Anteprima

Haunted Memories - Episodio 1: Haunt

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a cura di Francesco Ursino

Spesso ci si dimentica che sviluppare un videogioco sia un’attività molto complessa, che comporta una notevole spesa di tempo e denaro. L’arrivo delle soluzioni di distribuzione digitale e di raccolta fondi, però, ha di sicuro reso un grande servizio alle piccole realtà, che possono segnalarsi al grande pubblico in molti modi. Questo è proprio il caso dello studio MadMan Theory Games, e del progetto Haunted Memories, seguito del precedente titolo indipendente Haunt. Andiamo allora a contestualizzare il tutto e a cercare di analizzare il primo episodio della serie, intitolato anch’esso Haunt.

Terrore anticipato Per evitare di fare confusione, conviene subito porre dei paletti: l’analisi di Haunted Memories infatti non può non partire con la descrizione dell’operazione messa in atto dallo studio di sviluppo: considerate la natura episodica del titolo, e le difficoltà nello sviluppo, i sette componenti di MadMan Theory Games hanno deciso di diffondere questo primo episodio con la formula dell’accesso anticipato; il motivo di questa scelta è rintracciabile nelle parole degli sviluppatori, in particolar modo quando viene spiegato come il titolo, al momento, non sia nemmeno in fase beta. Si tratta dunque di un progetto che rimarrà gratuito e sostanzialmente work in progress fino a che il gameplay non sarà stato ripulito da varie problematiche.Come è possibile leggere sul sito ufficiale della produzione (ma anche sulla pagina Steam dedicata), il team di sviluppo non dispone di un budget tanto elevato da potersi permettere l’assunzione di beta tester: l’idea, quindi, è stata quella di affidare al pubblico il compito di riportare bug, problemi e incongruenze. Ecco perché, da ora in poi, inizieremo la nostra consueta analisi del titolo tenendo bene in mente, però, che non sarebbe giusto trattare il resto dall’articolo come una recensione, ma solo come una prima analisi. Quando il gioco raggiungerà il giusto stadio di sviluppo, potremo lanciarci in votazioni e giudizi più sensati.Detto questo, dunque, diamo spazio a mouse, tastiera, e un discreto quantitativo di salti sulla sedia.

Sometimes darkness leads to lightIl titolo inizia ponendo interrogativi inquietanti: se ci si svegliasse in un posto mai visto prima, quale sarebbe la cosa giusta da fare? Come è possibile stabilire il confine tra realtà e sogno, tra ciò che è vero e le manifestazioni del nostro subconscio?In Haunted Memories, il giocatore si ritroverà proprio in un mondo sospeso, linea di confine tra l’oscurità e la luce: una volta entrato in questo limbo, in questo reame di memorie infestate da visioni oscure, qual è allora la via per uscirne? Si può comprendere come il titolo, dunque, ponga il giocatore in una situazione di assoluto svantaggio: soli, smarriti e inermi, bisognerà farsi strada in un ambiente scuro e illuminato dalla fioca luce luna, e sfuggire alla presenza che sembra seguirci passo passo; Haunted Memories, infatti, pone al centro dell’esperienza il personaggio di Mark Slender: poco dopo l’inizio del gioco, dunque, verrà introdotta la storia che farà da sfondo all’intera esperienza, e che vedrà il giocatore alle prese con le memorie tormentate del personaggio, ucciso in circostanze misteriose nell’area verde di GreenPark, l’ambientazione principale del titolo; si tratta un luogo una volta pieno di vita e lussureggiante, che però ora si mostra tetro e cupo.In tutto questo il titolo chiederà al giocatore di girovagare per il campo alla ricerca di elementi utili a comprendere la vicenda: in effetti, gli stessi sviluppatori descrivono il gameplay di questo primo capitolo sintetizzandolo nella categoria collector: bisognerà, dunque, esplorare gli ambienti, raccogliere tutti gli oggetti, e cercare di scoprire il più possibile della storia di Slender; tutti questi elementi, evidentemente, verranno ripresi nei capitoli successivi che presenteranno tipologie di gameplay differente, proponendo a volte un’esperienza più adventure, e altre volte più ibrida, tra l’esplorazione e l’azione.Sembra tutto facile, quindi: si gira per il parco, si collezionano oggetti, si risolve qualche occasionale enigma (per esempio la raccolta di password utile per aprire un determinato varco), e l’episodio è completato. Questo ragionamento sarebbe corretto se non ci fossero due colossali nemici pronti a ostacolarci: i diversi bug e, prima di tutto, la terribile presenza che ci minaccia.

Corri di là, scappa di quaUna volta iniziata la partita, ci ritroveremo dunque poco al di fuori di GreenPark: un’auto vicina ci fornirà i primi elementi che andranno a far parte del nostro inventario: una torcia, alcune batterie e il primo di dieci dossier che avranno il compito di far un po’ di luce sulla vicenda. Da lì a poco farà la sua comparsa il nostro nemico, una presenza minacciosa che non mancherà di attentare alla nostra esistenza. Ma chi è costui? Leggendo la descrizione del titolo, salta agli occhi un particolare passaggio: “Il mio nome è Mark Slender, e nessuno lascerà questo posto, e il mio campo. Un campo pieno di memorie che provengono dalle parti più nascoste del mio cuore”. Una volta incontrato ciò che rimane di Slender, dunque, la strategia per riuscire a uscirne vivi sarà quella di scappare via il più velocemente possibile. Nel momento in cui ci si avvicina troppo alla mostruosa creatura, infatti, il giocatore farà una brutta fine, e il gioco ripartirà dall’ultimo checkpoint. Il sistema di salvataggio (quando funziona) è basato sul ritrovamento di alcune macchine da scrivere sparse per la mappa di gioco, e dobbiamo dire che al momento presenta alcuni problemi: in un aggiornamento del 14 ottobre, in ogni caso, gli sviluppatori hanno posto una sorta di rimedio alla situazione, che sembra fare il suo dovere (anche se persistono ancora problemi con il caricamento delle partite).La sensazione di essere braccati, in Haunted Memories, è sicuramente il punto forte della produzione: alzando il volume, e giocando con le cuffie, tutti i vari rumori del parco risuoneranno alle nostre orecchie in modo inquietante, per non parlare di quando Slender apparirà nelle vicinanze. Come detto prima, la cosa più saggia da fare è scappare il prima possibile, ma non sarà sempre così facile stabilire da che parte arrivi la nostra nemesi né quale sia la direzione giusta da prendere. Un errore di valutazione, in queste fasi, come è facilmente intuibile, risulterà fatale, e costringerà a tornare indietro all’ultimo checkpoint. Possiamo dunque dire che, se si avrà la fortuna di non imbattersi in qualche bug, l’esperienza offerta da Haunted Memories merita di essere vissuta, almeno in questa fase di accesso anticipato e gratuito: si tratta di un gameplay dai ritmi lenti e cadenzati, basato sull’esplorazione, che però regala accelerazioni nel momento in cui Slender decide di farsi vivo cercando di farci la pelle, cosa che succederà molto spesso nel momento in cui si rimane fermi per molto tempo nella stessa location.

Aggiusta aggiusta aggiusta!Se si raggiunge la pagina Steam del titolo, in particolare quella legata alle discussioni degli utenti, il quadro che ne esce non fa certo onore a Haunted Memories: crash, bug, segnalazioni varie che confluiscono in un’esperienza di gioco menomata (se non inesistente, visto che ad alcuni malcapitati il gioco sembra non partire completamente, anche con sistemi operativi e configurazioni hardware differenti). I difetti riscontrati si sprecano: porte che non si aprono, salvataggi che non vengono caricati, crash all’avvio, l’eseguibile del titolo non disponibile, e via di questo passo.Da parte nostra, il primissimo impatto col titolo non ha smentito questa situazione: in ricognizione nel parco, braccati da Slender, siamo finiti incastrati tra due rocce con l’impossibilità di muoverci. L’unica cosa da fare è stata ricominciare tutto dall’inizio, visto che ancora non si era arrivati a un checkpoint. Non abbiamo avuto esperienze di crash all’avvio o durante il gioco, ma gli evidenti sali e scendi nel framerate di certo facevano scendere il livello di tensione.C’è da dire che con la nuova versione del titolo, che nel momento in cui scriviamo è la 0.98, la situazione è un po’ migliorata, ma di certo il lavoro di affinamento va di sicuro continuato; in ogni caso, non sembra che i giocatori possano lamentarsi più di tanto, visto che gli sviluppatori hanno messo veramente in chiaro quale fosse la situazione del titolo fin dal primo istante. Da questo punto di vista, allora, non resta che aspettare e sperare in un’evoluzione positiva e rapida del progetto.

The Dark Side of the MoonAccenniamo brevemente, infine, al comparto grafico: abbiamo già detto dei cali di framerate, ma a livello puramente estetico il titolo offre una buona realizzazione tridimensionale, che non fa gridare al miracolo ma svolge sufficientemente il suo lavoro. La rappresentazione di Slender, nello specifico, riprende l’aspetto classico di SlenderMan, personaggio noto al popolo di internet, da cui però il Mark Slender di Haunted Memories si distacca sotto l’aspetto narrativo.Positivo il comparto audio, che svolge un ruolo fondamentale nel creare la tensione necessaria affinché un horror funzioni, e che si è avvalso anche delle opere dei Fruhstuck. Sul comparto tecnico, in ogni caso, torneremo meglio quando il titolo sarà completo e “ripulito”, il che ci permetterà anche di valutare con più serenità il reale valore del prodotto, che al momento è disponibile su PC e MAC (versione che però sembra soffrire più di quella PC relativamente al problema del file eseguibile mancante).

– Impostazione horror sicuramente valida

– Interessante la commistione di generi annunciata tra i vari episodi

Haunted Memories, al momento, è un titolo ben lontano dall’essere completo. L’esperienza di gioco è spesso segnata da bug e imperfezioni che minano la fluidità e l’aspetto emozionale; detto questo, se si è abbastanza fortunati da non incappare in troppe problematiche, l’esperienza horror proposta da MadMan Theory Games è sicuramente valida e positiva, capace soprattutto di ricreare tensione e momenti adrenalinici.

Non resta pertanto che continuare a monitorare l’evoluzione del progetto, e confidare nel fatto che il lavoro di pulizia non porti via troppo tempo: nel frattempo, una prova gratuita su Steam è più che consigliata agli appassionati dei titoli horror.