Recensione

Sonic Lost World

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a cura di LoreSka

Sonic è una storia di speranze e delusioni. Perché ogni volta che si annuncia un nuovo gioco del porcospino blu, la notizia viene solitamente accolta bene. Si inizia a dire che questo sarà il Sonic in grado di risollevare la serie, che ci sarà un ritorno alle origini, che torneremo a divertirci come vent’anni fa. Ma poi si deve inevitabilmente sbattere contro il muro della realtà, e ogni anno si scopre che il nuovo gioco di Sonic non è poi un granché.
Da qualche tempo, però, Sega ha iniziato a decifrare le reazioni di pubblico e critica, iniziando a migliorare tutti quegli aspetti che erano stati criticati dai fan. Così, con Sonic Colors prima e Sonic Generations poi, la serie ha iniziato ad incassare parecchie critiche positive. Anche se, e questo è un dato di fatto, la vecchia mascotte di Sega non è più forte come un tempo.
Una strada sicura
Lo diciamo subito: Sonic Lost World non è il “salvatore” della saga. Ovvero, anche se in fase di anteprima era stato definito come la risposta del porcospino a Mario Galaxy, il gioco non è qualitativamente paragonabile al capolavoro Nintendo. Al contempo, Sonic Lost World non presenta delle meccaniche innovative, ed è un vero peccato data la presenza del nuovo pad dotato di schermo. Ciononostante, gli sviluppatori hanno scelto la strada della citazione e della perseveranza, una vita apparentemente più sicura ma che può riservare alcuni trabocchetti.
In effetti, confrontarsi con un colosso del calibro di Mario Galaxy è un’impresa titanica, specie per una serie come quella di Sonic che sta ancora cercando una sua dimensione. È inevitabile non pensare al gioco di Mario quando si accede al primo livello di Lost World: pianetoidi sferici, passaggi segreti, cannoni che sparano da un pianeta all’altro. Il citazionismo è evidente, ma è tutto declinato in salsa Sonic. Di conseguenza, anziché dedicarsi all’esplorazione, il giocatore è spinto quasi naturalmente a giungere verso la fine del livello correndo senza sosta. Questo, per certi versi, è un peccato: in alcuni momenti, infatti, si ha la sensazione che si sarebbe potuto scoprire qualcosa di interessante fermandosi un attimo a ragionare. Ma chiedere a Sonic di fermarsi equivale a spezzare impietosamente il divertimento: perché quando Sonic cammina si prova un profondo senso di frustrazione lungo la schiena, lo stesso che si prova quando si viene colpiti da un nemico e si è costretti a riprendere la propria corsa. Con questo non vogliamo certo dire che vi sia un modo giusto e un modo sbagliato di giocare a Sonic Lost World, e certamente qualcuno potrebbe divertirsi a trovare le strade alternative e i numerosi segreti nascosti in ogni livello, spesso celati in luoghi davvero impegnativi. Ma, allo stesso tempo, vedere Sonic intento a camminare ci riporta indietro ai momenti peggiori di questa serie.
Rispettate i limiti di velocità
La velocità di Sonic è ancora un problema. Perché, se vi sono alcune sequenze parzialmente scriptate in cui il protagonista diventa davvero supersonico, la semplice corsa del personaggio ci sembra ancora troppo lenta. Le cose migliorano quando si riesce ad accompagnare la corsa a una serie di attacchi combo, che permettono di non spezzare il ritmo e di raggiungere velocità ragguardevoli. Ma, al contempo, in alcune fasi ci siamo ritrovati ad abusare dell’attacco spin dash soltanto per avere una sensazione di maggiore rapidità. Quando Sonic finisce a contatto con una superficie che lo rallenta, come fango o sabbia, la frustrazione prende il sopravvento e ci ritroviamo a saltare quasi meccanicamente per riuscire ad abbandonare la zona e riprendere la corsa verso il traguardo.
Gli sviluppatori avevano promesso una sorta di parkour semiautomatico per evitare che Sonic si bloccasse di fronte a un ostacolo. La cosa funziona a metà: ovvero, il parkour è utilissimo per evitare delle fastidiose morti dopo un salto non perfetto, ma certamente non impedisce il rallentamento della corsa.
Il controllo non è immacolato, specie nei salti. Si ha una certa difficoltà a calcolare la distanza del salto, in particolare quando si corre al massimo della velocità, e più di una volta ci siamo ritrovati a ripetere tediose sezioni di livello soltanto perché non riuscivamo a completare un semplice salto in una parte completamente priva di nemici. Il doppio salto ci ha salvato la pelle parecchie volte, ed altre volte non ha funzionato nel modo corretto obbligandoci a tornare indietro per prendere la rincorsa.
Tre giochi in uno
Se fin’ora vi siamo sembrati un po’ troppo severi nei confronti del gioco, sappiate che volevamo semplicemente toglierci di mezzo gli aspetti negativi più evidenti. Perché questo titolo, per nostra fortuna, ha anche molti elementi positivi. Uno dei punti di forza di Sonic Lost World è dato dalla sua triplice struttura: vi sono infatti tre tipologie di livello, che si riassumono in livelli esplorativi, livelli 2D e livelli su binari.
I livelli esplorativi sono i classici livelli in cui Sonic si sposta in un ambiente tridimensionale che, come abbiamo detto, si coniuga con la particolare struttura a pianetoidi. I livelli 2D, invece, cambiano radicalmente la prospettiva e fanno il verso ai Sonic classici, pur non raggiungendoli in termini di velocità. Ritroviamo alcuni piacevoli echi del passato, tra cui i loop e alcuni passaggi segreti davvero divertenti da scoprire. Infine, vi sono delle sequenze su binari, che portano Sonic a fare un po’ di grinding sulle rotaie in sequenze già note ai tempi di Sonic Adventure 2. In questo caso, gli sviluppatori hanno scelto di consentire al giocatore di sbagliare i salti da una rotaia all’altra, una decisione che ha indubbiamente aumentato la difficoltà ma che, ancora una volta, ha impedito la massima espressione del gioco in termini di velocità.
Queste tre tipologie di gioco si mischiano spesso tra loro nelle diverse sezioni del livello, creando una variazione davvero eccellente. Inoltre – e questo è probabilmente l’aspetto più positivo del gioco – non vi sono due livelli che si assomiglino fra loro. Ogni schema di Sonic Lost World sembra avere una propria personalità, ed è praticamente impossibile avere una sensazione di dejà-vu nel corso dell’avventura. Ogni livello appartiene a una zona tematizzata (natura, sabbia, ghiaccio, acqua, eccetera) ma, a sorpresa, questo tema non sembra influire più di tanto i contenuti del livello. In breve, si possono avere delle graditissime sorprese, con livelli unici che – ad esempio – trasformano Sonic in una grossa palla di neve o che lo spingono a raccogliere monete in un casinò. Anche in questi casi abbiamo ritrovato alcune citazioni, tra cui un curioso flipper che sembra essere stato preso in prestito da Sonic Spinball.
A tutto questo si aggiungono dei minigiochi bonus accessibili dalla mappa di gioco (curiosamente strutturata ad esagoni) che tuttavia vengono eliminati dopo una sola partita, un po’ come le case di Toad nei vari Super Mario.
Controller in frantumi
Sonic Lost World è un gioco difficile. Arrivare alla conclusione dell’avventura senza neanche un game over è un’impresa davvero imponente, considerando che le vite extra sono poche e spesso ben nascoste. La difficoltà, in alcuni casi, può sfociare in frustrazione, in particolare se si considera che alcune sezioni di livello sono studiate appositamente per metterci a dura prova. La difficoltà, in breve, non è ben calibrata, ed è abbastanza comune ritrovarsi ad affrontare dei livelli semplicissimi subito dopo dei livelli molto complessi, o addirittura si può avere a che fare con qualche sezione di livello particolarmente ostica collocata all’inizio.
Per aiutare i giocatori è stato introdotto un bonus che si attiva quando il giocatore è giunto alla penultima vita, e che permette di saltare la sezione del livello portando Sonic al checkpoint successivo. Si tratta di un aiuto che dovrebbe venire incontro ai giocatori casual, ma che in realtà sembra pensato per farci vergognare di noi stessi. In effetti, saltare una sezione serve a poco se poi ci si ritrova in una parte di livello ancora più complessa, a due sole vite dal game over.
Ogni mondo ha almeno due fasi con i boss, che spesso giungono dopo un duro livello. Sonic Lost World farà a pezzi i vostri nervi, e in alcuni momenti vi ritroverete a inveire contro voi stessi, con il rischio crescente di lanciare il controller fuori dalla finestra. Non sappiamo se valutare questo aspetto come qualcosa di positivo o di negativo: per certi versi la difficoltà è vicina a quella dei giochi classici della saga, e questo è un bene. Per altri versi, lo scarso bilanciamento della stessa può portare a farci arrabbiare un po’ troppo spesso.
Vecchi poteri, nuovi controlli
I poteri di Sonic Colors fanno il loro ritorno, ovviamente adattati al controller dotato di schermo di Wii U. Questa è una delle poche funzioni che fa uso del pad, in quanto ci consente di controllare i vari Wisp con il touch screen, con risultati che variano a seconda del potere usato. Molto piacevole la trivella e le sezioni di volo, un po’ meno quelle in cui dobbiamo tracciare la direzione di Sonic sullo schermo o in cui – quasi disperatamente – cerchiamo di mirare con un cannone utilizzando i giroscopi del controller.
Il gioco può essere giocato interamente dallo schermo del pad, che in effetti – poteri a parte – è praticamente inutile quando si gioca sul televisore. Quando si usa la TV il pad mostra quanto manca alla fine del livello, un’aggiunta carina ma certamente poco utile.
Sarebbe stato più utile un radar o una serie di suggerimenti migliore dei popup che appaiono ogni tanto, dato che in alcuni momenti ci si ritrova smarriti e si giunge alla fine del livello per puro caso, o dopo aver completato sezioni puzzle poco chiare. Fortunatamente molti dei puzzle del gioco sono stati ben strutturati, e in ultima analisi ci strappano qualche sorriso configurandosi come esempi di un buon level design.
Tra le novità, si segnala un multiplayer asimmetrico cooperativo in cui il primo giocatore controlla Sonic e il secondo lo aiuta con un elicotterino telecomandato, che per la verità ci ha annoiato dopo pochi minuti. Potenzialmente buona l’idea di fornire un supporto di scambio di Wisp tra i giocatori tramite internet, anche se al momento della recensione la funzionalità non era ancora attiva.
Il primo Sonic in Full HD?
Anche se l’esclusiva Wii U ha permesso a Sonic Lost World di offrire una grafica più che buona, sembra che qualcosa sia andato storto nell’ottimizzazione del gioco. I 60 fps promessi sono veri solo in alcuni momenti del gioco, che in alcuni casi ha presentato qualche fastidiosissimo calo di frame rate. Non riusciamo a capire come mai vi siano dei momenti in cui il gioco scorre velocissimo, nonostante vi siano tanti nemici e tanta velocità, mentre in alcune fasi apparentemente tranquille il frame rate scenda vertiginosamente. Fortunatamente, questi cali di frame non ci hanno mai causato problemi a livello di giocabilità, ma da un punto di vista tecnico è evidente che si poteva fare di più.
L’audio, infine, alterna un doppiaggio in italiano di buona fattura a dei testi un po’ stucchevoli ma comunque accettabili. In alternativa, è possibile attivare il doppiaggio in varie lingue, tra cui l’inglese e il giapponese. Ma nel complesso la localizzazione italiana è stata ben curata.

– Livelli con una forte personalità

– Tanti segreti

– Localizzazione curata

– Molto difficile

– Alcune fasi eccessivamente lente

– Difficoltà calibrata male

– Qualche calo di frame rate

8.0

Sonic Lost World non è certamente il Mario Galaxy dei Sonic. Ma, indubbiamente, è il più evoluto e il più completo dei Sonic contemporanei. Chi si aspettava un capolavoro probabilmente resterà deluso per l’ennesima volta, ma questa volta ha la consapevolezza di avere per le mani un buon gioco. I tempi in cui Sonic si contendeva lo scettro del miglior platform insieme a Super Mario sono ormai finiti, tanto che ora il porcospino è un’esclusiva Nintendo. Ma questo non significa che non vi siano ragioni per continuare ad amare questo personaggio, e Sonic Lost World ne è la dimostrazione.

Voto Recensione di Sonic Lost World - Recensione


8