Anteprima

Mirror's Edge Catalyst

Avatar

a cura di FraFont

Mirror’s Edge sbarcò su PS3 e Xbox360 nell’ormai lontano 2008 e riuscì ad affascinare la stampa e il pubblico con i suoi scenari mozzafiato. Ci ricordiamo un titolo audace che è stato capace di mostrarci qualcosa di fresco e dinamico, dall’estrema attenzione nel level design all’introduzione della Full Body Experience, la quale fu molto più di una semplice visuale in prima persona. Ad alcuni potrà sembrare quasi ieri ma in realtà sono passati ben 8 anni. Finalmente proprio ora, dopo tutto questo tempo, grazie alla recente closed beta mettiamo mano sull’attesissimo secondo capitolo sviluppato da DICE. È giunto il momento di mettere alla prova il gioco, con tutte le sue novità e le sue sfide, ma è ancora presto per saltare a conclusioni affrettate. Nel mentre, possiamo prendere in analisi queste ottime ore di gioco e abbandonarci alle frizzanti prime impressioni, alle speranze per il futuro e ai dubbi, in attesa che il 9 giugno, all’uscita del gioco, tutte queste questioni vengano affrontate definitivamente con la nostra recensione. 
Un salto nel passato
Il primo capitolo ci aveva colpito per l’estremo dinamismo che gli sviluppatori erano riusciti a donare a tutta l’avventura: da una visuale in prima persona convincente e realistica, tra capriole e scivolate, ad uno stile artistico generale davvero ricercato e apprezzabile. Eravamo immersi in una metropoli bianca e pura, dove gli unici elementi colorati erano il cielo azzurro e limpido oppure gli oggetti rosso fuoco con cui potevamo interagire per farci strada tra gli edifici, un’accoppiata minimal del tutto riuscita. Faith, la nostra eroina, sfrecciava tra questi agglomerati di ostacoli e giungeva a destinazione sempre puntuale, evitando qualche proiettile e atterrando i nemici più testardi. Il gioco, lodato per i molti aspetti positivi, aveva però anche dei lati carenti che hanno fatto storcere il naso ad alcuni giocatori e giornalisti. Potremmo parlare molto dei pregi di Mirror’s Edge ma in attesa dell’uscita del nuovo capitolo è ancora meglio avere ben presente che cosa non ha funzionato, per capire se Catalyst saprà farsi strada su ogni fronte, imparando dal passato e proiettandosi nel futuro. Facciamo dunque un piccolo riassunto per rinfrescarci la memoria. Tra gli aspetti meno riusciti in generale ricordiamo alcuni percorsi talvolta troppo rigidi e una difficoltà che richiedeva una precisione forse eccessiva, la quale spezzava la velocità dell’azione e generava frustrazione nel giocatore. Il combat system non era dei migliori, le mosse a disposizione non consentivano un’azione molto fluida ma si aveva più che altro l’impressione di dover fermare la corsa frenetica per affrontare i nemici. Oltretutto, dopo aver preso un po’ di confidenza con il gioco risultava molto facile disarmarli e renderli innocui e, sempre parlando di avversari, anche l’intelligenza artificiale non brillava per realismo nei comportamenti e precisione nella mira. In definitiva anche la trama era un po’ sotto tono: il primo capitolo non era riuscito a creare una narrazione molto affascinante nonostante le ottime premesse e una protagonista misteriosa e intrigante. Ora la domanda sorge spontanea: DICE sarà riuscita a migliorare gli aspetti più deboli del titolo? Cerchiamo insieme la risposta esplorando questa versione Beta di Mirror’s Edge Catalyst.

La metropoli ai vostri piedi
Due parole: Open World. Se di questi tempi è praticamente quasi una moda, in questo caso un’ambientazione open world sembra davvero perfetta e quasi necessaria per far spiccare il volo a questo secondo capitolo. Saremo catapultati a velocità incredibile tra i tetti di Glass City: un’intera metropoli completamente a disposizione dei nostri salti, evoluzioni o capricci. La città è impressionante e regala moltissimi spunti e modi per affrontare lo stesso percorso, anche dopo numerosi passaggi nella stessa zona potremmo scoprire un cunicolo che ci era sfuggito. Questa caratteristica, come gli stessi sviluppatori hanno dichiarato, è uno dei pilastri portanti di Mirror’s Edge Catalyst. DICE vuole offrire al giocatore l’opportunità di scegliere e plasmare il suo percorso come più desidera: evitando un nemico oppure piombandogli addosso dall’alto, saltando da un edificio all’altro oppure utilizzando un corridoio più sicuro. Faith non corre più lungo il percorso stabilito ma è la città stessa che la avvolge e si mette a completa disposizione, proprio come un bel panorama si lascia osservare in ogni dettaglio dal suo pittore. A Glass City sarete sarete voi a dipingere il vostro percorso e troverete sempre un modo per giungere a destinazione in velocità e naturalezza, ovunque siate. Questo è frutto di un level design ancora una volta davvero rigoroso e da ammirare, dove ogni vicolo ti porta sempre ad altri sentieri… o almeno questa è l’impressione che avrete giocando. I più audaci tenteranno sicuramente di trovare nuove vie e forse cadranno rovinosamente, ma è anche qui che si gioca la sfida. I percorsi principali sono sempre chiari ma talvolta qualche impresa più coraggiosa può premiare il giocatore con diversi secondi in meno sul cronometro. A questo proposito risulta interessante anche la scelta di dare agli utenti la possibilità di creare sfide custom attraverso il posizionamento di un punto di inizio e uno di arrivo, generando un multiplayer asincrono molto competitivo. Anche grazie a questa funzione potremo avere la prova del fatto che c’è sempre un modo più veloce per giungere a destinazione, soprattutto quando il vostro timer segna 1 minuto e il primo in classifica ha 0:19 secondi, nonostante il percorso migliore sembri ovvio, lineare e senza ostacoli. Seriamente, com’è possibile?

Sempre più evoluzioni
Il sistema di movimento è rimasto invariato e come quello precedente si adatta in base al contesto: il tasto L1 serve per compiere azioni verso l’alto (salti, camminate sui muri, scalate) e il grilletto sottostante per compiere quelle verso il basso (scivolate, capriole). Ciò che ha subito un consistente cambiamento è il sistema di combattimento, adesso più fluido e dinamico. Potremo combinare le mosse a disposizione con tutti i movimenti di Faith: cadendo, saltando, scivolando o camminando su un muro. Il colpo in questi casi sarà forte e veloce e non vi farà perdere la velocità acquisita. Alcune sequenze di gioco si basano addirittura sul fatto che durante la fuga si eliminino velocemente i nemici per farsi strada elegantemente senza variare il nostro percorso o arrestare la nostra corsa. In alternativa possiamo fermarci e affrontare i gruppi di nemici in maniera più classica, schivando velocemente tramite il tasto R2 e colpendo con pugni e calci, orientando addirittura la direzione di quest’ultimi per sbilanciare i nemici o farli cadere nel vuoto. Creare combo complesse tra schivate e attacchi di diverso tipo eviterà che il nemico reagisca contrattaccando. In generale le animazioni sembrano più fluide e curate, in queste circostanze, anche se l’intelligenza artificiale si rivela ancora un po’ grezza in certe occasioni. La mira dei soldati tuttavia è migliorata e se non ci sbrigheremo ad acquistare velocità finiremo K.O. in pochissimi colpi. Ad influenzare sia la vostra resistenza ai danni, sia le vostre capacità di combattimento, ci sarà un albero delle abilità che potrà essere ampliato man mano tramite classici punti esperienza. Se esplorerete molto la città li guadagnerete abbastanza velocemente magari raccogliendo collezionabili o completando sfide secondarie, ma come al solito ciò che vi darà il grosso dei punti saranno le missioni principali. La scelta di inserire uno skill tree in Mirror’s Edge Catalyst genera alcune conseguenze. È sicuramente un buon modo per plasmare la nostra eroina: le abilità, oltretutto, saranno necessarie per raggiungere nuove zone della mappa e saranno sbloccabili solo dopo certe missioni principali, creando dei vincoli iniziali al giocatore e spingendolo a progredire con la trama. A questo proposito possiamo dire che sulla narrazione abbiamo ancora qualche dubbio. In questa breve Beta abbiamo avuto l’occasione di provare solo pochissime missioni principali ed è ancora troppo presto per esprimersi. Tutt’altro invece si può dire del loro level design, che vi immergerà anche in ambientazioni indoor ancora più adrenaliniche e mozzafiato. 

Come affrontare il gioco?
Mirror’s Edge Catalyst propone tre modalità di navigazione all’interno del gioco. Quella più classica ricalca le orme del precedente titolo e mostra in rosso gli oggetti dello scenario con cui possiamo interagire, quella nuova invece ci propone anche un ghost runner (personalizzabile con alcune skin) che ci suggerisce il percorso principale verso la meta, ma non per forza il più veloce. Quella che, dopo aver preso confidenza con i comandi, consigliamo di più in assoluto, è l’ultima. In questa opzione non vengono mostrati né in rosso gli oggetti, né avrete il ghost runner a mostrarvi la via. Ciò che avrete sarà solo un indicatore dell’obiettivo da seguire a vista, poiché non sarà presente alcuna minimappa nell’interfaccia di gioco (la troverete però nel menù). Questa possibilità vi consente di immergervi al 100% nel mondo di gioco, senza farvi condizionare dalla scelta proposta e trovando voi stessi il ritmo e la vostra strada nella giungla urbana. Quella sensazione di immersione e velocità si concretizza ancora di più e vi coinvolgerà quando vi sentirete completamente liberi nella navigazione di una città che ha molto da offrire. Un’altra piccola modifica che per certi versi può fare la differenza è la possibilità di ampliare al massimo il field of view: avendo un campo visivo migliore potrete gestire in autonomia il percorso da scegliere anche senza nessun tipo di aiuto, cosa che risulta molto più complessa con un FoV più ristretto. Questo piccolo cambiamento può davvero cambiare l’esperienza di gioco e vi renderà capaci di cogliere tutti i dettagli e le possibilità dello scenario essendo ancora più veloci e scattanti, nonostante la visuale si avvicini chiaramente ad un leggero ma piacevole fish eye. 
Qualche problema sulla resa graficaIl gioco punta a conquistare i 1080p con 60 fps ed è stato sviluppato con FrostBite, il motore di casa DICE. Durante il gioco abbiamo però avuto alcuni cali di frame rate che nella maggior parte delle occasioni non scendevano fortunatamente sotto i 50 fps. In alcuni momenti però, proprio quando gli scenari si facevano più ampi oppure nelle ambientazioni indoor più dettagliate, potevamo avere cali anche più gravi che rovinavano in parte l’esperienza di fluidità e velocità che voleva creare il gioco. 
Le cutscene, diversamente dal precedente titolo, saranno in realtime e vedremo i personaggi parlare e interagire tra loro con un framerate bloccato a 30 fps. Speriamo che gli sviluppatori risolvano i suddetti problemi in questi ultimi mesi di sviluppo perché, soprattutto nelle fasi di gameplay più dinamiche, potrebbero davvero spezzare l’atmosfera così ardentemente ricercata con tutti gli altri ottimi elementi. Impeccabile è invece il sonoro, che ancora una volta regala realistiche riproduzioni dei passi e del respiro di Faith in base al contesto, favorendo un ulteriore coinvolgimento e condendo il tutto con un’ottima soundtrack che cammina sulle orme dei grandi brani del precedente capitolo. 

– Open world perfetto per il titolo

– Libertà di azione notevole

– Level design curato al dettaglio

– Combat system meglio integrato

Mirror’s Edge Catalyst ci riempie il cuore di speranze. Ci ha incuriosito e già in parte conquistato con un gameplay ricco e coinvolgente, un dinamismo puro e assolutamente unico all’interno della metropoli. L’ambientazione open world sembra perfetta per ospitare il titolo e combinata con un rigoroso e preciso level design crea moltissime possibilità di interazione. Ogni angolo offre uno spunto per un’evoluzione o un salto e il tutto si mescola anche con un combat system rinnovato e meglio integrato nelle meccaniche di gioco. Abbiamo ancora qualche dubbio riguardo la forza della narrazione della trama ma le pochissime missioni disponibili in questa closed Beta sono solo un piccolo assaggio e non sono assolutamente sufficienti per giungere alle conclusioni. Sempre in questa versione notiamo anche qualche problema relativo al frame rate generale che a volte può spezzare l’azione o rovinarla nei momenti più veloci e spettacolari ma siamo fiduciosi che DICE sistemi tutto in questi ultimi mesi di sviluppo. In generale nutriamo davvero molte aspettative verso questo titolo ma ora non ci resta che aspettare e vedere se le nostre riflessioni saranno confermate o smentite dalla versione finale.