Anteprima

Quantum Theory

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a cura di Zephiro

Fin dalla sua prima apparizione, Quantum Theory è stato etichettato come il Gears of War made in Japan, ovvero uno sparatutto in terza persona, solido, con un protagonista massiccio, una quantità enorme di alieni da eliminare in modo cruento ed una trama pretestuosa come background narrativo. Tuttavia con il passare del tempo, tali analogie sono andate pian piano assottigliandosi. Non solo la celebre esclusività Sony è andata persa, ma soprattutto il gioco non presenta più troppi accostamenti al capolavoro di Epic. E’ dunque con occhio attento che Spaziogames cercherà di rispondere ai vostri dubbi, spulciando rigorosamente i meriti potenziali di questo atteso titolo. Siete dunque pronti a partire per la Torre Vivente?

La solita ApocalisseSe bisogna distruggere tutto ciò che ci circonda, occorre avere un motivo veramente valido per farlo, ed è su questo dictat che, spesso, si basano i filoni principali di molti giochi attuali e non. Solitamente, infatti, un’ invasione aliena, un’infezione di un virus o altri esperimenti sfuggiti al controllo umano, bastano per ritrovarsi in un clima di tensione e gettare l’intera umanità sull’orlo dell’estinzione, e Quantum Theory non è da meno in questo senso. L’Apocalisse in terra sarà causata stavolta da una guerra mondiale che ha lasciato in giro pochi superstiti, tutta la vicenda ruoterà attorno al minerale misterioso noto come “Erosion”. Il protagonista, Syd, sarà chiamato ad addentrasi all’interno della Torre Vivente per scoprire l’origine di questa nuova minaccia. Anche se la trama appare piuttosto banale, esistono comunque elementi in grado di attirare l’attenzione del pubblico sull’avventura made in Tecmo. Innanzitutto la reale origine dei nemici, ed in seconda battuta la nascita della Torre Vivente e tutto ciò che è collegato ad essa rappresentano senza dubbio motivo di curiosità. Sicuramente non mancheranno colpi di scena e momenti epici capaci di far restare il giocatore incollato allo schermo, resta però da vedere se tutto non saprà troppo di già visto.

All’interno della Torre ViventeSorvolando volutamente sulla trama per non correre il rischio di svelare alcuna sorpresa, possiamo adagiarci più comodamente sul fulcro dell’esperienza di gioco offerta dagli sviluppatori. Essendo uno sparatutto in terza persona, la maggior parte del vostro tempo lo spenderete cercando di distruggere tutti i nemici che vi circondano, senza badare troppo alla precisione o ad una particolare strategia di attacco. Una delle cose in cui il gioco saprà distinguersi rispetto la massa di prodotti similari risiede invece nello scenario di gioco. Gran parte della trama si svolgerà all’interno di una misteriosa torre, chiamata Living Tower, ovvero Torre Vivente, un nome che dovrebbe già far intuire qualcosa. Sebbene la struttura sia quella di una costruzione già vista in altri titoli, la natura stessa appare quantomeno atipica; essendo composta da un materiale in parte organico, non capiterà di rado veder mutare parte dell’ambiente circostante creando situazioni imprevedibili. Ad esempio di recente è stata mostrata una sezione in cui Syd è intento a passare sopra un ponte all’interno di una stanza della torre quando all’improvviso la struttura muta ed il ponte scompare, facendo sprofondare l’eroe verso il basso. Con il giusto tempismo sarebbe possibile recuperare dalla caduta ed aspettare il momento giusto per tentare la risalita, tuttavia le cose non sono affatto semplici e pertanto la fine prematura dell’avventura sarà sempre dietro l’angolo. Sfruttando questa idea, gli sviluppatori hanno potuto diversificare lo scenario eliminando il rischio di avere location ripetitive e, al tempo stesso, creare una sensazione di perenne imprevedibilità che dona pepe all’esperienza di gioco. Non mancheranno, ovviamente, elementi tipici degli shooter fra cui un vasto arsenale di armi e gadget da utilizzare, sistema di copertura, più una piccola sorpresa: Filena. Spesso capiterà di aver a che fare con nemici particolarmente ostici che nemmeno un lanciarazzi potrebbe scalfire, ed avrete la possibilità di lanciare come fosse un boomerang umano, la graziosa coprotagonista. Attraverso questa meccanica il nemico potrà distrarsi e rendere visibile il suo punto debole e a questo punto attaccarlo sarà decisamente più abbordabile. Ovviamente anche Filena potrà subire attacchi e morire, in tal caso dovrete prontamente rianimarla pena il game over. Da quanto visto la capacità di emergere dagli stilemi tradizionali non mancano, resta però da verificare con mano se tali trovate avranno un’applicazione più dinamica di quanto lasci credere. Senza dubbio è apprezzabile l’apparente tentativo degli sviluppatori di offrire qualcosa di nuovo rispetto agli abusati cliché.

Comparto TecnicoSin dalle prime apparizioni sui media di settore, il titolo Tecmo ha saputo catapultare l’attenzione su di sé grazie ad un comparto tecnico piuttosto vicino al già citato Gears of War. Già dalle immagini, infatti, appare chiara l’ispirazione del gioco allo stile di Marcus Fenix e soci, tuttavia questa similitudine appare soltanto la punta dell’iceberg che il design generale avrà da offrire. Potendo contare su un’unica location ogni volta differente, i grafici si sono concentrati maggiormente sugli ambienti chiusi, rendendoli vivi come la struttura interna della torre richiede. Ecco quindi che vi aggirerete per ambienti pulsanti, vibranti che contrastano le parti rigide della torre, creando un equilibrio di forme davvero intrigante. I modelli dei protagonisti esprimono potenza (Syd) e grazia (Filena), quelli dei nemici invece non sembrano particolarmente ispirati, ma differenziarsi dal resto della produzione non è sempre semplice. Fra gli effetti speciali non mancheranno di sicuro esplosioni di ogni forma e dimensione, fumo, fiamme, e raggi di ogni foggia, sottolineando in modo particolarmente spettacolare l’incedere degli scontri. La longevità dovrebbe assestarsi sulla media del genere (circa una decina in ore) per poi svilupparsi online grazie ad una modalità apposita ancora avvolta nel mistero.Nel complesso Quantum Theory non sembra rappresentare un semplice clone di Gears of War, quanto piuttosto un prodotto che ne riprende l’ossatura e parte dello stile, per poi sfociare in qualcosa di nuovo. Le idee innovative, infatti non mancano, tuttavia è lecito riservare qualche dubbio sulla struttura oramai già vista in molte forme.

– Struttura dinamica dei livelli di gioco

– Attacchi in team

– Tanta azione

Quantum Theory potrebbe essere un buon titolo in grado di miscelare sezioni puramente da shooter con altre da platform, dovute alla natura instabile delle strutture. Chiunque ami l’azione senza pensiero potrebbe seguirlo con interesse poiché sembra avere tutte le carte in regola per diventare un prodotto dal discreto potenziale. La struttura non particolarmente originale, tuttavia, potrebbe minare il divertimento offerto nel lungo periodo, non potendo contare su spazi aperti utili per pianificare meglio gli attacchi. Restano da valutare dunque questi elementi e soprattutto quanto il gioco, pad alla mano, riuscirà a tenere incollato il giocatore allo schermo. Se volete scoprirlo, restate su Spaziogames, come sempre.