Anteprima

Until Dawn

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a cura di Pregianza

I teen horror movie sono un fenomeno piuttosto strano. Pensateci, sono film che camminano costantemente sul bordo del baratro della demenzialità, con protagonisti che il più delle volte vanno dalla macchietta inguardabile all’idiota totale. Eppure hanno una strana attrattiva su chiunque: gli impressionabili si beccano facilmente qualche sano spavento da queste pellicole, mentre chi ormai non si stupisce più di nulla li guarda con un ghigno perenne, aspettando di vedere la prossima cavolata fatta dai protagonisti o scommettendo su quanto tempo ci vorrà prima che quei geniacci decidano allegramente di dividersi quando c’è un assassino che li sta ammazzando uno ad uno. Sono intrattenimento puro in parole povere, e stupisce che i Supermassive Games siano i primi ad aver voluto sviluppare una loro versione interattiva con Until Dawn
Il progetto, inizialmente costruito attorno al Playstation Move, è stato rimaneggiato per essere giocabile semplicemente con il pad del terzo monolito di Sony, e ha incuriosito più di un giornalista durante l’evento tenutosi a Londra, anche grazie a una piccola foresta buia inserita nell’edificio dove si tenevano le prove per creare la giusta atmosfera. Noi l’abbiamo visto in azione, sarà stato in grado di strapparci almeno un urletto?
Dividiamoci, è sicuramente l’idea migliore
La premessa di Until Dawn è semplicissima: un gruppo di allegri ragazzotti americani decide di spendere la notte in un bel cottage isolato. Nel cottage c’è un assassino cattivo cattivo. Profit.
Davvero, è tutto qui. Praticamente un inizio banale che più banale non si può, eppure non è il caso di sottovalutare la storia di Until Dawn, perché l’interattività ha permesso ai Supermassive Games di prendere i canoni dei sottogeneri horror e di rimescolarli un po’ a piacere, offrendo uno sviluppo della storia ramificato ed estremamente variabile. Voi controllerete in pratica un personaggio alla volta, scegliendo a inizio partita una serie di opzioni che andranno a modificare l’ambientazione per spaventarvi con più facilità (la demo ad esempio chiedeva di cosa avesse più paura il giocatore, se di insetti schifosi o di scene splatter). Una volta entrati nei panni di uno dei ragazzi, Until Dawn alternerà zone esplorabili a cutscene interattive con scelte multiple (solitamente due), il cui esito dipenderà dalla sveltezza di riflessi del giocatore e dalla sua fortuna. 
Noi abbiamo potuto provare una fase in cui Sam, bionda giovine interpretata dalla nota Hayden Panettiere, si ritrova a fare i conti con il serial killer appena uscita dalla vasca da bagno. Senza pensare minimamente di rivestirsi, la nostra eroina decide di gironzolare per la buia casa a piedi nudi e coperta solo da un asciugamano, in puro stile teen horror, e viene poco dopo costretta a scappare a tutta birra tra le stanze. Dobbiamo ammettere che gli sviluppatori hanno caratterizzato degnamente il killer, armato di maschera da clown e capace a tratti di ricordare l’inarrestabile Michael Myers di Halloween, ma avremmo apprezzato meno tempo per le scelte, poiché il blocco dell’inseguimento legato ad esse spezza in modo non indifferente la tensione della scena. 
Per il resto, tutto è lasciato alla sorte: ci sono situazioni in cui certe azioni appaiono evidentemente più furbe di altre, tuttavia si ha sempre l’impressione di avere un 50% di probabilità di fallire miseramente la propria fuga. Nel caso di Sam questo non comportava la morte ma solo il rapimento, eppure stando agli sviluppatori vi sono personaggi con elevate probabilità di crepare immediatamente, e una volta morti i protagonisti non possono tornare in vita in alcun modo. Il numero di sopravvissuti finali dipenderà solo dal vostro modo di giocare.
L’idea di fondo non è malvagia poiché permette agli sceneggiatori di rifarsi a più tipologie di horror, come già precisato, da quello sadico alla Saw a classici come Scream o i Nightmare. Difficile dire fino a che punto sapranno spingersi i Supermassive con la violenza e le situazioni di pericolo, ma con un po’ di originalità potrebbe saltar fuori un’esperienza discretamente rigiocabile e appassionante. Certo, se non siete tipi da film interattivo potete già mettere una bella x sul nome del gioco, non è un titolo pensato per voi.
Più che degno il comparto tecnico, con una bella gestione del sonoro, importantissima in un horror, modelli tridimensionali piuttosto dettagliati e un’espressività ottima dei volti dei protagonisti, che rende quasi realistiche le loro interpretazioni a tratti. C’è qualche magagna durante le fasi esplorative (tra cui uno strano pattinamento dei personaggi durante la camminata), ma niente di particolarmente grave.

– Espressività dei volti ottima

– Interessante storyline ramificata

Until Dawn è sicuramente un progetto interessante per gli amanti degli horror, ma la sua natura di film interattivo difficilmente lo renderà appetibile a chi ritiene i lavori di Cage o i titoli principalmente narrativi un obbrobrio. Di certo, nel suo particolare genere, è una curiosa rarità con ottimi valori produttivi. Chissà se la sua storia sarà all’altezza delle aspettative e riuscirà a renderlo un piccolo classico. Lo scopriremo solo all’uscita. Pauuuuura.

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