Immagine di Harold Halibut | Recensione - Un'opera sospesa
Recensione

Harold Halibut | Recensione - Un'opera sospesa

Harold Halibut è un gioco creato interamente in stop-motion e ci sono voluti ben dieci anni di lavoro per portarlo alla luce. Sarà riuscito a conquistarci?

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a cura di Pia Colucci

Redattrice

In sintesi

  • Un'avventura dalla forte impronta narrativa e dalla direzione artistica unica.
  • Dietro al suo umorismo, riesce a far riflettere e a coinvolgere, anche se dando la sensazione di rimanere sempre sospesa, oscillante tra il "troppo" e il "troppo poco".

Informazioni sul prodotto

Immagine di Harold Halibut
Harold Halibut
  • Sviluppatore: Slow Bros.
  • Produttore: Slow Bros.
  • Testato su: PS5
  • Piattaforme: XSX , PS5 , PC
  • Generi: Avventura
  • Data di uscita: 16 aprile 2024

Harold Halibut non è un videogioco come tanti: è un progetto che ha il sapore di sfida, che contiene passione, estro e voglia di mettersi in gioco. Realizzato interamente in stop-motion, è il primo videogioco sviluppato da Slow Bros, uno studio indie con sede a Brema, in Germania. È un po' come se Bioshock avesse incontrato Wes Anderson, la storia di Harold ci accoglie nelle vacue profondità del mare. Scopriamolo insieme. 

Si tratta di un'avventura dalla forte impronta narrativa che racconta di amicizia e vita di comunità all'interno di una navicella spaziale immersa da circa cinquant'anni nell'oceano alieno. 

Ben 250 anni prima degli eventi di gioco, questa nave spaziale simile ad un'arca era fuggita da una Terra sull'orlo di una nuova Guerra Fredda, alla ricerca di un pianeta abitabile e per preservare la razza umana, prima di inabissarsi nell'oceano. 

Il microcosmo della Fedora 1 (è questo il nome della navicella sommersa) ci accoglie subito, presentandoci la lore del gioco e facendoci sentire a casa, come se fossimo da sempre parte integrante di quella grande famiglia di bizzarri abitanti.

Ci sono tantissimi personaggi, strambi, eclettici e faremo fatica a ricordare ognuno di loro. Harold sarà un giovane inserviente che ci aiuterà a familiarizzare con l'ambiente, attivare delle valvole, pulire le vasche e dar da mangiare ai pesci. Tante, piccole azioni che spesso risultano insignificanti ma che ci aiutano a scoprire la vera logica dietro un'opera così minuziosa. 

Harold, che è anche il protagonista del gioco, è un giovane assistente di laboratorio e inserviente per la scienziata a capo della nave, Jeanne Mareaux. Mentre la maggior parte degli abitanti del vascello sommerso si è rassegnata ad una vita a bordo di spazi chiusi e angusti, Mareaux lavora instancabilmente ad un sistema che possa permette alla nave di riattivarsi e abbandonare definitivamente le profonde oscurità dell'oceano. 

In questo "barcamenarsi" (perdonate il gioco di parole) tra corridoi angusti e personalità eccentriche, Harold resta un personaggio vacuo, senza grandi aspirazioni, che vive oscillando tra l'incertezza e l'inadeguatezza della sua posizione e del ruolo assunto all'interno della nave. Dai suoi interrogativi, umani e tremendamente attuali, parte questo viaggio che ama contraddirsi continuamente: lento ma rivelatorio, umoristico ma anche molto profondo, come le acque che lo ospitano. 

Le avventure acquatiche di Harold Halibut

Basta navigare per la Rete e scoprire che Harold Halibut viene identificato come gioco "artigianale", ed è così. È interamente creato a mano dagli sviluppatori e game designer (qualcuno di loro con la passione per la falegnameria), che nel tempo hanno appreso e utilizzato l'arte dell'intaglio, la pittura e il cucito, oltre ad acquisire le conoscenze tecniche necessarie per portare questi oggetti reali nel mondo digitale.

Il colpo d'occhio offerto da Harold Halibut è di grandissima personalità.
Ogni oggetto presente nella scena, che si tratti di mobili o vestiti, è stato realizzato a mano dal team e poi catturato tramite uno strumento di fotogrammetria chiamato "Capturing Reality", che è stato anche il motore principale del gioco.

Per quanto riguarda il gameplay, Harold Halibut è un gioco incentrato sull'interazione e sugli enigmi disseminati nell'ambiente di gioco.

Per la maggior parte del tempo saremo indaffarati con i diversi task dati ad Harold che oscillano da compiti strettamente operativi a incredibilmente unici (come, ad esempio, salvare un matrimonio); noi videogiocatori diventiamo coloro che muovono le fila di questi personaggi che sembrano dei burattini fatti a mano, dei pupi siciliani con occhi tremendamente espressivi – è questa la prima idea che abbiamo avuto dopo qualche minuto all'interno della Fedora.

Siamo noi che guidiamo Harold che mantiene integra la sua personalità ben definita; possiamo scegliere diverse linee di dialogo che porteranno delle modifiche alla storia ma non potremo sostituirci ai personaggi come se fossimo in un gioco della Telltale. 

Harold Halibut è un gioco sostanzialmente lineare che si rifà molto alle avventure cinematografiche in stop-motion; gli enigmi presenti al suo interno spezzano il ritmo slow-paced dell'avventura ma non eccellono.

Diversi sono bizzarri e fuori dal comune, non neghiamo che per alcuni siamo rimasti davanti allo schermo per qualche minuto pensando al da farsi. Generalmente viene considerato un "punta e clicca" ma gli sviluppatori hanno specificato la loro necessità di distaccarsi da questa etichetta dicendo: «tutti noi abbiamo avuto avventure punta e clicca che ci sono piaciute, ma tutto sembrava lento. Dato che il gioco si basa sulla conversazione e sulla storia, e non sugli enigmi 'trova e combina', per noi aveva molto più senso optare per uno schema di controllo moderno». Niente pollo con la carrucola, quindi, ma solo tanti piccoli enigmi funzionali al contesto in cui ci si muove, ma anche... nulla di più

Somewhere, beyond the sea...

Come detto in precedenza, Harold Halibut è un gioco davvero bello da vedere: i personaggi stilizzati creati in un misto di argilla e computer grafica sono una gioia per gli occhi. Tuttavia, renderli proprio vivi non è solo merito delle animazioni curatissime, ma anche del doppiaggio che è di eccellente fattura.

Parlando proprio di linguaggio, la localizzazione dell'avventura sottomarina si limita solo alla lingua inglese, uno scoglio che può essere difficile da superare per i videogiocatori che non ne hanno buona padronanza.

Harold Halibut rimane un'opera sospesa, bella da vedere ma che non rischia mai di scavare troppo a fondo.
Per il resto, un altro aspetto incredibilmente bello del titolo sta nella colonna sonora che scandisce alcuni eventi di gioco e alcune strambe situazioni in cui Harold suo malgrado si ritrova.

Verso il finale del gioco, ma non vi spoilereremo nulla, l'uso di musica e canzoni si fa più intenso e indimenticabile, fungendo in modo intelligente da punteggiatura emotiva degli eventi.

Per quanto riguarda la longevità, una run dura all'incirca tredici ore, un tempo – diviso in sei capitoli – che sembra incredibilmente dilatato per via di molte fasi lente e noiose.

Dopotutto, la vita di Harold procede tranquilla, è un ragazzo affabile, cortese e sempre a disposizione di tutti, ma gran parte del tempo che passeremo con lui sarà dedicato al suo meticoloso ma ripetitivo lavoro di inserviente. Una ripetitività che però nasconde quali sono i veri sentimenti di Harold, il quale si chiederà qual è lo scopo della sua vita mentre sta pulendo alcuni filtri.

Un aspetto che prende un po' il videogiocatore alla sprovvista ma che, stranamente, accomuna un po' tutti quelli della generazione di Harold (giovani adulti, lavoratori) che – presi dalla frenetica quotidianità – si fermano a chiedersi se stanno davvero facendo quello che gli piace fare nella loro vita, mentre questa scorre noncurante.

Abbiamo amato la storia di Harold e dei tanti personaggi presenti sulla navicella, apprezzando il loro umorismo e assecondando le loro necessità; l'opera propone alcuni spunti interessanti e diverse critiche sull'alienazione e sul capitalismo, anche se sono concetti che non vengono mai chiamati direttamente in causa. Tuttavia, Harold Halibut rimane un'opera sospesa, bella da vedere ma che non rischia di scavare troppo a fondo, né nei temi e né nelle meccaniche di gameplay.

La direzione artistica è di certo ispirata ed è il motore che muove tutto il gioco: una scelta che noi abbiamo amato e apprezzato, in un mondo videoludico fatto da grandi nomi che spesso si somigliano e che ricorrono tutti al fotorealismo. Quest'opera sceglie invece di cambiare strada, ci prova, osa e – dopo diversi sacrifici – entra nelle nostre case con una storia tutto sommato gradevole e decisamente sopra le righe, che ha qualcosa da dire in tutte le sue imperfezioni. Un po' come Harold. E tutti noi, in fondo.

Voto Recensione di Harold Halibut | Recensione


7

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Direzione artistica unica e incredibile

  • Ottima colonna sonora

  • Buon doppiaggio (solo in inglese però!)

  • Stile cinematografico ricercato...

Contro

  • ... ma la storia non "osa" quanto avrebbe potuto

  • Molto, molto lento

  • Fasi di puzzle solo riempitive

Commento

Harold Halibut è un gioco che affascina con la sua storia dal taglio molto cinematografico, coinvolgente, e con l'umorismo dei suoi personaggi, anche se non approfondisce appieno temi molto importanti che fanno da sfondo alla storia della comunità di cui fa parte il nostro "anti-eroe". 
Tuttavia, il titolo curato da Slow Bros. si distingue per la sua direzione artistica audace e ispirata, che offre una boccata d'aria fresca nel panorama videoludico odierno. Ne emerge così come un'opera affascinante che riesce comunque a lasciare il segno, grazie alla sua originalità e alla spinta creativa infusa dagli autori che, pur con imperfezioni e diluizioni, hanno realizzato un titolo che mostra personalità e passione.
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