La Writers Guild non premierà più i videogiochi

Niente più premi per i videogiochi dalla scrittura migliore: lo ha deciso la Writers Guild, e non mancano le polemiche

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Colpo di scena per i Writers Guild Awards (avete colto la battuta, vero? ndr). Nelle scorse ore, infatti, è stato reso noto che l’unione degli scrittori, nella sua edizione per il 2020, non premierà più la miglior scrittura per i videogiochi, che ad esempio lo scorso anno vide la statuetta venire portata a casa da God of War.

I motivi dietro a questione decisione risiedono proprio nella Guild: come spiegato da un portavoce a USGamer, infatti, si è deciso di non premiare più i videogiochi, fino a quando non ce ne sarà un numero maggiore scritto da persone facenti proprio parte della Writers Guild. «La categoria sarà reintrodotta quando ci sarà un numero consistente di videogiochi coperti dalla Writers Guild of America, in maniera che si possa attuare un processo di selezione significativo per gli Award».

Questi premi avevano riconosciuto i meriti di scrittura ai videogiochi fin dal 2008. E la decisione, come immaginerete, ha già scatenato molte polemiche. Lo scrittore e sviluppato Chet Faliszek ha rivelato:

Non mi sono mai unito alla Writers Guild – né mai lo farò. Per vincere questo premio devi essere un loro membro. Quando ci hanno chiesto di unirci per poter vincere, ci hanno detto che potevamo pagare quanto richiesto, ma non votare, perché la scrittura per i videogiochi non è vera scrittura, non come lo ha vedere un racconto breve pubblicato su un giornaletto letto da dodici persone.

Anche Shawn Kittelsen, noto soprattutto per i lavori narrativi su Mortal Kombat 11Injustice 2, è dello stesso avviso:

Il premio WGA alla scrittura per i videogiochi non è mai stato niente più che un mezzo per cercare di far aumentare i membri della Guild tra gli autori di videogiochi. Ci incentivavano a pagare in cambio del privilegio di poter essere candidati a questo premio.

Contrariato anche Neil Druckmann, autore al lavoro su The Last of Us – Part II, che commenta:

Sono davvero deluso dal fatto che la WGA abbia rimosso la categoria dei videogiochi dai loro Award. Si tratta di un erroneo schiaffo in faccia agli scrittori di videogiochi.

A lui segue anche Halley Gross, scrittrice di The Last of Us – Part II, che fa notare di essere iscritta con tanto di tesserino ai WGA.

E anche Cory Barlog, vincitore dello scorso anno con God of War, si chiede il perché di questa mossa che non condivide affatto.

Vedremo se la Writers Guild commenterà ulteriormente sulla questione, nelle prossime ore, o se per la miglior scrittura i videogiochi si accontenteranno di altri premi, come i The Game Awards.