Recensione

Transformers

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a cura di Blade

Dopo mesi di campagne pubblicitarie, news, previews (noi ne abbiamo pubblicate ben due!), speciali, indiscrezioni incontrollate e quant’altro, il gioco sui robot trasformabili più amati e famosi è finalmente arrivato sugli scaffali dei rivenditori nostrani: era ora, aggiungerei, perchè l’attesa è stata davvero snervante, soprattutto per chi, come me, è cresciuto a pane e Transformers

Preliminari storiciIl nuovo titolo Atari ha tutte le premesse per essere la rivelazione videoludica dell’anno e sarebbe, quindi, un peccato non soffermarsi sul passato della serie. Un dovere principalmente nei confronti del pubblico più giovane, ma può essere comunque interessante per i più “vecchi”, tanto per far venire un po’ di nostalgia e tornare con la mente ai momenti spensierati di allora.Nati nel 1984 negli Usa come giocattoli, i Transformers ebbero subito successo e la Hasbro (proprietaria dei diritti di distribuzione) pensò bene di sfruttarne la popolarità, ampliando il marchio ai cartoni animati ed ai fumetti. Stessa sorte ebbero in Italia, dove fino al 1992 circa, allietarono i pomeriggi dei più piccini. Poi ci fu un inevitabile calo di interesse, fisiologico per tutte quelle produzioni incapaci di rinnovarsi, sino a questo 2004, in cui esce la nuova serie “Transformers Armada” dal look più futurista. Proprio da quest’ultima prende spunto il videogioco che andremo ad analizzare (che inizialmente doveva appunto chiamarsi Transformers Armada: Prelude to Energon), il primo decente dopo quelli anonimi realizzati per Commodore, Nes, Game Boy Color, Nintendo 64, PsOne e Pc.

C’era una volta…Un milioni di anni fa, il remoto pianeta di Cybertron era diviso dalla lotta tra due fazioni robotiche, i buoni Autobot, comandati dal valoroso Optimus Prime ed i cattivi Decepticon, con a capo il malvagio Megatron. La guerra si fece più aspra quando compresero che i rappresentanti di una nuova e piccola razza, i Mini-con, avevano la capacità di accrescerne le potenzialità. Ma questi, prima che il pianeta venisse distrutto, decisero di scappare su un’astronave, ibernandosi.Dopo secoli e secoli passati a girovagare per l’universo, la navicella viene messa fuori uso da un meteorite e finisce per schiantarsi sulla Terra. Autobot e Decepticon si accorgono di una richiesta di aiuto da parte dei minuscoli automi e si mettono immediatamente sulle loro tracce… la battaglia è solo ricominciata!

Piccoli e grandi robotDopo aver scelto la modalità video (50 o 60 Hz, consigliatissima quest’ultima se avete il televisore che la supporta) e avviato la nuova partita, finiremo nel quartier generale dei buoni, dove potremo selezionare l’Autobot a noi più congeniale tra i tre disponibili. Questi sono Optimus Prime, il comandante potente ma lento che si trasforma in un semi-articolato da lavoro, Hot Shot, l’auto sportiva adatta alle missioni esplorative e Red Alert, uno specialista nelle tecniche di difesa che può diventare un Suv d’emergenza. Inoltre potremo equipaggiare il nostro personaggio con un massimo di quattro Mini-con (da posizionare nei quattro tasti dorsali), dei robot di dimensioni ridotte che aumenteranno notevolmente le nostre abilità. Usando quelli di colore uguale otteremo dei bonus, ma anche squadre cromaticamente differenti, piuttosto rare, ci permetteranno di raggiungere i “regalini”. Tanto per capirci, due Mini-com rossi, per esempio, porteranno l’Energon (l’energia vitale) al massimo, mentre se saranno tre aumenterà pure la durata della connessione.

Movimenti in libertàUna volta conclusa la splendida introduzione in computer grafica avremo totale libertà sulle nostre azioni e potremo affrontare ogni evento come meglio crediamo. Ci ritroveremo catapultati in un immenso ambiente, in cui muoverci a piacimento per rintracciare i Mini-con scomparsi ed alcuni extra chiamati Data-con. Unico collegamento con la base sarà un nostro compagno che ci trasmetterà via radio le informazioni necessarie per portare a termine le varie missioni. Durante le ricognizioni ci si faranno contro gli spietati Decepticon, anche loro alla ricerca dei potenti robottini. Dovremo così affrontare in solitario orde di nemici piuttosto intelligenti ed il compito non sarà affatto agevole. Infatti il nostro personaggio non è resistente come nei cartoni ed i suoi colpi non fanno male come dovrebbero: una scelta criticabile, ma necessaria per regalare una sfida impegnativa (per l’invincibilità esistono comunque i codici, no?). Non avremo a disposizione nemmeno la mira automatica, ma dovremo arrangiarci manualmente; per fortuna, potremo passare dalla visuale in terza persona a quella in prima, in modo da essere più precisi col mirino, il quale sarà una presenza costate sullo schermo e si illuminerà di rosso quando avremo sotto tiro un avversario. Un pizzico di strategia sarà fondamentale per averla vinta in questi combattimenti o finiremo immediatamente all’altro mondo. Grazie alle tre zoomate disponibili, controlleremo la zona circostante e potremo scegliere se attaccare a distanza, provare ad avvicinarsi e magari usare calci e pugni, nascondersi o trasformarsi nel veicolo predefinito per scappare. Proprio così: poteva forse mancare il vero marchio di fabbrica della serie? Premendo il tasto triangolo, inizierà la trasformazione, caratterizzata dal tipico suono metallico dei cartoni. La sua unica utilità sarà quella di poterci muovere in modo più celere invece di andare a piedi. Ritornando al discorso delle battaglie, c’è da segnalare la presenza del bullet time, in tutto e per tutto uguale a quello del capostipite Max Payne: lo schermo di colorerà di un giallo seppia, la telecamera ci farà un giro attorno e poi l’azione esterna rallenterà, mentre noi ci sposteremo in tempo reale. Ovviamente, la parsimonia con il suo utilizzo sarà obbligatoria, per evitare di consumare troppa energia. La salute, infine, la potremo recuperare uccidendo i nemici, i quali, alla loro disintegrazione, lasceranno scorte di Energon.

Gioca e rigiocaLa scelta della sperimentata formula dei controlli e telecamera a 360° è assolutamente perfetta, a mio avviso non c’era altro modo per regalarci la sbalorditiva esperienza di essere robot trasformabili. Non appena impugnerete il pad, tutto sarà più chiaro: come capita solo di fronte ai rari capolavori di giocabilità, rimarrete incantati dalla sensazione di libertà e, con la scusa di imparare i tasti (è una cosa immediata), perderete ore gironzolando a testa in giù per il solo gusto di farlo. Inoltre, i programmatori della Melbourne House hanno puntato molto sul fattore “rigiocabilità” ed il loro operato in tal senso è davvero apprezzabile: ogni volta che sconfiggeremo un boss, infatti, potremo tranquillamente avanzare al livello successivo per poi magari tornare al precedente, passando per il portale warp presente nel quartiere generale e che ci teletrasporterà in uno dei tanti checkpoint che sceglieremo di sfruttare. Di stages ce ne sono ben sette (Amazzonia, Antartide, giungla, Oceano Atlantico, Alaska, nave stellare, Isola del Pacifico) più un’ultima capatina a Cybertron, dove l’epica battaglia avrà una conclusione. Tutti quanti vantano una vastità incredibile e pertanto sarà facilissimo perdersi: a tal proposito è da annotare un grave “difetto” del gioco, ossia la mancanza di una mappa che ci avrebbe sicuramente aiutato ad orientarci.Le azioni intraprese ci porteranno di volta in volta a vivere un’avventura differente, la quale potrà contare su più di 30.000 potenziali combinazioni di gioco! Sareste capaci di indicarmi un altro titolo con una tale longevità, GTA escluso? Ne dubito…Un ultimo appunto, infine, sugli extra che potremo raccogliere durante le nostre scorazzate: per la felicità degli accaniti fans, potremo sbloccare artworks, filmati, scene tagliate, dietro le quinte, materiale promozionale, fumetti e tanta altra roba che non vi sto ad elencare.

More than meets the eyeFino a qui è stato tutto “rose e fiori”, tanti pregi e pochi difetti. Ma ora passiamo ad analizzare la realizzazione tecnica, un elemento che spesso viene trascurato nei tie-in e che li fà scadere nella mediocrità (o peggio). Per mesi gli sviluppatori ci hanno assillato con lo slogan “Più di quello che gli occhi possono incontrare” per descriverci le qualità del loro lavoro e dobbiamo dire che le promesse sono state rispettate alla grande. I livelli sono immensi, diversificati e dettagliatissimi, con textures brillanti ed effetti luce straordinari che rivelano uno spettacolo da rimanere sbalorditi. I personaggi, dal primo all’ultimo, sono curati ottimamente (a parte quando li troviamo alla base coperti di pixelloni superficiali) ed animati in modo fluido e naturale, anche dirante le trasformazioni. Un capitolo a parte meritano gli intermezzi realizzati in CG, ben progettati e diretti, che aggiungono maggiore spessore al gioco. Se proprio volete il classico pelo nell’uovo, dobbiamo segnalare alcune imperfezioni sui fondali ed una parziale interazione con l’ambiente circostante.Anche l’udito, a questo punto, vorrebbe la sua parte e di certo non rimarrà deluso. Gli effetti sonori realistici, le musiche coinvolgenti ed il doppiaggio italiano recitato in modo efficace, ci permetteranno di entrare ulteriormente nell’azione, senza stancare, il tutto senza dimenticare che possiamo scegliere la modalità video (50 o 60 Hz, 4/3 o 16/9), sfruttare il Dolby Pro Logic II e come se non bastasse, tempi di caricamento pressocchè inesistenti. Cosa volere di più dalla propria PS2?

– Totale libertà di movimento

– Tecnicamente ben realizzato

– Caricamenti quasi assenti

– Interessanti extra

– Solo tre Autobot selezionabili

– Difficile

– Lievi difetti grafici

– Manca una mappa per orientarci

– Assenza del multiplayer

8

Transformers è stata una piacevole sorpresa per molti motivi. Il titolo di Atari, oltre a concedere una notevole libertà d’azione, offre un’esperienza di gioco praticamente unica e, in virtù di queste qualità, sono sicuro che saprà riscuotere un grande successo. Volendolo definire in poche parole, penso che non si possa dire altro se non che sia un bel prodotto. Ha classe, è divertente, è coinvolgente ed i difetti che possiede passano tranquillamente in secondo piano.

Voto Recensione di Transformers - Recensione


8