Recensione

A Boy and His Blob: Trouble on Blobolonia

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a cura di Mauro.Cat

Ai meno giovani potrebbe non suonare come nuovo il nome David Crane. A questo sviluppatore va infatti l’indubbio merito di aver creato nel 1982 Pitfall!, il titolo Atari che secondo molti ha sancito l’inizio del genere platform. Grazie al successo di quel titolo in quegli anni i prodotti firmati da questo intuitivo sviluppatore, che si è successivamente un po’ smarrito, erano attesi con grande trepidazione dagli appassionati. Tra i videogame successivi, quello che più di tutti ha convinto critica e pubblico è stato A Boy and His Blob: Trouble on Blobolonia. Analizzando il prodotto originale, pubblicato su NES nel 1989, non si può che notare l’enfasi data alla firma di David Crane, presente anche sulla confezione originale come sorta di emblema di qualità.Questo platform ibrido con forti elementi da puzzle game è stato recentemente rilanciato in una sorta di remake per Wii, splendido e già premiato su queste pagine con un sonoro 8,3, che anche a causa di una distribuzione assai poco curata non ha ancora ottenuto il successo che merita.Il titolo originale è invece giunto poco prima delle festività natalizie su Virtual Console al costo di 500 Wii Points (i canonici cinque euro) e può essere giocato grazie al telecomando Wii posto orizzontalmente. Ovviamente, per chi lo preferisce, è possibile utilizzare anche il Classic Controller.

Questa storia l’ho già sentitaA Boy and His Blob è costruito intorno ad una trama piuttosto semplice. Un malvagio imperatore sta dominando sul pianeta Blobolonia ed il nostro gelatinoso eroe, giunto sulla terra in cerca di aiuto, trova come aiuto un semplice ragazzo. Questa strana coppia, apparentemente poco indicata per svolgere una simile missione, intraprende un viaggio che parte dalla terra e si conclude nel pianeta alieno.A rendere così vincente questo improbabile duo ci pensano però la capacità di trasformarsi di Blob e l’arguzia del ragazzo. La meccanica di gioco è in tutto e per tutto identica a quella vista nel remake Wii. Il blob reagisce in maniera differente ogni volta che ingurgita una vitamina di un determinato colore. Una particolare trasformazione, sempre utile a seconda della situazione, ci permetterà di proseguire anche dove sembra che non ci sia speranza. Il problema più evidente pare però legato ad una certa difficoltà del giocatore, nel comprendere l’associazione vitamina effetto procurato. Toccherà infatti a noi ricordare fin dal principio l’accoppiata tra colore e trasformazione in un titolo che fin dal principio ci immerge bruscamente nell’azione senza lasciarci il tempo di capire la meccanica di gioco. I meno esperti potrebbero abbandonare il titolo già dopo pochi minuti di gioco a causa di una struttura gratificante, ma ai limiti dell’avvilente.Chi ha giocato la nuova versione per Nintendo Wii apprezzerà senza dubbio il fatto di ritrovare trasformazioni già viste che garantiranno un approccio un po’ meno spiazzante.

Ventuno anni e sentirliL’aspetto peggiore di A Boy and His Blob è legato ad un comparto tecnico semplicemente imbarazzante. Capiamo che gli anni trascorsi siano tanti, ma in questo caso siamo realmente di fronte ad un prodotto invecchiato malissimo. Esistono titoli anche meno recenti pubblicati per NES, Mega Man per citarne uno a caso, che anche dopo tanti anni pur ovviamente superati mantengono un comparto tecnico ancora fruibile ai nostri giorni. In questo caso non possiamo dire lo stesso. Alcune ambientazioni discrete vengono quasi annullate da tonalità quasi sempre troppo scure e le animazioni del ragazzo sono semplicemente imbarazzanti. Tecnicamente il titolo non brillava neppure ai tempi dell’uscita e per questo oggi appare così poco attraente. Un discorso analogo va fatto per il sonoro, essenziale e quasi mai incisivo. Una nota di merito va soltanto al fischio di richiamo del blob che, oggi come allora, diverte senza dubbio.Per quanto riguarda il giudizio sul lato giocoso, dobbiamo invece esprimerci più cautamente. La meccanica di gioco è semplicemente geniale, impegnativa e gratificante. Chi vorrà però dedicare del tempo ad un titolo di questo tipo quando su Wii è presente un remake così valido?La risposta non è per nulla semplice e forse il tutto dipende dall’età dei giocatori e dall’aver provato l’originale. Questo titolo è adatto forse soltanto a chi ha giocato, ed apprezzato, l’originale ai tempi del NES. Tutti gli altri farebbero meglio a darsi da fare e a cercare l’ottimo remake per Wii che contiene tutte le caratteristiche positive dell’originale per NES, con l’aggiunta di un comparto tecnico realmente convincente.

– Un classico firmato David Crane

– Riuscite meccaniche ibride tra platform e puzzle game

– Tecnicamente risente più di altri del tempo trascorso

– Poco abbordabile per i meno esperti

– Risparmiate i soldi e compratevi il suo remake per Wii

5.3

A Boy and His Blob: Trouble on Blobolonia ritorna su Wii a venti anni dalla sua pubblicazione originale. Il titolo firmato David Crane colpisce immediatamente per un comparto tecnico realmente scadente e ben al di sotto degli standard medi del Nintendo Entertainment System. Chi avrà il coraggio di proseguire di fronte a tanta pochezza tecnica troverà un titolo impegnativo, ai limiti del frustrante, in grado di regalare buone soddisfazioni.

Un dubbio nasce però spontaneo. Viene infatti da chiedersi perché un giocatore dovrebbe investire cinque euro in questo titolo piuttosto che risparmiare ed acquistare l’ottimo remake su Wii che mantiene inalterate le caratteristiche giocose all’interno di un contesto tecnicamente decisamente meno scialbo.

Il nostro consiglio è quello di evitare questo titolo e di dedicarvi al ben più completo nuovo episodio. Trouble on Blobolonia può essere indicato soltanto ai veri amanti degli otto bit o a chi ha ricorda con nostalgia l’originale avendolo provato ai tempi dell’uscita.

Voto Recensione di A Boy and His Blob: Trouble on Blobolonia - Recensione


5.3