Recensione

Dynasty Warriors 8 Xtreme Legends

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Informazioni sul prodotto

Immagine di Dynasty Warriors 8: Xtreme Legends
Dynasty Warriors 8: Xtreme Legends
  • Sviluppatore: Omega Force
  • Produttore: Koei
  • Distributore: Halifax
  • Piattaforme: PC , PS4 , SWITCH , PS3 , PSVITA
  • Generi: Azione
  • Data di uscita: 4 aprile 2014 - 13 maggio 2014 (PC) - 27 dicembre 2018 Switch

Recentemente sulle pagine di Spaziogames non abbiamo esitato a premiare con un sonante 8 l’ultima fatica di Omega Force (pubblicata, come sempre, da Tecmo Koei) per PSVita, ovvero Toukiden, sorprendente clone di Monster Hunter, non privo, però, del suo carattere e delle sue features uniche.Vi anticipiamo che oggi saremo decisamente più duri con gli sviluppatori giapponesi riguardo a Dynasty Warriors 8 Xtreme Legends, espansione stand alone del titolo uscito l’estate scorsa e recensito dal prode Tommaso Valentini.Addentriamoci nell’analisi e vediamo il perché della nostra insofferenza.

Per ogni sistema Sony, il suo Dynasty WarriorsFacciamo subito chiarezza, onde evitare confusioni: nella versione da noi recensita, quella per PS3, Xtreme Legends è un’espansione stand alone del titolo già visto qualche mese fa, che aggiunge contenuti, qualche combattente e amplia la modalità Ambition, uno dei pochi spunti innovativi che la saga ha proposto negli ultimi anni.In contemporanea, per PS4 e PSVita, uscirà invece la versione Complete Edition, che include su un solo disco tanto il gioco originale quanto l’espansione.A eccezione di differenze (peraltro non così marcate) a livello prestazionale, quindi, i contenuti delle tre versioni sono esattamente gli stessi, dalla trama alle modalità.La storia, a proposito, è sempre quella: seguiremo, per l’ennesima volta, le peripezie dei Tre Regni, e questa, di per sé, è già la prima grande colpa imputabile ai ragazzi di Omega Force.A furia di proporcela sempre uguale a se stessa, infatti, anche una delle ambientazioni più affascinanti della storia videoludica, basata su eventi realmente accaduti nel medioevo cinese, dove la gloria e l’onore contavano spesso più della vita delle persone, diviene stantia e poco significativa, ridotta com’è ad una serie di dialoghi stereotipati, assolutamente ininfluenti per l’esito delle battaglie.Nemmeno la possibilità di seguire le gesta di Lu Bu per la prima volta nella serie salva la situazione: il feroce combattente si dimostra un animale sanguinario senza scrupoli né rimorsi, capace di assassinare il suo stesso patrigno a sangue freddo durante la prima cutscene della sua campagna.

Two button gameNessuna novità nemmeno a livello di gameplay: esattamente come i suoi predecessori, e, ne siamo sicuri, tanto quanto i giochi che lo seguiranno, Dynasty Warriors 8 Xtreme Legends può essere giocato e portato a termine pigiando ossessivamente sempre lo stesso tasto, prestando il dito ad un secondo tasto solo in occasione dello scontro con i boss, che, pur non richiedendo mai tecniche particolarmente articolate, dispongono di una barra della vita e un parco mosse che li differenzia dalla solita carne da macello.E allora, come un marito fedifrago, ci si trova a flirtare di quando in quando con il tasto dell’attacco Musou, stufi di martellare sempre e solo quello dell’attacco principale, ma solo per vedere qualcosa di nuovo su schermo, perché, a dirla tutta, le mandrie di stupidi nemici non richiederebbero nemmeno l’uso di attacchi speciali per essere rimandate al loro creatore.

Almeno non si può dire che manchi il ritmo: le battaglie sono sempre un trionfo di caos, ma riescono, nei loro momenti migliori, ad instillare un senso di urgenza nel giocatore, che è spesso chiamato a farsi strada tra centinaia di nemici fino all’estremo opposto della mappa per una qualche esigenza di trama, che va dal proteggere un generale allo sterminare i rinforzi nemici.Preso alla fine di una giornata di lavoro particolarmente pesante, come il più innocuo e ignorante dei passatempi antistress, il titolo Tecmo Koei potrebbe anche avere il suo perché, a patto di fruirlo lungo sessioni mai troppo estese e di lasciare nel cassetto ogni pretesa di profondità, tecnicismo e varietà di gameplay.In questo senso, la versione PSVita, peraltro la meno costosa del trittico, risulta la più appetibile, soprattutto per gli appassionati della saga, perché non troviamo onestamente alcun motivo per cui chi non ha mai giocato ad un titolo della saga debba iniziare proprio da qui.Spiace sempre essere duri con il lavoro altrui, ma faremmo un torto ai nostri lettori (e ai loro portafogli) se non evidenziassimo la ripetitività e la bidimensionalità delle meccaniche di gioco, e con esse l’assoluto lassismo degli sviluppatori, che, nonostante l’evidente situazione si ristagno della serie, non si adoperano per smuovere un po’ le acque.L’unico raggio di speranza viene dalla modalità Ambition, ampliata rispetto al titolo visto a luglio scorso, e che, se ulteriormente approfondita, potrebbe dare un senso alle centinaia di battaglie altrimenti completamente “mindless”: speriamo di veder crescere questa modalità rispetto alle altre.

Same old storyNon è un caso il fatto che abbiamo scelto due titoli inglesi per i nostri paragrafi: anche Dynasty Warriors 8 Xtreme Legends è interamente in lingua inglese (quantomeno nel nostro codice review), e, a livello tecnico, si riscontra purtroppo la stessa pigrizia già vista in sede di analisi del gameplay: i problemi storici della saga, ovvero i rallentamenti in situazioni particolarmente concitate, la pochezza degli ambienti e dell’intelligenza artificiale nemica tornano come un assegno scoperto, con migliorie minime nella versione PS3.

La conta poligonale assai scarsa , delle tre, è quella che disturba meno, perché con tutto quello che succede su schermo, le occasioni per soffermarcisi sono davvero poche: in compenso, i rallentamenti disturbano eccome, pur risultando meno invadenti rispetto al gioco originale del 2013, e meno diciamo sull’IA nemica, meglio è.Le cutscene che utilizzano il motore del gioco si lasciano guardare, ma sono brevi e mai incisive, e la cura riposta negli intermezzi precalcolati è onestamente troppo poco per promuovere il comparto tecnico del titolo Omega Force.Il sonoro, che a nostro avviso non è mai stato un problema per la saga, fa anche qui il suo diligente compitino, tra chitarre esacerbate riff penetranti e un doppiaggio che, pur tra alti e bassi, riesce nel dipingere un mondo dove la forza era la prima discriminante tra chi viveva e chi moriva.Per chiudere, nessuna critica può essere mossa alla quantità di contenuti, e conseguentemente alla durata generale: che poi si abbia la pazienza e la voglia di arrivare a vedere i titoli di coda…beh questo è tutto un altro discorso.

– Tanta quantità…

– Antistress no-brain

– …purtroppo a scapito della qualità

– Sempre uguale a se stesso

– Si gioca e si finisce con un tasto (massimo due)

– I soliti problemi tecnici

5.5

Se solo i ragazzi di Omega Force dimostrassero maggiore coraggio e amore verso la propria creatura, nonostante i discreti riscontri di vendite (soprattutto in patria), non assisteremmo ad una serie che si sta accartocciando su se stessa, sempre più ripetitiva e sempre meno fresca e godibile.

Eppure, se giocato in sessioni brevi, quasi come un antistress quotidiano, il titolo riesce a regalare qualche sprazzo di divertimento, soprattutto a chi già ha confidenza con i precedenti lavori del team.

Proprio per questo, e per la grande mole di contenuti proposta, la sufficienza, inevitabile, è comunque di quelle non così gravi e irrecuperabili.

Voto Recensione di Dynasty Warriors 8: Xtreme Legends - Recensione


5.5