Recensione

A Boy and His Blob

Avatar

a cura di Specialized

Se andate a spulciare tra le centinaia di titoli usciti su NES nella gloriosa storia della console, troverete anche A Boy and His Blob: Trouble on Blobolonia, gioco uscito nel 1990 e firmato da David Crane (vi dice niente Pitfall?) che non è certo passato agli onori della cronaca e che pochissimi di voi avranno giocato. Se questo titolo però non vi è nuovo, è perché probabilmente l’avete già sentito qualche anno fa (2009 per l’esattezza) per la versione uscita su Wii e sviluppata da WayForward Technologies, che tra l’altro fu ben accolta dalla critica. Il gioco di sette anni fa proponeva un mix tra puzzle game, rompicapo e platform 2D decisamente interessante e adatto a una fascia di giocatori decisamente ampia, che non comprendeva certo solo quella dei bambini. Vedendo infatti gli screenshot, qualcuno potrebbe pensare che A Boy and His Blob sia un “giochino”, quando in realtà si tratta di un titolo ben più sfaccettato, originale e impegnativo di quanto si possa credere a prima vista. Se oggi torniamo a parlarne è perché Abstraction Games ha portato il gioco anche su PC, Xbox One, PlayStation 4 e PS Vita. Noi lo abbiamo recensito proprio su PC scaricandolo da Steam (9,99 euro) e si tratta, a conti fatti, di una riedizione che non aggiunge nulla rispetto alla versione originale per Wii come contenuti, mentre la grafica è stata potenziata solo a livello di risoluzione. 
Mix di generi vincente
A Boy and His Blob ci vede nei panni di un ragazzino e di un tenero alieno bianco che, mangiando dei fagioli magici, può assumere le forme più disparate e aiutare così il nostro alter ego a proseguire lungo i 40 livelli che compongono il gioco. Dicevamo prima del mix di generi e in effetti siamo di fronte a un titolo che mescola platform 2D e tanti piccoli rompicapo, resi possibili proprio dalle forme che può assumere il nostro Blob a seconda degli ostacoli che ci troviamo di fronte. Il ragazzino infatti è piuttosto debole e muore immediatamente se cade dall’alto, se finisce in acqua, in mezzo a dei rovi o se tocca uno dei tanti nemici presenti. Di fatto può solo saltare (nemmeno tanto), spostare orizzontalmente sassi e pietre, lanciare questi fagioli colorati per farli mangiare al Blob e richiamare l’amichetto alieno con fischi e grida. I livelli sono piuttosto brevi da portare a termine, ma come in ogni platform che si rispetti possono essere rigiocati per trovare tutti i collezionabili, che in questo caso sono tre gli scrigni che vengono ingurgitati da Blob e “risputati” nella capanna che funge da hub principale del gioco per abbellirla e arredarla. Più che le sezioni platform, a dire il vero poco interessanti e piuttosto banali, sono i puzzle e i rompicapo a rendere il gioco interessante. Blob può infatti trasformarsi in una quindicina di oggetti tra cui un cannone, un palloncino, un trampolino, una scala, un crick, un piccolo paracadute, un buco nel terreno, una palla, una sfera rotante, un’incudine e un robot. Ogni ostacolo può essere superato proprio grazie al trasformismo di Blob e se è vero che al gioco manca completamente un tutorial, ci si mette poco per capire il funzionamento del tutto e impratichirsi con i vari poteri del nostro amichetto alieno.
Il gioco per grandi e piccini
La varietà di situazioni è assicurata proprio da questa capacità di ricorrere a diversi strumenti per superare un crepaccio, raggiungere la parte superiore di un livello e sconfiggere un nemico. Il gioco non è particolarmente difficile, anche se hai suoi momenti tosti e impegnativi (soprattutto con i boss) che spazientiranno soprattutto i giocatori più giovani. Per fortuna però le vite sono infinite e i checkpoint sono stati distribuiti in abbondanza, evitando così di ripetere fasi giocate troppo lunghe. La progressione iniziale è inoltre perfetta nell’aumento graduale della difficoltà e difficilmente si rimane bloccati senza sapere bene come proseguire, anche se è quasi impossibile sconfiggere i boss al primo tentativo, visto che bisogna prima capirne i pattern di movimento e gli attacchi per mettere in atto la giusta difesa. Contando poi le circa 10 ore necessarie a giungere alla fine, A Boy and His Blob risulta un titolo assolutamente valido e impegnativo al punto giusto, senza poi dimenticare l’indubbio gusto grafico. Fondali disegnati a mano, look cartoonesco, tanta leggerezza e tanto mood fiabesco ci accompagnano per tutto il gioco con risultati degni di nota, anche se non dovete aspettarvi nulla di paragonabile a un Rayman Origins o a un Ori and the Blind Forest. Tra l’altro ci saremmo aspettati un incremento grafico un po’ più sostanzioso rispetto alla versione per Wii e le animazioni non appaiono delle più fluide e naturali. Contando comunque il tenore produttivo del gioco, non ci si può lamentare più di tanto.

– Artisticamente adorabile

– Valido mix di platform e rompicapo

– Longevo quanto basta

– Impegnativo al punto giusto

– Rispetto alla versione per Wii cambia solo la risoluzione

– I boss sono fin troppo difficili rispetto al resto

– Le fasi platform non sono sempre ispiratissime

8.0

A Boy and His Blob è un valido incrocio tra un platform 2D senza grandi pretese, un puzzle game e un rompicapo. Questa struttura ibrida si rivela vincente per la varietà di soluzioni che riesce a proporre e per un livello di difficoltà “medio” ideale sia per i giocatori più piccoli, che possono contare su vite infinite e su checkpoint distribuiti con molto generosità, sia per i più grandicelli, che si danneranno non poco per sconfiggere i boss. Rimane giusto un po’ di delusione per un upgrade grafico limitato alla maggiore risoluzione e per fasi platform a tratti piuttosto banali. Nel complesso però il gioco si è mantenuto fresco nonostante i sette anni trascorsi e questo non è mai un pregio da sottovalutare.

Voto Recensione di A Boy and His Blob - Recensione


8