La demo di Hyrule Warriors: L’Era della Calamità forse non vi farà cambiare idea sui musou

La demo di Hyrule Warriors: L'Era della Calamità è arriva a sorpresa, ed ovviamente l'abbiamo scaricata e provata al volo!

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

La demo di Hyrule Warriors: L’Era della Calamità è stata annunciata soltanto ieri, con una modalità a cui ormai siamo abituati per quanto riguarda Nintendo, ovvero a sorpresa in un Direct (peraltro giunto a sua volta dal nulla). Insieme ai tanti annunci che potete recuperare a questo indirizzo, la Casa di Kyoto ha rivelato l’arrivo di una demo del nuovo Hyrule Warriors su eShop, uno shadow drop di quelli da manuale.

Ovviamente l’abbiamo scaricata al volo, perché la curiosità su questo titolo è oggettivamente molta: se il primo Hyrule Warriors fu un esperimento parzialmente riuscito di fondere i musou con il mondo di The Legend of Zelda, ma a livello narrativo rappresentava un calderone fatto di realtà alternative e fusioni tra le timeline, l’Era della Calamità si basa su un presupposto ben diverso.

Come già saprete è infatti il prequel di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, la cui storia antecedente alle avventure di Link risvegliatosi dal sonno centenario viene narrata solo in maniera parziale, tra i ricordi sbloccabili nel gioco principale e La Ballata dei Campioni, il DLC successivo. Una storia che racconta di una guerra persa, un mondo distrutto ed il ritorno della Calamità Ganon.

Per questo, nonostante il genere di appartenenza non faccia fare spesso i proverbiali salti di gioia, non si può non essere almeno interessati a cosa propone il titolo. Ci siamo tuffati nelle sue atmosfere per scoprire che cosa abbia da offrire: vediamo com'è andato questo primissimo impatto con il nuovo musou in salsa The Legend of Zelda.

La demo di un Hyrule Warriors che non ti aspetti

La demo inizia in un modo abbastanza inaspettato, ovvero con un flashback proveniente direttamente da Breath of the Wild nel momento in cui i guardiani devastano il Castello di Hyrule, ma con una piccola differenza. In Hyrule Warriors: L’Era della Calamità facciamo la conoscenza di un piccolo guardiano, completamente bianco, che sembra essere custodito all’interno della camera di Zelda, il quale torna indietro nel tempo per… non sappiamo fare cosa visto che la demo si interrompe quasi subito, ovviamente.

A voler fare una facile scommessa, l’obiettivo potrebbe essere quello di dare una mano agli eroi di Hyrule a sventare l’arrivo della Calamità Ganon. Questo ci pone un quesito: Hyrule Warriors: L’Era della Calamità seguirà esattamente le vicende precedenti a Breath of the Wild, oppure creerà un universo parallelo? Ovviamente non sappiamo rispondere, al momento.

Quello che possiamo dirvi, però, è che L’Era della Calamità non deve essere sottovalutato. La cura che c’è nel prodotto è completamente diversa da quella dell’Hyrule Warriors uscito originariamente su Wii U. A parte aver riproposto ogni singolo dettaglio di Breath of the Wild in maniera identica, dall’interfaccia ai font, le cutscene ed i filmati che ci introducono alla storia sono confezionati con la stessa cura.

Link è, curiosamente come nell’Hyrule Warriors precedente, un soldato nell’esercito di Re Rhoam di Hyrule. Come sappiamo già, però, diventerà in breve la guardia personale di Zelda, la figlia del Re, impegnata a sconfiggere una profezia che tutti temono, ovvero la Calamità Ganon. Dopo questa introduzione non passa molto prima che il gioco ci chieda di buttarci nella mischia che, come in ogni musou, è al centro dell’esperienza di gioco.

Ecco, va detta subito una cosa: se non amate i musou, Hyrule Warriors: L’Era della Calamità difficilmente vi farà cambiare idea.

Un musou che ci prova con tutte le forze

Nonostante faccia uso in maniera molto intelligente della tavoletta Sheikah, dando ad ogni personaggio un moveset diverso per utilizzare le varie possibilità offerte dall’artefatto in maniera unica, parliamo di un musou molto classico. Le due mappe principali proposte nella demo sono piene di nemici, avamposti da liberare, boss e sotto-boss, il tutto con un sistema di combattimento semplice che predilige lo spettacolo, e che racchiude tutto nella classica triade: attacco leggero, attacco forte, attacco speciale (il musou, appunto).

Ritorna da Hyrule Warriors la possibilità di stordire i nemici colpendoli velocemente nei momenti in cui sono scoperti per potersi poi esibire in un ulteriore attacco speciale, e in questo si innesta anche la tavoletta Sheikah. Usando Glacyor si può creare un blocco che stordisce i nemici in carica, ma anche congelare quelli che sono vicini all’acqua, con Kalamitron si usano gli oggetti circostanti o si rubano le armi ai nemici, Stasys blocca i nemici e le bombe radiocomandate possono essere usate in vari modi distruttivi.

Il tutto in maniera diversa rispetto a Link, Zelda ed Impa, che impiegano la tavoletta in modi completamente differenti. Link la usa similmente all’avventura originale, Zelda può far attivare tutte le creazioni della tavoletta per infliggere più danni o creare degli effetti di controllo, mentre Impa la usa in modi creativi e distruttivi ispirati alle tecniche ninja.

Il sistema di combo è inevitabilmente funzionale, perché oltre a tutto questo c’è anche il contrattacco mutuato direttamente da Breath of the Wild, con tanto di slow motion e danni aumentati. I tre personaggi che è possibile controllare nella demo hanno un feeling estremamente diverso l’uno dall’altro, ed ognuno ha i suoi punti di forza e debolezza, nonché motivi per essere più divertente da giocare di qualcun altro. Certo bisognerà vedere sul lungo termine quanto L’Era della Calamità riuscirà a tenere il ritmo, anche e soprattutto pensando all’ingresso in scena di Urbosa, Revali, Mipha e Daruk che, purtroppo, non è possibile provare.

Infine, come in ogni musou è possibile potenziare personaggi ed equipaggiamento. Nel primo caso si sale di livello completando le missioni, nel secondo Link ha la possibilità di cambiare il vestiario (non ce ne sono di differenti nella demo, quindi impossibile capirne le funzionalità), e tutti possono potenziare le loro armi fondendone alcune dal fabbro con oggetti trovati durante l’avventura.

Per la mappa, che si controlla attraverso un menù (e non esplorandola, ovviamente), è possibile soddisfare delle richieste investendo alcuni materiali aiutando persone in giro per Hyrule, e le missioni in questione regalano cuori aggiuntivi per la barra vitale dei personaggi, armi, oppure allungano le combo.

Quindi, se dalla prova della demo Hyrule Warriors: L’Era della Calamità sembra aver centrato il punto per quanto riguarda la riproposizione della lore di Breath of the Wild (pensate, ad esempio, che nelle mappe ci sono anche i Korogu!), e ha una premessa narrativa sicuramente intrigante anche sorretta da cutscene che ci sono sembrate molto buone, dall’altro è pur sempre un musou. Uno di quelli divertenti, che sul lungo termine potrebbe anche dimostrare di avere altre carte da giocare, ma sarà difficile da digerire per i detrattori.

La speranza è che Nintendo e Koei Tecmo non sprechino l’occasione di poter raccontare un prequel che ha il profumo di un Rogue One, ma non vediamo l’ora di rimetterci le mani. Chissà che, con Cyberpunk 2077 che ha tolto il disturbo, non ci sia un palcoscenico più ampio per Hyrule Warriors: L’Era della Calamità.

Siete curiosi anche voi di sapere come sarà il prequel di Breath of the Wild? Potete ancora preordinare Hyrule Warriors: L'Era della Calamità al miglior prezzo possibile.