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Recensione

A Space for the Unbound | Recensione - Un viaggio tra emozioni e nostalgia

A Space for the Unbound è una piccola perla da non perdere assolutamente nel mare delle grandi uscite.

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Informazioni sul prodotto

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A Space for the Unbound
  • Sviluppatore: Mojiken
  • Produttore: Toge Productions
  • Distributore: Toge Productions
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
  • Generi: Avventura
  • Data di uscita: 19 gennaio 2023

Mentre il 2023 videoludico comincia ad ingranare la quarta con le sue prime uscite tripla A, noi ovviamente non stiamo perdendo di vista anche le uscite a medio e basso budget, perché spesso capita di scovare delle vere e proprie perle nascoste che rischiano di non essere notate dai giocatori.

A Space for the Unbound si rappresenta come un perfetto candidato per questa categoria. Si tratta di un’avventura grafica realizzata in una squisita pixel art, già disponibile su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, Nintendo Switch e PC.

Il gioco promette di trattare tematiche molto delicate, come bullismo, depressione e tendenze suicide. Non vi faremo spoiler sulla storia, ma vi avvisiamo fin da subito in caso siate sensibili a questi argomenti.

Detto questo, scopriamo insieme com’è andata la nostra avventura in questo titolo di Mojiken.

L’ultima avventura del gatto

La storia di A Space for the Unbound è ambientata in un piccolo villaggio rurale dell’Indonesia, negli anni ’90. Qui troviamo Atma, il nostro protagonista: sul finire dell’anno scolastico, i professori gli chiedono a più riprese di compilare la sua scheda di orientamento sul futuro, ma Atma sembra essere piuttosto refrattario verso questa impellenza, dato che non ha la più pallida idea di che cosa dovrebbe volere dal suo domani.

La sua ragazza e compagna di classe, Raya, decide di compilare insieme a lui una scheda molto più utile: una lista di cose “epiche” da fare insieme, che vanno dall’andare al cinema all’accarezzare l’animale più soffice del mondo. Visto l’imminente arrivo delle vacanze estive, questi sogni sembrano ormai essere a portata di mano.

Le cose, però, sono destinate a cambiare. Sia Atma che Raya scopriranno infatti di essere improvvisamente dotati di poteri soprannaturali: Atma può leggere il pensiero delle persone e cambiare il loro punto di vista, mentre Raya ha diversi poteri, tra cui la capacità di far lievitare gli oggetti e di cambiare la realtà.

Sarebbe un cambiamento intrigante, se non fosse che i due capiscono che ad ogni utilizzo dei poter di Raya succede qualcosa di strano: le persone intorno a loro cominciano a comportarsi in modo bizzarro, sembrano scomparire dall’esistenza – e nel cielo comincia a delinearsi una frattura. A questo punto, Atma dovrà trovare un modo per scoprire l’origine di questi poteri e scongiurare il cataclisma che i due giovani sembrano aver attirato sul loro mondo.

La storia di A Space for the Unbound si apre come una vicenda da coming of age, con elementi romantici e drammatici; con il passare delle ore di gioco, però, il gioco arriva ad affrontare tematiche molto delicate – e per questo gli sviluppatori hanno pensato di inserire un avvertimento all’avvio del titolo.

Non vogliamo farvi spoiler, ma possiamo dirvi che il racconto di A Space for the Unbound ha davvero fatto breccia nel nostro cuore. Fin dall’inizio, proverete un inspiegabile senso di nostalgia per una vita che non avete mai conosciuto; vi affezionerete presto ai personaggi e potreste aver bisogno di qualche fazzoletto una volta arrivati alla fine.

Il modo in cui la vicenda mescola elementi di vita quotidiana ad elementi fantastici ci ha ricordato molto le storie firmate da Makoto Shinkai, che nelle sue pellicole ama creare queste situazioni; tuttavia, l’opera di Mojiken non è in alcun modo derivativa, dunque non aspettatevi di trovare una semplice imitazione delle opere del maestro dell’animazione.

Segnaliamo che, purtroppo, il gioco è però disponibile solamente in lingua inglese; non ci saremmo aspettati una traduzione italiana, visto il basso budget del progetto ed il pubblico di nicchia a cui si rivolge, e così è stato.

Nel titolo non viene utilizzato un lessico particolarmente ostico – ma, ovviamente, trattandosi di un’avventura basata quasi interamente sui testi da leggere, è consigliabile possedere una conoscenza quantomeno scolastica della lingua.

Per quanto riguarda il comparto estetico, A Space for the Unbound adotta un delizioso stile in pixel art. Abbiamo trovato la direzione artistica del gioco molto riuscita: i personaggi riescono ad avere una grande espressività, complici i baloon che simboleggiano talvolta le loro emozioni, ed i fondali sanno lasciare un forte impatto pur nella loro semplicità.

Abbiamo provato il gioco su Nintendo Switch (di cui potete recuperare la splendida versione Oled su Amazon) e non abbiamo riscontrato alcun tipo di problema tecnico; abbastanza scontato dato che si tratta di un titolo poco impegnativo anche per questo hardware, ma ci ha fatto comunque piacere constatare una buona cura nell’operazione di conversione.

Ottima anche la colonna sonora: le tracce del gioco riescono a sottolinearne molto bene l’atmosfera, ora tranquilla e rilassata, ora tesa, ora malinconica. Non tutte le tracce si prestano ad un ascolto al di fuori delle sessioni di gioco, ma ci sono alcuni brani in particolare che abbiamo trovato davvero riusciti e che potreste voler aggiungere alle vostre playlist.

Un viaggio nell’Indonesia degli anni ‘90

Veniamo quindi al gameplay di A Space for the Unbound. Si tratta sostanzialmente di un’avventura grafica in due dimensioni: controllando Atma, il protagonista, potremo attraversare liberamente gli scenari ed interagire con oggetti e persone. Ogni elemento con cui è possibile interagire viene segnalato al nostro passaggio e, premendo un pulsante, potremo ad accedere ad un ventaglio di possibilità (osservare, raccogliere, parlare, etc.).

L’approccio adottato da A Space for the Inbound (che potete anche acquistare grazie alle gift card che trovate su Amazon), quindi, è abbastanza classico.

Nel corso del gioco, tuttavia, vengono introdotte alcune meccaniche più peculiari: come vi abbiamo anticipato nel precedente paragrafo, ad Atma e Raya verranno concessi poteri soprannaturali. Atma potrà quindi immergersi nei pensieri delle persone e cambiare il loro punto di vista, tentando di risolvere i loro problemi; proseguendo nella storia, ad esempio, potrete anche viaggiare nel tempo e vedere l’ambiente modificarsi in base alle vostre azioni.

Sono presenti anche interazioni opzionali: ad esempio, potrete accarezzare e dare un nome ad ogni singolo gatto presente nel gioco e abbiamo apprezzato come anche una cosa così semplice possa contribuire a creare un senso di familiarità con l'ambientazione ed il contesto narrativo.

Oltre a questo, nel corso dell’avventura vi imbatterete in diversi mini-giochi, che aiuteranno a spezzare il ritmo della storia e a creare dei momenti di leggerezza. Abbiamo apprezzato che anche questi momenti siano ispirati ai generi videoludici popolari negli anni ’90; se avete vissuto questo periodo, proverete inevitabilmente un pizzico di nostalgia di fronte alle situazioni che vi verranno proposte via via dal gioco.

Non c’è molto altro da dire su A Space for the Unbound, perché in fin dei conti, tolto qualche elemento aggiuntivo, si tratta di un’avventura grafica abbastanza classica nella sua struttura di gameplay; a reggere tutta la produzione, dunque, è la storia, che fortunatamente è davvero ben scritta ed in grado di lasciare il suo marchio nella vostra memoria.

Per arrivare a vedere i titoli di coda sono necessarie circa dieci ore (anche meno, se si procede a buon ritmo) e, come solito per il genere, sono scarsi i motivi per rigiocare, dato che la storia procede in modo lineare e che non sono presenti neanche finali multipli o segreti da sbloccare in una seconda run.

Onestamente non se ne sente però il bisogno, perché A Space for the Unbound riesce a dire tutto quello che vuole dire in queste ore di gioco, consegnandoci una storia intima e delicata, che continuerà a farci sorridere e a farci scendere una lacrimuccia anche quando ci ripenseremo tra qualche anno.

Versione recensita: Nintendo Switch

Voto Recensione di A Space for the Unbound - Recensione


8.8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Delizioso stile pixel art

  • Storia coinvolgente fin dall'inizio e fino alla fine

  • Splendida colonna sonora

Contro

  • La struttura molto classica potrebbe annoiare alcuni giocatori

Commento

A Space for the Unbound è la classica perla nascosta che rischia di essere persa nel mare delle grandi uscite. Pur adottando una struttura da avventura grafica abbastanza classica, il titolo di Mojiken riesce a rimanere impresso grazie ad un delizioso stile pixel art e ad una storia che riesce a catturare l'attenzione fin dal primo momento, facendoci affezionare ai personaggi e rendendo dolorosa la separazione da questo universo dopo il finale. Un'avventura grafica da non perdere assolutamente che dimostra ancora una volta quanto il genere sia tornato in salute e capace di raccontare vicende che rimangono nel cuore.
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