-
Pro
- Il live action conserva il cuore emotivo e il tema centrale della famiglia.
- Maia Kealoha e Sydney Agudong risultano convincenti nei ruoli di Lilo e Nani.
-
Contro
- La messa in scena manca di forza visiva rispetto all’estro creativo dell’originale.
- Alcuni cambiamenti in termini di personaggi.
Il Verdetto di SpazioGames
«Ohana significa famiglia, e famiglia significa che nessuno viene abbandonato o dimenticato». Tutte le riflessioni intrinseche al lungometraggio animato Lilo & Stitch si sviluppavano proprio partendo da questa frase, riassumendo alla perfezione un’avventura dai toni apparentemente scanzonati con due volti.
Da una parte la leggerezza, e dall'altra il tema del nucleo familiare problematico e “in balia del sistema” messo in contatto con una fantasia in grado non soltanto di intrattenere, ma anche e soprattutto di commuovere.
Il film Lilo & Stitch del 2005, scritto e diretto da Chris Sanders e Dean DeBlois, raccolse un enorme successo a livello globale, sia in termini di botteghino che di critica, facendosi baluardo di una generazione cresciuta con la Disney più "moderna" e sicuramente sperimentale.
Questa ha avuto il coraggio di staccarsi dalle modalità creative più classiche precedenti, portando sul grande schermo personaggi che hanno comunque fatto la storia in qualche modo, segnando un percorso che non si è più guardato indietro... o forse si?
Nell’era dei live action disneyani, ecco che anche Lilo & Stitch torna sul grande schermo, prestando alcuni dei suoi volti chiave a nuovi interpreti e a un’operazione, commerciale e cinematografica, estremamente altalenante, che è riuscita a raccogliere consensi e dissensi in egual maniera nel tempo.
Disponibile nei cinema italiani dal 21 maggio 2025 e diretto da Dean Fleischer Camp, questa “nuova versione” di Lilo & Stitch sarà riuscita a fugare i dubbi degli appassionati?
Uno a uno… o forse no?
Come anticipato anche dal suo stesso marketing, la storia al centro del live action - ma anche degli altri lavori dello stesso stampo - di Lilo & Stitch è praticamente identica nella riflessione, se non fosse per qualche cambiamento, anche sostanziale, in termini di scrittura e sviluppo.
Tutto persiste allo stesso modo: l’isola, Lilo, l'incontro fra i due protagonisti principali e le dinamiche di coloro che inseguono il piccolo alieno blu. Ma alcune direzioni cambiano, probabilmente in funzione di una narrazione che punta al reale, piuttosto che allo sperimentale.
La vicenda principale, quindi, si sviluppa intorno a Lilo (Maia Kealoha), una bambina hawaiana che vive insieme alla sorella, che si prende cura di lei dopo la scomparsa dei loro genitori.
La piccola è sola e incompresa, in un mondo tutto suo, e non riesce a legare coi propri coetanei, cercando di compensare certe mancanze con la propria fantasia e alcuni sentimenti incompresi da lei stessa.
Un amico, un amico vero, però, potrebbe cambiare la situazione, supportandola laddove nessuno - o quasi - riesce a comprenderla fino in fondo. È proprio in questo frangente che entra a gamba tesa la storia di Stitch, detto anche Esperimento 626.
Nato in laboratorio come arma di distruzione dalla mente dello scienziato Jumba Jookiba, lo vediamo fuggire verso il pianeta Terra dopo l’emissione di un ordine di esilio nei suoi confronti.
La casualità è un elemento centrale di Lilo & Stitch, ed è proprio attraverso questa che le storie dei due del titolo si incrociano, per poi unirsi in un’avventura fra delicatezza e rocambolesco, in cui il narrare più leggero si incontra e scontra con quei sentimenti e problematiche che hanno reso Lilo & Stitch un film memorabile oltre il divertimento alla sua base.
Restare fedeli a se stessi in qualche modo
Uno dei punti di forza di Lilo & Stitch, come anticipato, risiede proprio in questa sua particolare doppia natura, fra il divertente e il profondo. Il lungometraggio live action, da questo punto di vista, resta fedele al prezioso messaggio di fondo che proponeva la controparte animata, senza intaccarne il significato, restando quindi fedele alla propria ispirazione.
L’anima di Lilo & Stitch resta dunque tale, scegliendo invece di apportare alcune modifiche, pure sostanziali, agli sviluppi principali di un racconto che si muove sì allo stesso modo, per poi imboccare strade differenti in termini di caratterizzazione dei protagonisti, di messa in scena e subentro nell’azione principale.
Non c’è molto da dire sul live action di Lilo & Stitch, se non che l’interesse per la coerenza emotiva passata torna tutta anche nelle interpretazioni del nuovo cast coinvolto.
Maia Kealoha e Sydney Agudong sono molto convincenti nei ruoli di Lilo e Nani, puntando tutto, e ancora una volta, sulla nostalgia di un’operazione chiaramente indirizzata alle generazioni che col film animato ci sono cresciute.
Pur dimostrandosi aperto a più letture, proprio come avveniva con l’originale, e quindi perfettamente indicato sia per i più piccoli che per i più grandi, durante la visione di Lilo & Stitch risulta naturale il chiedersi le ragioni di un progetto del genere sul grande schermo.
L’operazione live action che la Disney sta portando avanti ormai da anni torna a non sorprendere con un film che è sicuramente migliore delle precedenti uscite al cinema, ma allo stesso tempo sulla stessa lunghezza d’onda.
Che senso ha portare nuovamente al cinema Lilo & Stitch con attori in carne ed ossa? Perché scegliere di ripetere un capolavoro generazionale, quando la controparte animata resta tutt’ora un’opera modernista e avanguardista per alcune sue cose e modalità, sia formali che tematiche?Perché tornare al cinema a vedere qualcosa che si conosce perfettamente? Ecco che l’operazione nostalgia si muove di pari passo con le nuove generazioni.
Il grande schermo accoglie ovviamente tutti, e il gioco di un prodotto del genere, differentemente da altri, si sviluppa proprio in questo. Lilo & Stitch è un film che diverte e intrattiene, riflettendo sulle dinamiche di una famiglia problematica in salsa fantascientifica. Come in passato, sono le gag e il magnetismo immediato dei suoi protagonisti ad attrarre, trattenendo dall’inizio alla fine.
Il live action riesce a confermare in parte la verve che tutti conoscono, portando al centro una storia che cambia rispetto al passato, inquadrata da una regia altalenante e da un’estetica, purtroppo, lontana anni luce dai vezzi creativi dell’originale.
Il messaggio di fondo, comunque, resta illeso e sempre molto forte, pur se alimentato da uno spirito creativo che si deve scontrare, appunto, coi limiti di un reale che pone le proprie regole e obblighi laddove, in passato, c’era totale libertà.
La storia di questo Lilo & Stitch, comunque, intrattiene, proprio perché figlia e derivazione di qualcosa che riesce a funzionare anche passando per altre penne e modalità, senza sorprendere e dando comunque e sempre da riflettere sull'utilità dell'operazione alla sua base.