Recensione

Dead Rising

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a cura di Antonello Buzzi

Senior Staff Writer

Presentato praticamente in contemporanea con la console Microsoft durante l’E3 2005, Dead Rising è stato sicuramente uno dei titoli più attesi per Xbox 360 dalla sua uscita ad oggi. Capcom, già famosa per giochi basati sugli zombie come la saga di Resident Evil, ha deciso di debuttare sulla prima console next gen con un titolo che non offre le tipiche ambientazioni e tematiche alla quali ci ha abituati con i suoi survival horror e action game, ma con un titolo che quasi cerca di portarli all’eccesso, aggiungendo un pizzico di humor al tutto. Già dalle prime immagini e dai video rilasciati dalla software house, abbiamo potuto vedere il protagonista districarsi tra decine (per non dire centinaia) di morti viventi all’interno di un supermercato, utilizzando praticamente di tutto per riuscire a farsi strada tra di loro e sopravvivere, comprese armi giocattolo e orsacchiotti di peluche. Benvenuti alla Willamette Mall….

Frank West, futuro premio PulitzerNel gioco impersoneremo un fotoreporter free-lance chiamato Frank West, il quale sta inseguendo lo scoop della sua vita – scoop che lo renderà famoso in tutto il mondo – a Willamette, una cittadina di circa 53.000 abitanti nel Colorado. A bordo di un elicottero inizia a sorvolare il paese, osservando che tutto è in preda al caos, abitanti che si aggirano per le strade barcollando e attaccando altre persone, addirittura mangiandole. La presenza dell’esercito, e lo strano comportamento che ha intravisto per le strade, lascia pensare al nostro futuro premio Pulitzer che c’è sotto qualcosa di più di una semplice rivolta e quindi decide di farsi lasciare dal pilota sul tetto del centro commerciale, con la promessa che lo sarebbe venuto a recuperare 72 ore dopo… sempre se fosse stato ancora vivo. All’interno del complesso entra in contatto con altri sopravvissuti che stanno cercando in qualunque modo di tenere all’esterno gli zombie, ma qualcosa va storto. Una “simpatica” vecchietta, per recuperare la sua adorata cagnolina, apre le porte dell’edificio e le mostruose creature assetate di sangue entrano, uccidendo (e mangiando) tutti gli esseri viventi che incontrano. Fortunatamente il nostro Frank non è certo il tipo che si arrende facilmente e, recuperando qualche oggetto per difendersi dalle vicinanze, riesce a farsi strada e a scappare nella sala di sicurezza insieme a pochi altri. Comincia così la nostra avventura, piena di interrogativi: “C’è qualcun altro nel centro commerciale?”, “Chi sono la ragazza dai capelli biondi e il misterioso uomo di colore che impartiscono comandi a tutti e sembrano avere modi tipici da agente segreto?”, “Da cosa è stata causata l’epidemia?”, “Perché ci sono le forze armate in città e perché hanno fatto credere che si trattasse solo di una rivolta?”. A queste e molte altre domande dovremo rispondere in 72 ore…..

Spargimenti di sangue al Willamette MallDead Rising è un action game dove avremo una grande libertà di azione. Il centro commerciale è davvero enorme e comprende un elevato numero di negozi che contengono al loro interno gli oggetti più disparati, dai comuni shop per bambini dove troveremo giocattoli, a quelli di ferramenta con mazze, motoseghe e altro ancora. Immancabili quelli di vestiti o sportivi dove potremo cambiare i nostri abiti, e quelli di ristorazione, dove potremo recuperare qualcosa da mangiare per rimpinguare l’energia. A questo proposito è doveroso citare la possibilità di mescolare diversi alimenti nel frullatore per ottenere come risultato finale qualcosa di più nutriente e magari con qualche effetto secondario, oppure potremo cuocere delle pizze nel forno a microonde. Le possibilità sono davvero molteplici: a seconda di cosa ci interessa fare potremo seguire solamente la storia principale per far luce su quello che sta realmente accadendo a Willamette, attraverso una serie di “casi” – che non sono altro che missioni che hanno luogo in determinati posti e solo ad un preciso orario – oppure dedicarci al salvataggio dei numerosi sopravvissuti bloccati all’interno del Willamette Mall, o ancora solo esplorare le varie zone per trovare le armi più disparate con le quali uccidere gli zombie. La cosa più sensata da fare è ovviamente quella di svolgere le missioni che fanno parte della storyline e, nel frattempo, cercare di risolvere qualche side quest per salvare qualcuno bisognoso di aiuto. E’ bene precisare che ognuna di queste avrà luogo in una determinata locazione e sarà accessibile solo ad una determinata fascia oraria, per questo motivo è praticamente impossibile riuscire a completare al 100% il gioco in una singola partita. Anche il sistema di salvataggio a singolo slot è stato pensato dagli sviluppatori per aumentare la rigiocabilità del titolo. Infatti, diversamente dalla stragrande maggioranza dei giochi in commercio, Dead Rising consente solo di effettuare un salvataggio alla volta, con una piccola variante: una volta deceduti, potremo caricare il save precedente o salvare il nostro status e ricominciare il gioco dall’inizio con tutti i potenziamenti che siamo riusciti a conquistare. Il titolo, a questo scopo, dispone di una progressione del personaggio simile ad un gioco di ruolo. Collezionando degli appositi punti esperienza (chiamati PP) avanzeremo di livello, con l’aumento automatico delle nostre caratteristiche, quali la potenza di attacco, la velocità, l’energia, il numero di oggetti trasportabili contemporaneamente e la distanza di tiro, senza contare l’apprendimento di alcune mosse speciali, come il calcio volante o la schivata. Capcom ha anche deciso di dotare il nostro eroe di alcune mosse tratte dai passati giochi della software house, come il Double Lariat di Haggar di Final Fight o il Summersault Kick di Guile. I PP sono ottenibili in svariati modi, come il completamento delle missioni, l’uccisione di un certo numero di zombie, il salvataggio dei sopravvissuti o con le nostre foto. Frank infatti, da bravo fotoreporter, avrà sempre con sé la sua fidata macchina fotografica con la quale immortalare le scene più interessanti. Anche le foto che scatteremo saranno suddivise in varie categorie, ognuna contraddistinta da un diverso colore, da quelle macabre (blu), a quelle violente (rosse) o drammatiche (arancione). Per aumentare il punteggio ottenuto dalle nostre opere sarà doveroso riuscire a porre nell’inquadratura il maggior numero di soggetti e, se possibile, effettuare anche dei primi piani dei soggetti più importanti.Nel caso in cui ci troveremo a svolgere delle missioni di salvataggio, potremo trovarci anche nella situazione di dover portare sulle spalle o accompagnare persone che sono infortunate, oppure anche farci seguire da altre, magari dotandole prima di qualche arma per difendersi. In queste occasioni è impossibile non notare qualche problema relativo all’intelligenza artificiale dei NPC, i quali spesso e volentieri si fermeranno proprio dove ci saranno più zombie nonostante noi li stiamo continuamente chiamando premendo il tasto Y. Durante la nostra avventura, oltre agli zombie, ci troveremo ad affrontare i classici boss, che qui vengono chiamati “psicopatici”: in pratica persone che, a causa di una crisi nervosa dovuta alla situazione critica, hanno perso letteralmente la testa e faranno di tutto per farvi fuori. Tra questi ricordiamo Adam, un clown dotato di due motoseghe e Cliff, un tipo armato di machete che non esiterà ad utilizzare anche la dinamite.La longevità, già elevata per i motivi elencati precedentemente, viene garantita anche dalla presenza di ben 6 finali da scoprire e, per i maniaci del gamerscore, da 50 risultati da sbloccare, alcuni dei quali veramente difficili da ottenere. Completa il tutto il supporto a Xbox Live per le leaderboards e la possibilità di scaricare contenuti aggiuntivi in futuro.

Aspetto TecnicoDead Rising graficamente non delude e può essere definito uno dei pochi titoli che davvero era impossibile da realizzare nella passata generazione di console, se non apportando numerosi tagli al gameplay, snaturando in questo modo l’essenza stessa del gioco. Infatti un numero così elevato di personaggi su schermo non si era mai visto prima d’ora, senza contare il fatto che il tutto si muove fluidamente a 30 fps, a parte alcuni rallentamenti in pochissimi punti critici, ad esempio dove ci troveremo ad utilizzare armi potenti su vasti gruppi di zombie. Il gioco inoltre beneficia tantissimo dell’utilizzo dell’alta definizione, grazie alla quale è possibile notare tantissimi dettagli che andrebbero persi con la visualizzazione del gioco su una normale TV; la cosa è talmente marcata che persino le scritte in bassa definizione solo difficilmente leggibili, se non avvicinandoci un po’ di più alla televisione. Con questo non voglio certo dire che Dead Rising vada giocato obbligatoriamente su una HDTV, ma solo che parte dell’impatto grafico viene meno su una TV standard. Le ambientazioni, enormi, sono molto dettagliate, ricoperte mediamente da ottime texture e costituite da un buon numero di poligoni. Per quanto riguarda i personaggi, notevole cura è stata rivolta a Frank e a quelli che fanno parte della storyline principale del gioco, soprattutto nella realizzazione dei volti, sui quali è possibile scorgere anche le rughe e le impurità varie della pelle. Meno importanza è stata destinata ai non morti e ai sopravvissuti che dovremo salvare, ma questo è comprensibile visto il gran numero di oggetti che il motore grafico deve riuscire a gestire. Va segnalata tuttavia la presenza del cosiddetto effetto “tearing”, in pratica il taglio dell’immagine, soprattutto negli spostamenti orizzontali della telecamera, dovuto alla mancata attivazione della sincronizzazione verticale. In ogni caso la sua presenza non è fastidiosa in quanto è avvertibile soprattutto durante le cut scenes, e raramente durante le fasi di gioco vero e proprio.Sul fronte sonoro è stato fatto addirittura un lavoro migliore. Nonostante per gran parte del tempo non avremo come sottofondo una vera e propria colonna sonora, se non la tipica musichetta da centro commerciale americano, sono gli effetti che meritano una vera e propria lode. Infatti le armi e i più disparati oggetti che ci troveremo a maneggiare producono suoni che rispecchiano perfettamente le loro proprietà, anche quando si trovano ad entrare in contatto con i corpi in putrefazione degli zombie. Inoltre il doppiaggio, completamente in inglese e sottotitolato in italiano, è ben fatto e non fa altro che aumentare il coinvolgimento del gioco.

– Ottimo comparto audiovisivo

– Migliaia di zombie da uccidere nei modi più disparati

– Trama interessante

– Elevata rigiocabilità

– Sistema di salvataggio a singolo slot un po’ limitante

– I.A. dei NPC non ben sviluppata

– Qualche rallentamento nelle fasi più concitate

– Sottotitoli di difficile lettura su una TV standard a bassa definizione

8.3

Dead Rising si è dimostrato all’altezza delle aspettative, risultando un titolo affascinante per l’elevata libertà di azione e la notevole realizzazione tecnica. Il gran numero di opzioni a nostra disposizione, nonchè l’irriverente stile che Capcom è riuscita ad infondere al gioco, vi farà tenere il DVD a lungo nella vostra fidata Xbox 360. Consigliato senza riserve a tutti gli amanti degli action game possessori della console Microsoft.

Voto Recensione di Dead Rising - Recensione


8.3