Aspettando Super Seducer 2: Peter Parker? Io preferisco Richard La Ruina

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a cura di Pasquale Fusco

Da un grande potere derivano grandi responsabilità. Le responsabilità del pick-up artist Richard La Ruina sono quelle di addestrare i/le gamer nella venerabile arte della seduzione e, nel frattempo, di strappar loro anche qualche sorriso, possibilmente. Il suo potere? La sua goffa, ingenua idiozia. Tutta apparenza diremmo, dopotutto Super Seducer si è rivelato uno dei titoli più esilaranti dell’anno, un gioco che è stato in grado di elevare il trash videoludico a livelli mai visti prima d’ora. Solo per aver raggiunto tale obiettivo, il buon La Ruina meriterebbe un posto nella Hall of Fame dei più grandi supereroi dei videogiochi – o in quella dei più grandi villain, a seconda dell’interpretazione che dareste alla sua opera.

Così, mentre tanti giocatori si sono già tuffati nella New York di Marvel’s Spider-Man, il sottoscritto attende con ansia il ritorno del maestro della seduzione, un Richard La Ruina più agguerrito che mai per il sequel del suo (inaspettato) successo. A poche ore dal lancio di Super Seducer 2, riscopriamo allora l’originale produzione di RLR Training Inc. nel tentativo di farvi comprendere la grandezza di quest’autentica perla di comicità.

Il pessimo tempismo di Super Seducer

Sì, sono perfettamente a conoscenza delle aspre critiche mosse verso l’ormai famigerato Super Seducer. ‘Sessismo, oggettificazione del corpo femminile, misogonia’, questi sono solo alcuni dei termini affibbiati a una produzione che di educativo, presumibilmente, non avrebbe #unabeataceppa. Tuttavia, ciò che la critica e buona parte dell’audience non ha compreso è che Super Seducer, in fin dei conti, è un gioco che non vuole farsi prendere troppo sul serio.

La vera colpa che andrebbe attribuita a questo dating simulator è quella di essere uscito nel momento sbagliato: siamo nel marzo 2018, il movimento #MeToo ricopre le pagine fisiche e digitali di numerose testate internazionali. Insomma, c’è una sensibilità particolarmente accentuata quando si trattano certi temi, e il lancio di un videogioco il cui protagonista provoca le sue interlocutrici sfruttando i più scontati stereotipi di genere non poteva che diventare il trigger definitivo. Tanto è bastato a Sony per cancellare la pubblicazione del gioco su PlayStation 4; Sony che il tempismo, invece, lo conosce fin troppo bene, al punto da dare l’annuncio durante la giornata internazionale della donna. Chapeau.

La domanda che sorge spontanea è dunque la seguente: Super Seducerè davvero un titolo tanto deprecabile?, per la pessima localizzazione e per la scarsa rigiocabilità offerta da un simulatore d’incontri, e No, per la sorprendente dose d’intrattenimento che Super Seducer è capace di donare al giocatore che sarà disposto a dargli una chance.
Chi ha potuto dedicargli anche solo un paio di orette – il tempo necessario per 5 o 6 appuntamenti virtuali – ha avuto modo di scoprire un’esperienza divertente, a tratti grottesca, e impreziosita da una serie di consigli che si sono rivelati, a tutti gli effetti, utili. Il guru della seduzione non ha intenzione di colpire il suo ‘adepto’ con suggerimenti irrealistici o funamboliche performance, preferisce bensì comunicare i metodi basilari con cui far sentire a proprio agio il proprio potenziale partner. La moderazione o, al contrario, la smodatezza dipenderanno grosso modo dalle scelte del giocatore, unico fattore che determinerà l’esito dell’incontro.

Va aggiunto che le pulzelle che avranno la (s)fortuna di incontrare il caro Richard non si faranno problemi a reagire adeguatamente alle provocazioni del presunto seduttore, mollandogli una sberla al primo insulto o troncando l’appuntamento alla prima frecciatina sui loro vestiti succinti.

Super Seducer 2: La Ruina ci riprovaQualche giocatore avrà deciso di mettere in pratica un paio di consigli firmati da La Ruina, qualcun altro avrà invece preferito giocare Super Seducer lasciandosi trasportare dal pungente humor del protagonista e dalle spassose gag in cui si tramutano i fallimentari appuntamenti. Fatto sta che, alla fine, il titolo sviluppato da RLR Training Inc. è riuscito a totalizzare ben 80.000 copie vendute, un imprevedibile traguardo che ha spinto il team di Richard La Ruina a progettare un secondo capitolo.

Arriviamo così a Super Seducer 2, sequel che può già vantare un budget 10 volte superiore di quello impiegato per il suo predecessore. Il maggiore impegno si rispecchia nell’introduzione di una co-protagonista, tale Charlotte Jones, e di ben 35 finali multipli per gli appuntamenti del simulatore. La presenza della Jones ci offrirà un’inedita prospettiva femminile e la conseguente possibilità di scoprire in che modo una donna potrebbe approcciarsi al belloccio di turno, arricchendo ulteriormente una formula che si dimostra, in ogni caso, adatta a qualsiasi genere o orientamento sessuale. E neanche negli scenari al femminile mancheranno stereotipi e situazioni al limite del ridicolo.
A proposito di ridicolo, basterà dare una rapida occhiata al primo trailer per capire quanta attenzione sia stata rivolta alla componente umoristica. Nel filmato di lancio è possibile assistere ad un Richard La Ruina sempre più impacciato, pronto a sorprendere chi gli sta intorno – e il giocatore, naturalmente – con la più arguta imprevedibilità: il dating coach avrà ritenuto opportuno adottare un procione per far colpo sulla ragazza dei suoi sogni.

Che siate interessati o meno ad un gioco di questo genere, varrà la pena provare Super Seducer anche solo per farsi qualche sana risata da soli o in compagnia. Il dating simulator ideato e interpretato da Richard La Ruina si è dimostrato un abile intrattenitore nei confronti di chi ha saputo prendere quest’esperienza a cuor leggero, ovvero di chi si è limitato a sperimentare i bizzarri dialoghi e a prestare attenzione agli insegnamenti del guru, talvolta molto utili – quantomeno per rompere il ghiaccio. Con tali premesse, Super Seducer 2 potrebbe presto rivelarsi un’altra imperdibile occasione per esplorare i divertenti scenari concepiti da La Ruina e, si spera, apprendere dei nuovi segreti sulla misteriosa arte della seduzione.