Recensione

Pro Cycling Manager 2012

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a cura di Francesco Ursino

Anche quest’anno Cyanide porta su PC la possibilità di gestire a trecentosessanta gradi una squadra di ciclismo professionistica grazie a Pro Cycling Manager 2012, ultimo capitolo della saga ciclistica che, un po’ per mancanza di competizione, un po’ per le innovazioni degli ultimi anni, riesce comunque ad attirare una certa tipologia di utenza (tralasciando la differente esperienza dell’altro titolo ciclistico Cyanide, Le Tour de France 2012, disponibile a partire dal 28 giugno su Xbox 360 e PS3). Detto questo, non indugiamo oltre e scopriamo se la nuova versione presenta elementi tali da spingere all’acquisto.

Scatto di André Stark! Ah? Come da tradizione, Pro Cycling Manager 2012 permetterà di gestire le varie incombenze di una squadra ciclistica professionistica, andando a incidere sugli allenamenti, il ciclomercato, le finanze, la ricerca di giovani talenti e, non ultimo, la gestione in tempo reale dei corridori durante le gare 3D.Procedendo con ordine, dobbiamo dire che una prima novità dell’edizione 2012 si nota già a partire dal numero di squadre ed eventi disponibili: lo sforzo dello sviluppatore francese infatti ha permesso l’introduzione di 80 squadre (circa una ventina in più rispetto allo scorso anno), e di ben 232 corse (40 in più rispetto al 2011).Tutto ciò porta a inevitabili conseguenze: così come nella realtà i team ora sono distribuiti in tre divisioni, ovvero (in ordine decrescente di importanza) World Tour, Continental Pro e Continental. Saranno possibili retrocessioni e promozioni, legate a un sistema di punteggi relativi ai risultati ottenuti durante l’anno. L’introduzione di nuove corse è, in un certo senso, una conseguenza diretta dell’aumento del numero di squadre: far correre una grande classica ad un piccola squadra, evidentemente, sarebbe stato tutt’altro che realistico.Per questo sono state aggiunte corse particolarmente legate al territorio (come il giro della Padania), in cui le formazioni minori potranno darsi battaglia (anche se, in più di un’occasione, le piccole gare saranno corse anche da formazioni World Tour).Un’ulteriore effetto legato a questa situazione è la mancanza di licenze, che affligge sia squadre che corse: il giro di Lombardia diventa così Gran Premio di Lombardia, la Tre Valli Varesine si trasforma in Coppa Varesina e così via. Le “storpiature” più evidenti sono quelle relative in ogni caso ai corridori e alle squadre: Cancellara diventa Carbonara, i due Schleck si trasformano nei fratelli Stark; la Radioshack, per fare un ultimo esempio, diventa Radiocash. In ogni caso, la mancanza di licenze non sembra essere un problema così pressante, considerato anche il consueto lavoro post release delle community.

Voglio essere Gianni SavioParliamo ora delle opzioni di gioco e delle possibilità manageriali del titolo; la modalità single player (del multiplayer parleremo meglio dopo) propone le consuete scelte: sarà possibile quindi correre una gara estemporanea o una corsa a tappe singola, così come gareggiare in una classica o un evento su pista (questa sezione è rimasta immutata rispetto agli anni scorsi).La modalità principe rimane dunque la carriera: in questo contesto è stata proprio la parte manageriale quella a subire più modifiche. Dopo la scelta della squadra, infatti, il giocatore verrà subito a contatto con quella che forse è l’aggiunta che dona più “accessibilità” al titolo, ovvero la presenza di una sorta di season planner che, eliminando la vecchia schermata denominata “Calendario”, permette di iscriversi alle varie corse in modo più ragionato. In sostanza, sarà possibile già da inizio stagione decidere quali corridori dovranno partecipare a una determinata corsa. Per capire come funziona il tutto, è possibile dire che, a inizio stagione, il giocatore avrà tempo fino al 5 gennaio per decidere a quali corse prendere parte nel periodo 1 gennaio – 31 marzo. Una volta stabilite le gare si potranno impostare le liste di corridori relative alla singola corsa: già da gennaio, dunque, è possibile decidere che Basso farà il Giro d’Italia e Nibali il Tour (ovviamente la Liquigas, essendo una squadra World Tour, risulta essere invitata di diritto ai due eventi). La comodità di questa aggiunta si rivela fondamentale nel momento in cui si guida una grande squadra composta da tanti corridori, visto che si potrà decidere quali correranno determinate corse già a inizio anno replicando, in buona sostanza, quanto succede nella realtà.L’altra aggiunta principale riguarda la gestione degli stage di allenamento: oltre ad aver aggiunto descrizioni più approfondite dei vari centri specializzati, quest’anno sarà possibile andare in ricognizione delle tappe dei tre grandi giri a tappe (Giro, Tour e Vuelta).Questa scelta si rivela assai azzeccata, e avvicina di molto il titolo alla realtà: gli stage in oggetto permettono infatti ad almeno quattro corridori per volta di aumentare le proprie caratteristiche in relazione alle tappe prese in oggetto dall’allenamento. Nella sostanza del gameplay di gioco queste ricognizioni avranno lo stesso effetto dei normali stage (renderanno cioè indisponibili i corridori selezionati per il periodo di tempo dello stage stesso), ma avranno un evento assai più importante in termini di aumento di prestazioni.Visto il costo delle ricognizioni, però, non tutte le squadre potranno permettersi questi particolari allenamenti: una scelta, questa, che dona sicuramente più realismo.Per il resto, la fase manageriale mantiene le proprie attività caratteristiche: la fase di gestione dei programmi di allenamento e della ricerca di giovani talenti è immutata, così come il (positivo) sistema di contratti legati agli sponsor, che riprende in modo pedissequo quanto già analizzato lo scorso anno.

Sono in fugaVeniamo ora all’analisi della rappresentazione 3D delle gare: in questo ambito i cambiamenti più evidenti riguardano l’interfaccia di gioco e i nuovi comandi impartibili ai corridori.Una volta in strada, infatti, il giocatore potrà notare da subito la nuova rappresentazione tridimensionale dell’altimetria della tappa, che in verità presenta qualche difficoltà di interpretazione, in special modo nel momento in cui due gruppi di corridori sono vicini tra di loro. Rinnovata anche la disposizione dei vari dati altimetrici, della velocità e posizione dei corridori. Sono stati rimpiccioliti (e per la verità resi quasi invisibili), infine, i piccoli menù che consentono di controllare la velocità della corsa, il volume delle musiche di sottofondo, la telecamera e così via.Il cambiamento più grande, in ogni caso, sembra essere quello relativo alla gestione delle attività legate al singolo corridore: sarà solamente cliccando su uno di essi col tasto sinistro del mouse che appariranno infatti le consuete icone relative allo scatto, allo sforzo da compiere, al rifornimento (che quest’anno è possibile effettuare fino a 10 Km dall’arrivo). La situazione si fa decisamente più interessante nel momento in cui si utilizza il tasto destro; una volta fatto ciò apparirà un piccolo menù che consentirà di proteggere un proprio compagno di squadra e, soprattutto, di seguire un dato corridore (questa opzione quindi non sarà più disponibile solo durante gli sprint), di raggiungere un determinato punto nel gruppo, o di misurare la distanza tra il corridore selezionato e il gruppo di fuggitivi. Dobbiamo dire che il nuovo sistema di comandi funziona bene, e consente di gestire in modo decisamente migliore la disposizione dei corridori nel gruppo. Uno dei benefici principali di questo cambiamento di impostazione è quello relativo agli sprint: cercare di costruire un “treno” per il proprio velocista, ora, sarà impresa più semplice ma anche più avvincente, visto che anche gli altri team tenteranno di lottare per le posizioni che contano.Questa considerazione ci consente di parlare del comportamento della IA, anch’esso migliorato e più vario. I cambiamenti più interessanti si riscontrano durante le tappe di montagna, dove le squadre agiranno in considerazione della posizione del proprio corridore di punta. Spostando il discorso sul singolo, è giusto dire che un corridore potrebbe scattare o meno a seconda della propria posizione in classifica generale, ma anche tenendo conto della fatica accumulata nei giorni precedenti (ovviamente nell’ipotesi di una corsa a tappe). La sensazione è che, in generale, il titolo sia sostanzialmente più reattivo rispetto agli avvenimenti in corsa, conscio delle qualità degli atleti e degli stati di forma delle varie squadre.Buona anche la riproduzione delle cronometro, sia individuali che a squadre, che riescono a regalare positive sessioni di gioco grazie ad alcuni cambiamenti dell’interfaccia.Per ultimo, dobbiamo annunciare anche quest’anno l’arrivo di patch praticamente coincidenti con l’uscita del gioco, destinate a eliminare alcuni bug minori.

Asfalto infidoAbbiamo avuto modo di notare come Pro Cycling Manager 2012 apporti numerosi miglioramenti in ambito manageriale e positive intuizioni sotto l’aspetto simulativo. Queste considerazioni non trovano riscontri nel comparto grafico, rimasto sostanzialmente immutato rispetto all’anno scorso: il cambiamento più appariscente, infatti, è relativo ai menù di gioco, ora più chiari e accessibili. L’impressione generale è che, in alcune schermate, gli sviluppatori Cyanide abbiano preso in prestito alcune idee relative ad altri manageriali sportivi (ci riferiamo soprattutto a Football Manager); la stessa schermata relativa agli obiettivi degli sponsor, ad esempio, sembra richiamare quella relativa alla fiducia della dirigenza dei titoli Sports Interactive. Un altro esempio è dato dalla schermata principale, che ricorda le edizioni passate del famoso manageriale calcistico, con un orientamento orizzontale, i titoli delle news posti nella parte superiore dello schermo, e il testo delle missive più in basso.E’ possibile dilungarsi sulla realizzazione dei menù anche perché il titolo, dal punto di vista della grafica, offre veramente poco in termini di innovazione; la novità più interessante sembra essere l’introduzione di alcuni volti personalizzati relativi ad alcuni (pochi) corridori (Boasson Hagen, Cavendish, Nibali, Rolland, Sagan, Samuel Sanchez, Valverde, Voeckler), e di nuovi elementi di contorno quali palazzi e varie costruzioni. Poteva essere fatto di più, ad esempio, nella realizzazione delle animazioni, specialmente durante le cronometro e la percorrenza in curva.Il comparto audio, invece, vede l’introduzione di nuove musiche di sottofondo, e la conferma della stessa insufficiente telecronaca in inglese, ormai vecchia di anni.Per ultimo, accenniamo al discorso legato ai requisiti hardware: il titolo “gira” con la stessa configurazione richiesta lo scorso anno, e in generale l’esperienza di gioco sembra essere più soddisfacente e sicuramente scalabile.La sensazione, però, è che il tutto poteva essere ottimizzato meglio, rendendo l’esperienza di gioco ancora più fluida e accessibile.

HARDWARE

Requisiti Minimi:

OS: WINDOWS XP SP2/WINDOWS VISTA SP1/WINDOWS 7PROCESSORE: AMD/INTEL 2.2 GHZRAM: 1024 MB (XP)/2048 MB (VISTA/7)SCHEDA VIDEO: 128 MB 100% DIRECTX 9 AND SHADERS 2.0 COMPATIBLENVIDIA GEFORCE 6600/ATI RADEON X700/INTEL HDRISOLUZIONE MINIMA: 1024X768DVD-ROM: 2X DRIVESPAZIO SU HDD: 7 GBSCHEDA AUDIO: DIRECTX 9 COMPATIBILECONNESSIONE INTERNET RICHIESTA PER L’ATTIVAZIONE

Requisiti Raccomandati:

OS: WINDOWS XP SP3/WINDOWS VISTA SP2/WINDOWS 7PROCESSORE: AMD/INTEL DUAL-CORE 2.6 GHZRAM: 2048 MBSCHEDA VIDEO: 512 MB 100% DIRECTX 9 AND SHADERS 3.0 COMPATIBILENVIDIA GEFORCE 8600GT/ATI RADEON X1900 O SUPERIOREHDD: 7 GB

MULTIPLAYER

L’ultima novità del titolo riguarda il multiplayer: scompaiono infatti le classiche opzioni di gioco a favore della nuova modalità Armada. Per la verità dobbiamo dire che, nel momento in cui scriviamo, Cyanide non ha ancora provveduto ad attivare la modalità in questione: per questo motivo ci limiteremo a una semplice descrizione.L’Armada, similmente a quanto accade in FIFA 12, si basa sull’acquisto, tramite crediti, di carte di gioco (divise in bronzo, argento e oro, a seconda dell’importanza) relative a materiali e corridori. I crediti, cumulabili tramite vittorie o acquistabili attraverso Cyanide, consentono di avere più carte e quindi la squadra migliore.Le gare, invece, saranno fissate ad orari prestabiliti dallo sviluppatore: non sarà possibile, almeno per ora, giocare via LAN o prendere parte a una normale corsa, così come avveniva negli scorsi anni. La speranza è che queste modalità vengano ristabilite con le prossime patch già annunciate.Per quanto riguarda le modalità su pista, infine, il multiplayer offre le stesse possibilità dello scorso anno.

– Ottime modifiche relative alla parte manageriale

– I nuovi controlli in game sono soddisfacenti

– Squadre e corse in numero maggiore

– Innovazione tecnica praticamente assente

– La nuova modalità online appare una scommessa

7.0

Pro Cycling Manager 2012 offre alcune innovazioni tangibili soprattutto nella parte manageriale: gli stage di ricognizione e il season planner, infatti, aumentano di molto il realismo e la longevità del titolo.

Anche l’ambito simulativo, in ogni caso, beneficia dei nuovi controlli relativi al singolo corridore, ora maggiormente pilotabile attraverso il gruppo e nelle fasi concitate delle volate.

L’innovazione latita quasi completamente, invece, nella parte tecnica, che dal punto di vista grafico risulta generalmente meno pesante dal punto di vista hardware, ma non ancora così fluida.

Suscita curiosità, infine, la nuova modalità online, che però al momento non permette di usufruire delle tradizionali opzioni di gioco multigiocatore.

Voto Recensione di Pro Cycling Manager 2012 - Recensione


7