Il mondo del retrogaming si arricchisce di un tassello inaspettato: Tokyo Wars, il tank battler arcade di Namco del 1996, sta per debuttare sulle console moderne dopo quasi tre decenni dalla sua uscita originale. Un'operazione nostalgia che attraversa ben quattro generazioni di hardware e che testimonia come l'industria videoludica continui a riscoprire gemme dimenticate della sua storia arcade, quando i cabinati dominavano le sale giochi di tutto il mondo. Il publisher Hamster, specializzato nel recupero di classici attraverso la sua linea Arcade Archives, porta questo peculiare shooter su ruote su tutte le piattaforme attuali a partire da domani, 6 novembre.
Per chi non lo conoscesse, Tokyo Wars rappresentava un concept piuttosto diretto ma tremendamente efficace per l'epoca: mettersi ai comandi di un carro armato e devastare la capitale giapponese, affrontando sia nemici controllati dall'IA che altri giocatori in multiplayer locale. Il titolo si distingueva per i suoi cabinati che ricordavano quelli dei racing game, permettendo ai giocatori di sedersi e manovrare il proprio tank con un'esperienza immersiva per gli standard del 1996. La fisica distruttiva consentiva di schiacciare automobili e persino far crollare gallerie, elementi che all'epoca facevano impressione sugli appassionati delle sale giochi.
La release moderna presenta un dettaglio tecnico particolarmente interessante che segna una distinzione netta tra generazioni hardware. Hamster propone infatti due versioni differenti del gioco: la variante base e una enhanced edition che integra il multiplayer split-screen fino a quattro giocatori. Questa modalità cooperativa, però, risulta accessibile esclusivamente su Nintendo Switch 2, PlayStation 5 e Xbox Series X|S, mentre rimane preclusa agli utenti di Switch 1 e PlayStation 4. Una scelta che sottolinea come anche i porting di classici arcade possano sfruttare la maggiore potenza delle console di ultima generazione.
Dal punto di vista dell'eredità videoludica, Tokyo Wars ha avuto un'influenza più ampia di quanto si possa immaginare. Bandai Namco tentò di replicare la formula con un successore spirituale nel 2009, Tank! Tank! Tank!, che però non riuscì a conquistare critica e pubblico. Anche Sony attinse a piene mani da questo concept per Hardware Rivals nel 2016, il suo multiplayer online dedicato ai combattimenti tra veicoli corazzati che puntava a modernizzare quel gameplay frenetico nato nei cabinati.
L'operazione di Hamster si inserisce in un catalogo Arcade Archives ormai sterminato, che ha riportato in vita titoli fondamentali come l'originale Ridge Racer, The King of Fighters '98, Splatter House e Galaga. Una biblioteca digitale che continua a espandersi, preservando pezzi di storia videoludica che altrimenti rimarrebbero inaccessibili alle nuove generazioni di giocatori. Il sito ufficiale della collana conta pagine e pagine di classici recuperati dall'oblio.