Il celebre studio francese Don't Nod, noto per le sue narrazioni coinvolgenti e i giochi dall'impronta narrativa forte, sta attraversando una fase di profonda trasformazione aziendale. Dopo un periodo particolarmente difficile segnato da risultati commerciali deludenti, la casa di sviluppo transalpina ha dovuto affrontare una ristrutturazione dolorosa che ha coinvolto i suoi studi in Francia e Canada. Nonostante un incremento significativo dei ricavi nel primo semestre del 2025, i segnali di crisi restano evidenti e hanno richiesto decisioni drastiche sul fronte occupazionale.
La situazione finanziaria dello studio rivela un quadro contrastante. Se da un lato i ricavi sono saliti a 7 milioni di euro nei primi sei mesi dell'anno, quadruplicando rispetto agli 1,8 milioni dello stesso periodo nel 2024, dall'altro il fatturato operativo è calato del 5% attestandosi a 13,9 milioni. L'aumento dei ricavi è stato principalmente trainato dall'inclusione di Lost Records: Bloom & Rage (qui al nostra recensione) nel catalogo di PlayStation Plus, una mossa che ha garantito un'iniezione di liquidità ma non ha nascosto le difficoltà del titolo sul mercato.
Il gioco ambientato tra presente e passato, che segue le vicende di un gruppo di amiche, non ha infatti raggiunto gli obiettivi commerciali sperati. Questo insuccesso ha costretto Don't Nod a registrare una svalutazione di 13,1 milioni di euro, una cifra che testimonia quanto pesanti fossero le aspettative riposte nel progetto. La delusione per Bloom & Rage si aggiunge a quella già sperimentata con altri titoli recenti come Banishers: Ghost of New Eden e Jusant, che nella prima metà del 2024 avevano già innescato la spirale negativa.
Il piano di ristrutturazione annunciato nell'ottobre 2024 ha trovato piena attuazione nei mesi successivi. A Parigi, lo studio ha completato la riorganizzazione entro agosto 2025, con un impatto drammatico sull'occupazione: 69 posti di lavoro erano stati messi a rischio in Francia, una notizia che aveva scatenato uno sciopero dei dipendenti l'8 novembre scorso. L'azienda stima che questa operazione genererà risparmi operativi di circa 5 milioni di euro per l'intero anno fiscale 2025, escludendo i costi del piano stesso.
Anche lo studio di Montreal non è stato risparmiato dai tagli. Dopo il completamento dello sviluppo di Bloom & Rage nel giugno 2025, la sede canadese ha subito un giro di licenziamenti che dovrebbe ridurre i costi annuali di 1,1 milioni di euro. Don't Nod ha definito queste misure un "riallineamento delle risorse", un eufemismo che maschera a malapena la realtà di decine di professionisti rimasti senza lavoro in un momento già difficile per l'industria videoludica globale.
I dati finanziari mostrano anche una diminuzione della produzione capitalizzata pari a 5,9 milioni di euro, conseguenza diretta del lancio di Bloom & Rage e soprattutto della sospensione di due progetti identificati come P12 e P13. Questa battuta d'arresto nello sviluppo di nuove proprietà intellettuali segnala una strategia più cauta e mirata, orientata alla sostenibilità piuttosto che all'espansione aggressiva del portfolio.
Guardando al futuro, Don't Nod punta molto su Aphelion, nuova proprietà intellettuale precedentemente nota come P10, il cui lancio è previsto per il 2026. Il secondo semestre del 2025 sarà cruciale per i progressi nello sviluppo di questo titolo, sul quale lo studio francese ripone evidentemente grandi speranze dopo le recenti delusioni commerciali. La casa di sviluppo cerca di diversificare le fonti di guadagno esplorando nuovi modelli di business.
In questa direzione va letta la partnership annunciata con Netflix per la creazione di un videogioco narrativo basato su una proprietà intellettuale importante, attualmente in lavorazione presso lo studio di Montreal. Don't Nod descrive questa collaborazione come una tappa fondamentale che conferma la sua posizione di specialista nella narrazione applicata a IP consolidate e la sua ambizione di esplorare nuovi formati, incluso il cloud gaming. Si tratta di un'apertura significativa per uno studio tradizionalmente focalizzato sulle proprie creazioni originali.