Recensione

50 Cent: Bulletproof

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a cura di Redazione SpazioGames

Power of the DollarNon contento dell’enorme successo in ambito musicale, 50cent si dà ai videogiochi, nel senso più letterale del termine: è probabile che il rapper americano non passi molto del suo tempo libero con un pad alla mano, ma la voce ed il fisique du role del protagonista di Bulletproof sono proprio i suoi. Inutile tergiversare sulle tematiche alla base del titolo; quando si parla di rap e palestrati di colore a stelle e strisce l’argomento è sempre quello: violenza urbana, soldi, sangue ed onore, senza tralasciare le donnine poco vestite, yo. Prevedibile di conseguenza la scelta del genere action-sparatutto, in grado di rappresentare al meglio tali nobili ideali di vita; altrettanto scontato un bel bollino M (mature) sulla confezione del dvd, che consiglia l’utilizzo del prodotto ai soli maggiori di 18 anni. Chi avesse un fratellino o un figlio in tenera età non dovrebbe comunque disperare: in una recente intervista, l’aspirante pedagogo 50 cent ha consigliato spassionatamente l’acquisto del titolo a tutti i genitori, che potrebbero condividere le sparatorie e gli ammazzamenti giocosamente proposti da Bulletproof con i propri pargoli, magari in alternativa al classico telegiornale…Bizzarrie a parte, la storia insegna che l’impostazione adulta e la crudezza dei contenuti non bastano a rendere interessante un videogioco; manco a farlo apposta, oltre alla baldanza politicamente scorretta e all’appeal sugli estimatori dell’artista, Bulletproof possiede ben pochi assi nella manica.

Gangsta PartyL’aspetto più demoralizzante di Bulletproof è senza ombra di dubbio il gameplay, principalmente a causa dell’inesistente level design; il giocatore si muove all’interno di stanzoni poco articolati e viene assalito da nemici che sbucano più o meno dal nulla, con l’unico scopo di dispensare abbondanti quantità di piombo, raccogliere munizioni e proseguire verso l’uscita del livello.Ben poche varianti intervengono a vivacizzare la routine dell’azione; a parte gli attacchi tramite armi da fuoco, 50 Cent può unicamente esibirsi in mosse ravvicinate accompagnate da rallentamenti in stile bullet-time, liberandosi della “feccia criminale” attraverso prese spacca-ossa o spari in pieno volto dalla distanza di qualche centimetro.Si nota la mancanza di una vera e propria coreografia degli scontri; la confusione su schermo rende difficile localizzare i pericoli e distinguerli dalle forze amiche, oltre ad impedire una qualsiasi tattica di evasione: l’unico modo di rimediare ai danni subiti è quello di trovare gli appositi item energetici, l’esecuzione di schivate e coperture è quasi un incidente di percorso.Come se non bastasse, il sistema di puntamento lascia spesso interdetti; ignorando l’auspicabile soluzione di auto-targeting e lock-on, sfruttata in numerosi shooters in terza persona, Bulletproof lascia all’analogico destro la gestione manuale della mira: il risultato è sconfortante, vista la scarsa reattività e l’imprecisione degli input.

In da ClubIl primo elemento grafico a catturare l’attenzione dell’osservatore è il modello di 50 cent, oggetto di una discreta dose di cura realizzativa e sfoggiante un’invidiabile somiglianza alla controparte reale, sia nel volto che nell’ipertrofica massa muscolare tatuata; il nostro eroe non andrà in cerca di rogne per i bassifondi solo soletto, potendo contare sulla saltuaria partecipazione di colleghi artisti come D. Dre, Eminem e molti altri, tutti riprodotti fedelmente per mezzo di poligoni e decentemente animati.I nemici ed le ambientazioni hanno avuto invece minor fortuna e peccano per varietà e dettaglio. Gli sfondi metropolitani, fatti di vicoli, palazzine dimesse e capannoni in gran parte vuoti, esprimono un senso di decadenza poco raffinato, consistente più nell’effettiva mediocrità di textures ed architetture che in scelte artistiche volontariamente ricercate. L’impiego del motore fisico havoc nella resa delle animazioni di morte degli avversari non garantisce i risultati sperati, fallendo nel valorizzare un character design slavato e poco attraente.Completano un quadro estetico di alti e bassi l’implementazione di effetti davvero poco speciali, vista l’eccessiva sobrietà di esplosioni e scintille, ed una fluidità comunque all’altezza della situazione.

Candy ShopL’elemento di maggior attrattiva di Bulletproof è costituito dagli extra, che includono un’ampia selezione di tracce audio, in parte inedite o remixate, e svariati video clip; la breve campagna in solitario può trovare motivo di essere rigiocata solo nel miglioramento della propria prestazione ludica e nella successiva acquisizione dei punti necessari allo sblocco dei vari cadeaux musicali.

– Starring 50 Cent

– Tracce Audio

– Extra sbloccabili

– Gameplay rudimentale

– Tecnicamente scialbo

– Stufa in breve

4.7

L’exploit videoludico di 50 Cent sposa in pieno la filosofia sintetizzata nel titolo del suo penultimo album, Get Rich or Die Trying; l’intento principale alla base del progetto era quello di piazzare una licenza di richiamo sul promettente mercato videoludico, facendo leva sugli stereotipi della guerriglia urbana e su un volto illustre del rap per incrementare gli introiti. In fin dei conti lo scopo è raggiunto, Bulletproof è infarcito di armi, azione e musica e può stuzzicare l’interesse dei fan del Curtis Jackson cantante, anche in virtù del “contorno” e degli extra sbloccabili, ma la traballante qualità dei contenuti rende l’esperienza puramente ludica sconsigliabile per il generico videogiocatore.

Articolo a cura di xpeter

Voto Recensione di 50 Cent: Bulletproof - Recensione


4.7