Anteprima

Mad Games Tycoon

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a cura di JinChamp

Il panorama indipendente è ormai in grande ascesa, rappresentando per l’intera industria videoludica una ventata di aria nuova che dà inoltre la possibilità a decine (se non di più) di piccoli studi talentuosi di dimostrare il loro genio creativo e la genuinità della propria concezione di gaming.Ennesimo prodotto a cui le “luci verdi” dei riflettori di Steam hanno portato bene è Mad Games Tycoon, un “simulatore di software house” in early access, che segna anche il battesimo degli emergenti tedeschi degli Eggcode Games. Non sono i primi e non saranno probabilmente neanche gli ultimi a proporre al pubblico un gioco di questo tipo, comunque sia la concorrenza è ancora poca per riuscire a ritagliarsi un certo spazio, qualità permettendo. Vediamo dunque cosa c’è da aspettarsi!

Simulativo a tutto tondoGuardando anche soltanto uno screenshot di Mad Games Tycoon si percepisce sin da subito un feeling familiare, che va anche al di là della mera categoria a cui appartiene. Se ritrovarsi in un seminterrato o un garage per avviare una società informatica è ormai diventato un cliché, la prima e grossa novità che ci viene messa davanti è un ambiente assolutamente spoglio, da modellare e soprattutto arredare, così da farne il proprio personalissimo studio di sviluppo in modo non dissimile a come accadeva quindici anni fa con il primo The Sims. Addirittura è possibile costruire un bagno per sé stessi ed i propri impiegati, anche se il fatto che sia una cosa del tutto opzionale la rende un pizzico inquietante. Non solo scrivanie e computer quindi, ma anche arredamenti fini a sé stessi come piante, cestini e librerie, in assoluta libertà almeno entro i limiti del proprio budget. Partendo proprio da quest’ultimo, vengono assegnati al giocatore centomila dollari per iniziare a sviluppare qualcosa nell’ambiente che si sarà intanto costruito. Le opzioni sono ovviamente limitate, ma già dai primi passi si riesce a capire quante cose ci siano da approfondire e, senza nemmeno aver finito di scegliere come si vuole programmare il primo titolo del nostro studio, è inevitabile viaggiare con la fantasia e pensare ai titoli successivi, magari ispirati ai titoli più cari realmente giocati o ad una strana combinazione inedita che avremmo voluto provare. Decine, centinaia, forse migliaia di combinazioni possibili, ma è proprio questo uno degli aspetti che paradossalmente ci ha già un po’ fatto storcere il naso durante la nostra prova: tutto viene lanciato in un grosso ipotetico calderone a disposizione del giocatore, spiazzandolo un attimo e confondendolo con troppe informazioni, scelte e variabili senza una essenziale immersione graduale che magari lo avrebbe coinvolto meglio e man mano appassionato sempre più. Lungi da noi criticare la sovrabbondanza di contenuti, tutt’altro, piuttosto – tanto per chiarire bene il concetto – sarebbe stata gradita una sorta di stratificazione del titolo, in modo da poter essere approcciato a discrezione del giocatore non solo per quanto riguarda le varie scelte che viene chiamato a compiere ma anche solo nella gestione di queste ultime. Oppure, meglio ancora, avremmo visto bene una prima fase di tutorial per dare modo a chiunque di comprendere in primis gli aspetti fondamentali e consecutivamente orientarsi in base ai propri interessi. Tutto questo per adesso manca e, considerando il target d’utenza a cui si può puntare, potrebbe scoraggiare l’utente un po’ più pigro che poteva essere realmente interessato all’offerta.

La dura giungla del mercatoMad Games Tycoon introduce veramente tante novità che rendono l’esperienza immersiva, bilanciando la simulazione con una certa leggerezza. Anche se lo studio è letteralmente tra le nuvole come un sogno effimero nato da una propria passione, si riesce subito a sentirsi parte di un enorme mondo vivo e in continua espansione ed evoluzione, grazie alla presenza di competitor, publisher e quant’altro che scimmiottano in maniera simpatica i grossi nomi che tutti ormai conosciamo. Verremo aggiornati costantemente sui trend di mercato e sulle nuove uscite e, se per molti di questi aspetti si ritrovano riscontri positivi, è pur vero che c’è spesso il rovescio della medaglia.Acquistare una licenza per un motore di sviluppo può evitare un grosso dispendio di risorse e offrire grossi vantaggi con una spesa minima, come affidarsi più di una volta ad uno stesso publisher può portare una certa affinità e guadagni leggermente migliori, tuttavia rende quasi inutile mettersi lì a spendere centinaia di migliaia di dollari per completare un motore che è possibile acquistare per meno di un decimo e senza perdere tempo, ritrovandosi un certo fastidio nel sentirsi qualche volta l’ultima ruota del carro o gli sfigati di turno che devono inseguire tutti gli altri che hanno mezzi inarrivabili.Questo è sicuramente un aspetto che potrebbe essere risolto con i guadagni dei propri prodotti, investendoli per creare nuovi uffici, assumere nuovo personale ed espandere il proprio impero una scrivania alla volta. Peccato che si trovi un duro bastone tra le ruote nel fatto che molto spesso gli investimenti fatti non portano necessariamente a certi livelli di successo. Nella nostra prova, tentando sia di sviluppare giochi simili con diversi settaggi che azzardare combinazioni assolutamente nuove, praticamente mai siamo riusciti ad andare oltre la sufficienza di critica, mentre i guadagni sono arrivati solo mantenendo le spese al minimo sindacale. Certamente non sarà impossibile sfornare già alle prime battute il powerseller in grado di portare premi, fan e soprattutto incassi, però ciò ci riporta tristemente al discorso dell’assenza di tutorial e delle meccaniche non proprio intuitive anche per chi ha giocato un titolo simile, finendo quindi con un risultato frequentemente negativo ma sempre con l’inconsapevolezza del come e del perché.Ciò che rappresenta a conti fatti una sorta di ancora di salvezza è prestare i propri servigi a terzi per svolgere lavori limitati, senza spese iniziali, con una scadenza e un compenso prestabiliti. Occhio però a non fare il passo più lungo della gamba, altrimenti oltre a non vedere un centesimo si dovranno anche pagare delle penali, spesso salate per i lavori che prevedevano una retribuzione più succosa. Muovendo i primi passi è fin troppo facile ritrovarsi non tanto a gestire uno studio emergente che cerca di farsi spazio nell’industria del videogioco quanto una agenzia sussidiaria che svolge piccoli lavoretti giusto per tirare avanti la carretta e pagare gli stipendi del proprio staff. Non proprio ciò che si sognava di fare.

– Una quantità di contenuti incredibile

– Completa personalizzazione del proprio studio

– Potenzialmente infinito

Dopo questa prova in accesso anticipato di Mad Games Tycoon, ci è parso un progetto molto interessante e con molto potenziale, sul quale i ragazzi di Eggcode Games farebbero bene a continuare a lavorare per sistemare alcuni aspetti meno riusciti in un contesto più ampio che ha il suo perché. Le possibilità offrite al giocatore sono veramente tantissime, se non addirittura troppe, e ricreano con una certa fedeltà quella che probabilmente è l’esperienza attuale degli sviluppatori, con tutte le sfaccettature e le possibilità ma anche le difficoltà che si incontrano nel portare avanti il proprio lavoro. Ovviamente con un codice provvisorio, ma costantemente aggiornato con delle patch, non si può sperare in algoritmi sempre funzionali ed ottimizzati, come anche alcune specifiche opzioni vengono mostrate come “non ancora disponibili” e non faranno altro che arricchire ulteriormente quello che si preannuncia come un gioco pieno zeppo di features. La nostra speranza è che sappiano moderare la mole spropositata di contenuti, magari con una buona stratificazione delle meccaniche, ma soprattutto con un tutorial iniziale che aiuti a scongiurare un primo impatto quantomeno non facile per la maggior parte dei giocatori. Se già avete passato qualche decina di ore divertendovi con Game Dev, non c’è proprio alcun motivo per cui non dovreste seguire lo sviluppo di Mad Games, ovviamente sulle nostre pagine!