Recensione

Alien Breed 2: Assault

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a cura di Pregianza

Team 17 è una software house piuttosto abitudinaria. Il team di sviluppatori che ha creato Worms ha la tendenza a recuperare i suoi vecchi brand all’inverosimile e a sfornare seguiti su seguiti dei titoli di maggior successo (basti pensare agli innumerevoli giochi dedicati ai simpatici vermoni usciti fino ad ora). Non stupisce quindi che abbiano deciso di recuperare un altro dei loro vecchi marchi di fabbrica, ovvero Alien Breed, serie di frenetici sparatutto isometrici degli anni 90.Alien Breed ha già avuto la sua prima reincarnazione non molto tempo fa con Alien breed: Evolution e il suo remake Alien Breed: Impact. Il risultato è stato un gioco più che discreto ma privo di verve e con un finale aperto che lasciava intuire un futuro seguito. Seguito che è finalmente arrivato. Saranno riusciti i britannici sviluppatori di Team 17 a valorizzare le caratteristiche favorevoli del predecessore e ad eliminarne i difetti?

Astronave 10 volte più grande, jella 10 volte più possente. La matematica non è un’opinioneAnche questa volta vestirete i panni dell’ingegnere militare Theodore J. Conrad, esperto di macchinari e armi da fuoco. La nave su cui stazionava Conrad, la Leopold, si era scontrata con un gigantesco relitto spaziale infestato da alieni tutt’altro che amichevoli e l’ingegnere era stato costretto ad eliminare migliaia di mostri e a riattivare la maggior parte dei sistemi danneggiati del velivolo, per poter fuggire dal settore dello spazio in cui era finito. La precedente avventura si era conclusa con un malfunzionamento dei motori della nave e Conrad costretto ad esplorare l’enorme relitto per trovare una via di fuga alternativa. In questo secondo capitolo è proprio la gigantesca nave infestata il nuovo palcoscenico della trama e, considerando il quantitativo innumerevole di incidenti e imprevisti che avevano colpito il protagonista su un’astronave di dimensioni relativamente scarse, potete immaginare cosa si troverà ad affrontare il nostro simpatico ingegnere stavolta.Lo avevamo detto nella recensione di Impact e lo ripetiamo adesso: Conrad è l’uomo più sfortunato della galassia. Non importa cosa faccia, che si tratti di riparare un sistema di filtraggio dell’aria o di sbloccare una porta, potete star certi che qualcosa andrà storto. Troverete sempre dei sistemi di difesa difettosi, un blocco automatico delle porte dovuto ad un incendio o qualcosa di peggio a bloccarvi la strada. Non è una bella situazione, in particolare se a tutto questo aggiungiamo un numero mostruoso di Alieni sparsi per la nave e desiderosi di trasformare il nostro eroe in un kebab.L’assurda sfortuna di Conrad era un po’ ridicola nel capitolo precedente e lo è ancora, ma è interessante notare che Alien Breed 2 ha una parvenza di trama al contrario di Impact. Le sequenze d’intermezzo a mò di fumetto che compaiono tra le varie missioni non sono più una semplice pausa, e in un paio di occasioni vi daranno delle delucidazioni piuttosto importanti sulla storia. Non siamo davanti alla sceneggiatura di Inception, per carità, ma almeno lo sforzo degli sviluppatori per rendere il titolo un po’ più immersivo si nota.

Xenomorfo: creatura brutta brutta che ha il vizio di sfondare muri e pavimenti all’improvvisoIl sistema di gioco ha subìto davvero poche variazioni in questo seguito. La visuale è ancora una volta isometrica con il personaggio che si muove con la tastiera e mira con l’ausilio del mouse. Conrad può effettuare brevi scatti e utilizzare oggetti secondari, principalmente granate o kit curativi. Si possono effettuare salvataggi e acquistare munizioni e oggetti usando degli speciali terminali di servizio della Intex Corporation sparsi per i corridoi. Anche le tipologie di alieni sono più o meno le stesse del capitolo precedente, tutte con la spiacevole tendenza a saltar fuori all’improvviso dalle pareti e con un paio di nuove aggiunte: come i fastidiosissimi webber, che rilasciano una sostanza appiccicosa in grado di bloccare i movimenti per alcuni secondi. Il gameplay è tuttavia migliorato, con un numero nettamente maggiore di alieni pronti ad assaltarvi ad ogni angolo e missioni meno ripetitive. Conrad dovrà ancora una volta vagare per la nave per riparare computer e porte, ma durante l’avventura si troverà anche a fronteggiare situazioni particolari, tra le quali alcune missioni con telecamera fissa e visuale piuttosto ristretta in zone buie e ricche di alieni, boss fight e una missione di scorta in cui dovrete proteggere Mia, la cyborg che vi aveva guidato via radio per tutto Impact. In generale la campagna in singolo è più varia e piacevole. Purtroppo però Alien Breed 2: Assault presenta davvero poche innovazioni, non riesce ad eliminare del tutto la ripetitività del gameplay e dà più l’impressione di essere un’espansione ben fatta che non un seguito vero e proprio.Tra le novità ci sono anche 2 nuove armi, una minigun tanto potente quanto veloce a consumare proiettili e un lanciarazzi, che vanno ad aggiungersi all’efficacissimo arsenale composto da lanciafiamme, mitragliatore e fucile a pompa con cui l’ingegnere si era fatto strada sulla Leopold. L’avventura può essere giocata anche in modalità cooperativa, cosa che la rende nettamente più apprezzabile. Molto apprezzata anche l’aggiunta di una modalità sopravvivenza, da affrontare una volta finito il gioco in tutte le salse, in cui dovrete affrontare orde di nemici cercando di non consumare troppe munizioni e di restare in vita il più a lungo possibile.

Se non c’è luce, usare torcia. Semplice. Ah, ciao alieno bavoso. Non ti avevo vistoAnche l’aspetto di Alien Breed 2 non ha ricevuto stravolgimenti. Graficamente però si nota qualche leggero miglioramento. Il relitto sul quale si svolge la campagna è totalmente infestato e l’aspetto semi organico di alcuni dei corridoi metallici della nave è sicuramente più suggestivo di quello delle fredde stanze della Leopold. Molto ben fatti anche gli effetti di illuminazione, in particolare in quelle sezioni poco illuminate in cui il protagonista è costretto ad utilizzare una torcia per guardarsi in giro. Ancora una volta Team 17 ha sfruttato bene l’Unreal Engine 3. Si nota raramente qualche bug ma non ci è mai capitato di rimanere bloccati a causa di un problema tecnico. Buona anche la qualità del sonoro, con doppiaggi di qualità dei personaggi principali e effetti più che discreti.Le missioni della campagna in singolo vi terranno occupati per 5-6 ore, con il valore aggiunto della campagna in cooperativa e del survival mode.

– Migliora il primo Alien breed

– Campagna piacevole, in particolare se giocata in co-op

– Prezzo basso

– Estremamente simile al suo predecessore

– Abbastanza ripetitivo dopo un po’

7.5

Alien Breed 2 non innova nessun elemento del titolo che lo ha preceduto ma riesce comunque a migliorarlo, con una campagna singleplayer più varia e in generale meglio strutturata. Se il primo gioco della serie vi è piaciuto, o semplicemente amate gli sparatutto, si tratta di un ottimo acquisto a un prezzo davvero basso. Team 17 ha dimostrato ancora una volta di essere una casa di sviluppo competente, ma aspettiamo ancora il salto di qualità dal “buono” al “fantastico”.

Voto Recensione di Alien Breed 2: Assault - Recensione


7.5