Anteprima

Last Year

Avatar

a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Qualche giorno fa è apparsa su Kickstarter la pagina di un interessante progetto che si presentava come un survival horror con multiplayer asincrono, fortemente ispirato a classici del genere come Venerdì 13, Quella Casa nel bosco, e una miriade di altri film simili di matrice spiccatamente americana, dove un assassino dà la caccia a un gruppo di giovani sprovveduti. Il gioco in questione si chiama Last Year, e darà la possibilità di impersonare un killer o uno dei cinque ragazzi che faranno gruppo per scappare via o abbattere l’assassino. Non chiamatela una variante in salsa horror di Evolve, però, perché a parte l’idea di base, le meccaniche di gioco sono diverse e offrono degli spunti davvero niente male.
Verrà a prenderci e ci ucciderà uno a uno, me lo sento
I cinque ragazzi che avranno il ruolo dei sopravvissuti si basano volutamente sugli stereotipi più classici del genere: la ragazza popolare svampita e sempre in ghingheri, il belloccio dalla perfetta forma fisica, il nerd, la secchiona dall’aspetto che non cattura esattamente l’occhio, e il ragazzo di colore che non può mai mancare per essere politically correct. Amber è la scout, capace di scovare l’assassino e mostrare la sua posizione sulla mappa in favore degli altri giocatori; può inoltre trovare più facilmente gli oggetti di recupero, incluse le armi e la torcia, ma è piuttosto debole agli attacchi del killer. Chad ha il ruolo di assaltatore, offre protezione agli altri membri del gruppo e può fronteggiare il nemico e impegnarlo per un po’, dando così modo a tutti gli altri di fuggire. Nick, il nerd, è il tecnico della squadra: sa aggiustare le linee telefoniche, i generatori di corrente, scassinare le serrature, mettere in contatto i fili di accensione del veicolo e sistemare tutto ciò che è rotto. Ha anche un piccolo ratto che può essere usato come personaggio momentaneo, capace di infilarsi nei pertugi e trovare magari l’ubicazione esatta dell’assassino senza farsi vedere. Nick è però molto, molto debole agli attacchi, pertanto è sempre meglio non lasciarlo da solo, senza un medico – impersonato da Sam – che può rigenerare interamente la sua salute. Troy, infine, è il membro di supporto: forte fisicamente e in grado di piazzare trappole esplosive o a gas che rallentano il nemico. Dispone di attacchi melée potenti e può attaccare e stordire l’inseguitore praticamente allo stesso modo di Chad, l’assaltatore. Il loro obiettivo finale è quello di arrivare al furgone e svignarsela, o all’occorrenza, provare ad abbattere il killer, operazione dal tasso di difficoltà sensibilmente più elevato. Prima di scappare, il team dovrà portare a compimento alcuni obiettivi, come trovare le chiavi, la benzina e mettere in moto il mezzo, o far fronte ad alcuni imprevisti che complicano le operazioni di fuga. Gli oggetti d’interesse sono spesso posizionati in punti opposti della mappa e non c’è la necessità di fare tutto in un ordine prestabilito, pertanto bisognerà decidere se muoversi in gruppo o dividersi per avere il prima possibile tutto il necessario, consapevoli però di essere molto più deboli in caso di agguati improvvisi.
Siete miei
L’obiettivo del killer è quello di uccidere tutti e cinque i membri del gruppo. Per riuscire in questa impresa, è completamente inutile darsi all’inseguimento in un campo aperto, perché i sopravvissuti sono molto più veloci e dunque inafferrabili. Bisognerà usare un po’ di sana strategia, nascondersi nel buio, tendere agguati, attirarli in uno stanzino o attaccarli in momenti completamente inaspettati. Il killer è sempre da solo, ma se ne potranno scegliere ben cinque tipologie, tutti con stili di gioco e armi diverse. Usare la motosega permette di infliggere una spropositata quantità di danni e di sbarazzarsi dei membri del gruppo più facilmente, ma il suo utilizzo è lento e talvolta impacciato: è ideale usarla quando si pensa di attaccarli tutti insieme, magari spegnendo il generatore e spingendoli verso il punto in cui bisogna riattivare l’energia. Discorso diverso invece per il machete, più versatile e veloce da utilizzare, ma anche meno devastante rispetto al primo strumento di morte. Chiudono il campionario delle armi, almeno per il momento, una mazza chiodata e l’arpione. 
Gli sviluppatori promettono che impersonare il killer non sarà mai tedioso, soprattutto grazie alla cosiddetta Predator Mode, che dovrebbe mescolare le carte in tavola più spesso di quanto si possa immaginare. In sostanza, attraverso questa abilità, il Killer può farsi vivo praticamente in qualunque luogo desidera. È attivabile solo quando non è visto da nessuno e permette all’assassino di muoversi più rapidamente dei cinque ragazzi, ma non di attaccarli. Può solo osservare i movimenti dell’allegra brigata e preparasi per un attacco a sorpresa, ma ovviamente, c’è un limite di distanza oltre il quale gli è impossibile spawnare. Inoltre, menomato dalla minore velocità, anche il killer deve giocare d’astuzia e muoversi silenziosamente, magari tagliando la linea telefonica che solo il nerd può aggiustare, o accanendosi sul medico affinché la squadra rimanga praticamente senza supporto. Nei panni del cattivo si trovano facilmente le tracce dei ragazzi, tranne quando costoro sono nascosti dentro armadietti, cabine o giacigli di fortuna, ed è anche per questo che sono stati introdotti dei “Choke Points”, ossia dei punti in cui i sopravvissuti si barricano in una stanza mentre cercano di aprire le porte successive con un grimaldello; il tutto, entro 30 secondi, prima che il killer riesca a sfondare tutto, entrare nella stanza e ringraziare per le uccisioni plurime.
Le ambientazioni presentate, al momento, sono solo due: il Silver Lake Summer Camp e l’East Side High School. Il primo luogo si trova a cinquanta miglia dalla città più vicina ed è stato realizzato in modo che i protagonisti comincino la partita completamente da soli e senza luce. Non ci sono armi e risorse, e bisognerà trovare al più presto gli altri compagni per fare gruppo e collaborare, prima che l’assassino approfitti dello stato di completa invulnerabilità per eliminarvi all’istante dalla faccia della terra. Nella scuola si dovrà invece sgattaiolare attraverso ampi corridoi, classi, uffici, la palestra, l’auditorium e tutte le altre zone presenti in ogni college americano che si rispetti. La visuale è in prima persona, potrà essere usato il visore per la realtà virtuale ed è prevista la chat vocale aperta e quella privata tra sopravvissuti. Se la campagna Kickstarter dovesse avere successo, Last Year arriverà (al momento solo su PC) alla fine del 2016.

– Idea di gioco invitante e dall’ottimo potenziale

– Equilibrio tra le diverse classi e il killer

– Nei panni del killer, non dovrebbe mancare la varietà

La campagna Kickstarter di Last Year si chiuderà il 19 dicembre e l’obiettivo fissato – ancora lontano – è di cinquantamila dollari canadesi. Il progetto sembra molto interessante e, se supportato a dovere, potrebbe rappresentare una gran bella sorpresa per gli amanti dei survival horror e del mutiplayer cooperativo. Il gioco è strutturato per essere fruibile solo online, ma gli sviluppatori non hanno escluso la possibilità di creare una modalità in singolo ad hoc, che in effetti non dispiacerebbe affatto.