Recensione

Dawn of Magic 2 - Time Of Shadows

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a cura di Sidmarko

Il Verdetto di SpazioGames

5

Solitamente quando un titolo non raggiunge almeno un discreto riscontro da parte di critica e pubblico difficilmente tenta di riproporsi con un seguito, soprattutto per spirito di sopravvivenza e conservazione che, giustamente, mantiene la maggior parte dei produttori di videogiochi. Paradossalmente in alcuni casi rari, nasce comunque l’intenzione di bissare un videogioco, anche se poco fortunato nella sua prima incarnazione. E’ lecito aspettarsi che gli sviluppatori approfittino di tale occasione per creare un seguito con in mente la chiara intenzione di eliminare o, per lo meno, cercare di risolvere, i vari problemi che affliggevano il primo capitolo del videogioco, i quali ne decretarono, appunto, il mancato successo. Purtroppo non sempre è cosi.

L’alba della magiaIn Dawn of Magic 2 si assiste al ritorno del malefico stregone Modo, ucciso nel primo episodio e ora tornato alla carica più in forma che mai. La trama è piuttosto banale e scontata, ma viene raccontata in maniera diversa a seconda del personaggio che il giocatore decide di interpretare, sebbene ciò non influisca sull’andamento della trama che rimane invariata. Sono quattro i personaggi che possono essere scelti una volta avviato il gioco: si tratta di eroi decisamente particolari e buffi che si discostano volutamente dai canonici e luccicanti paladini o dalle formose guerriere in tanga. Il giocatore è quindi chiamato a scegliere fra un vecchio e panzuto monaco, una prosperosa zingara, un mago che è probabilmente lontano parente di Harry Potter e infine una grassoccia moglie del panettiere. Un cast decisamente fuori dal comune, ma rimasto invariato rispetto al primo capitolo, che avrebbe meritato l’aggiunta di un personaggio nuovo, magari anche dall’aspetto leggermente più “figo” e meno ridicolo, perché, a dir la verità, anche se qualcuno potrebbe trovare spassosso, la maggior parte dei giocatori non crediamo troveranno cosi piacevole dover vestire i panni di uno di questi quattro grotteschi eroi, che in parte stonano con un avventura, tutto sommato, epica e fantasy. In secondo luogo, la scelta di adottare questi eroi atipici non si sposa con una caratterizzazione che li compete; infatti, oltre all’aspetto buffo, i personaggi non trasmettono nessun particolare spunto che li renda più simpatici o particolarmente scanzonati, rendendo il loro design solamente un rimpianto ai più classici personaggi del genere. Sempre a proposito di personaggi, segnaliamo la possibilità per chi avesse giocato al primo Dawn of Magic e non ha perso i salvataggi, che è presente l’interessante possibilità di importare i vecchi personaggi.

C’erano un monaco, una zingara e un mago…Dawn of Magic 2 è il classico hack ‘n’ slash dalle meccaniche di gioco semplici e intuitive e dal ritmo di gioco incalzante. Il giocatore si trova a dovere vagare per i luoghi più disparati e distruggere tutto quello che incontra senza pensarci troppo; una volta eliminati gli avversari vengono accumulati dei punti esperienza che servono per accrescere le varie abilità disponibili: le classiche caratteristiche (Intelletto, Forza ed Energia) e le magie. L’armamentario può inoltre essere potenziato grazie a delle magie particolari che possono essere apprese, oppure inserendo delle gemme in alcune armi dotate di particolari incavi. I personaggi possono anche differire per quanto riguarda l’allineamento, buono o cattivo, che può incidere in alcune situazioni di gioco o anche nell’apprendimento di determinate magie rispetto ad altre. Ed è proprio nelle magie che Dawn of Magic 2 dispone di una personalizzazione di tutto rispetto, come fu anche per il primo capitolo: l’eroe può decidere infatti di specializzarsi in ben dodici tipi di magie che vanno dalle classiche elementali come Acqua e Fuoco a quelle più occulte come Sangue o Luce. Inoltre non manca la possibilità di combinarle fra di loro o con altre abilità, cosi da rendere maggiormente efficace qualsiasi attacco. Se qualcuno si dovesse trovare spaesato di fronte a queste meccaniche di gioco, è presente un tutorial molto esaustivo che permette di imparare in pochi minuto le basi e familiarizzare con i vari comandi.Insomma, se Dawn of Magic 2 è sufficiente dal punto di vista di crescita e personalizzazione del personaggio, è invece gravemente insufficiente nel sistema di combattimento che risulta impreciso, caotico e in certi casi al limite del sopportabile, tanto che l’unica azione da compiere per avere la meglio sui nemici sarà quella di cliccare in modo forsennato e casuale. Poi, come spesso accade nel genere degli hack ‘n’ slash privi di una trama consistente e di un gameplay preciso, la ripetitività si fa sentire quasi subito andando a rendere l’esperienza noiosa dopo poche ore di gioco; inoltre, a incidere negativamente vi è anche un livello di difficoltà piuttosto elevato e frustrante. A chiudere il cerchio delle problematiche ci pensa il multiplayer poco curato, che si identifica come una semplice battaglia fra giocatori. Durante la nostra prova ci siamo imbattuti in diversi bug, che vanno dall’impossibilità di proseguire in una missione a semplici errori grafici. Presumiamo, o per lo meno ci auspichiamo che il tutto venga presto risolto con una patch.

Una grafica al tramontoGraficamente siamo ancora agli stessi livelli del primo Dawn of Magic, con una realizzazione estetica essenziale e ormai obsoleta. I modelli poligonali si muovono in modo innaturale e risultano privi di dettagli, gli effetti di luce e particellari vengono abusati alla nausea quasi a voler nascondere i vari difetti grafici. Il level design, nonostante la varietà, è poco ispirato e realizzato con noncuranza dei dettagli e texture slavate e a bassa risoluzione. Nota di merito va però alla leggerezza del motore grafico, dato che, come gli utenti PC hanno imparato sulla propria pelle, non sempre una grafica spartana è esente da richieste hardware più esose del previsto. Il comparto audio dispone di un sufficiente numero di campionature e musiche a tema, ma il doppiaggio (in inglese) si attesta su di un livello decisamente scolastico.

HARDWARE

Requisiti Minimi– Microsoft® Windows® 2000/XP operating system– Pentium 4 1.6 GHz or Athlon XP+ 1800 CPU (SSE support required)– 512 MB RAM– 3.0 GB of free hard drive space to install the game, plus 0.5 GB of free space for saved games– 64 MB video board supporting vertex and pixel shaders 1.1 (GeForce3, Radeon 8500 or better)– DirectX® 9.0c (included on the game DVD)– 1x DVD ROM drive

Requisiti Consigliati– Microsoft® Windows® 2000/XP operating system– Pentium 4 2.4 GHz or Athlon XP+ 2500 CPU– 1 GB RAM– 3.0 GB of free hard drive space to install the game, plus 0.5 GB of free space for saved games– 128 MB video board supporting vertex and pixel shaders 2.0 (GeForce 6600GT, Radeon X800 or better)– DirectX® 9.0c (included on the game DVD)– 8x DVD ROM drive

– Buona personalizzazione e sistema di crescita del personaggio

– Possibilità di utilizzare quattro personaggi atipici…

– Molte magie e possibilità di creare varie combo con altre abilità

– …anche se a molti potrebbero non piacere

– Grafica obsoleta

– Gameplay poco preciso e ripetitivo

– Nessuna miglioria o novità rilevante rispetto al primo capitolo

– Trama impalpabile

5.0

Dawn of Magic II è un classico hack ‘n’ slash che fa leva su di una buona personalizzazione dei quattro personaggi, decisamente particolari (anche se ai più potrebbero non piacere) e un gampelay immediato e incalzante. Purtroppo la realizzazione di questo titolo arriva a ben due anni di distanza dal predecessore, ma non ne migliora in modo rilevante nessun aspetto del gameplay o della grafica, risultando troppo simile al primo capitolo, ed ereditandone quindi i difetti, come una grafica obsoleta e un gameplay poco preciso e ripetitivo. Se nel 2007 Dawn of Magic era un prodotto già piuttosto mediocre, ora, due anni dopo, Dawn of Magic 2si rileva decisamente sottotono rispetto agli standard odierni e vista la ricca presenza di GDR usciti in questo anno è da consigliare solo se li avete terminati tutti, e siete in piena crisi d’astinenza, altrimenti, da evitare.

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