivare. I vostri strumenti sono rappresentati, come prevedibile, dal Wii Remote e dal Nunchuk: scuotendo dall’alto verso il basso uno dei due controller attiverete le note poste negli angoli in basso,mentre per quelle poste in alto il procedimento è lo stesso ma in più dovrete tenere premuti i tasti B e Z. La scomodità di tenere pigiati i pulsanti per suonare le note alte risulta subito inumana; inoltre le stelline viaggiano ad una velocità non indifferente facendovi perdere il ritmo della canzone in molte occasioni. Spesso potreste trovarvi in seria difficoltà nel riprendere il controllo del gioco, soprattutto nei momenti in cui vi ritrovate a suonare allo stesso tempo una nota in alto e una in basso, con profonda frustrazione e rabbia. Le combo funzionano con la stessa meccanica degli altri titoli musicali. Eseguire una successione di note nel modo giusto farà aumentare il moltiplicatore del punteggio e la valutazione finale della prova andrà da zero a quattro stelle.Il rockmetro, a differenza di quello presente in Guitar Hero, è molto clemente con gli errori. Ci vorrà pochissimo per farlo infiammare e tanti errori o pezzi di canzone saltati per abbassarlo: anche al livello di difficoltà “difficile” sarà dura perdere, fattore che influenza non poco il senso di sfida.

Orrore TecnicoSe il gameplay non necessita di ulteriori approfondimenti a causa di una povertà di idee davvero fastidiosa, la realizzazione tecnica merita qualche parola se non altro per avvertire gli ignari fan della serie a ciò che potrebbero andare incontro. Graficamente il gioco è davvero inguardabile, anche da lontano. La mediocrità dei palchi e delle ambientazioni lascia un senso di sgomento e delusione totale. I Chipmunks sono realizzati in modo superficiale, con animazioni che ricordano i burattini del teatro di Pinocchio (senza offesa per i burattini…). La colonna sonora per fortuna è di tutto rispetto e comprende titoli come: Karma Charmeleon dei Culture Club, California, All the Small Things dei Blink 182, Heartbreak Hotel di Elvis Presley e tante altre. Tutti i pezzi sono interpretati dalle candide voci dei tre protagonisti. All’inizio è anche piacevole ascoltarli, ma man mano che si avanti, però, iniziano a diventare quasi insopportabili con le loro voci acute da spaccatimpani, tanto che se non fosse necessario ascoltarlo si avrebbe la tentazione di azzerare il sonoro. La longevità è davvero irrisoria, vista la facilità di superare ogni brano col minimo sforzo. Oltre lo Story Mode sono presenti anche le modalità: Canzone singola, Video e Multigiocatore. Nella prima scegliete il vostro pezzo preferito e lo suonate. Nella sezione video potrete “ammirare” un’esibizione dei fratelli Seville stando completamente in panciolle sulla vostra poltrona e infine il multiplayer si limita ad una sfida a due giocatori. Chiamarla così è forse anche troppo, poiché il rockmetro viene eliminato e non ci sono note speciali in grado di creare problemi all’avversario. Alla fine vince chi totalizza più punti al termine della canzone. C’è da aggiungere che se non terminate la modalità storia, non potrete usufruire delle altre opzioni, poiché i brani sono tutti bloccati e vengono messi a disposizione solo quando li avrete affrontati nella sezione principale del gioco, scelta che risulta davvero insensata e discutibile.In ultimo bisogna sottolineare come questo presunto titolo musicale non trasmetta neanche lontanamente la parvenza di suonare uno strumento, non riuscendo mai a coinvolgere nella canzone. Certo non si simula utilizzando una chitarra di plastica, ma agitare Wii Remote e Nunchuk non è proprio il massimo, anzi, soprattutto in questo caso appare decisamente poca cosa per risollevare le sorti di un titolo che infanga personaggi simpatici con davvero troppi difetti.

– Le voci dei Chipmunks sono bellissime

– Tante canzoni famose

– Realizzazione tecnica mediocre

– Ennesimo gioco su licenza deludente

– Povero di idee e contenuti

3.0

Senza girare troppo intorno al giudizio, Alvin Superstar è l’ultima tragedia videoludica generata dal malsano trend che abbina film di successo a videogiochi multipiattaforma. Non si riesce a trovare nulla di buono in un prodotto scadente come questo. Questa volta il concerto dei Chipmunks è stato un fiasco colossale. Risparmiate per titoli più meritevoli.

Voto Recensione di Alvin Superstar - Recensione


3