La Cina 'dichiara guerra' ad Animal Crossing New Horizons

Quando la politica tocca il mondo dei videogiochi.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Animal Crossing New Horizons è disponibile da alcune settimane in esclusiva su console Nintendo Switch, più precisamente dal 20 marzo scorso.

Ora, nonostante il successo di critica e pubblico, c’è una questione che sta facendo discutere i possessori del gioco, più precisamente quelli che vivono in Cina.

Com’è noto la popolazione cinese ha di recente subito alcune vessazioni da parte del governo, specie per la questione delle proteste a Hong Kong, che dal 2019 tormentano la città con una serie di manifestazioni relative al disegno di legge sull’estradizione di latitanti verso paesi dove non vi sono accordi di estradizione.

Come si collega la questione ad Animal Crossing? Semplice: Nintendo ha di recente stretto vari accordi commerciali con il colosso Tencent, in modo da vendere Switch sul territorio cinese. Il problema è che Animal Crossing New Horizons è stato utilizzato da diverse persone per dare sfogo a una vera e propria “protesta virtuale” a sostegno della libera lotta dei cittadini di Hong Kong.

Ciò ha ovviamente messo in allerta il governo cinese – da sempre poco democratico verso questo genere di cose – tanto che Animal Crossing New Horizons non è più acquistabile sul suolo cinese, oltre ad essere stato rimosso anche dall’eShop.

Al momento non è chiaro se e quando Nintendo deciderà di intervenire sulla questione, decisamente spinosa e ben poco lusinghiera, nei confronti di un gioco – Animal Crossing – che dovrebbe rappresentare un inno alla pace e alla condivisione.

Fonte: BBC