Anteprima

Army of Two: The 40th Day

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a cura di drleto

Il primo Army of Two si è distinto dalla massa non tanto per l’innovazione delle meccaniche di gioco o la perfezione del level design, ma per il divertente gameplay costruito intorno ad una strampalata coppia di mercenari, tanto sboccati quanto duri ed implacabili. Il gioco quindi beneficiò di una campagna in cooperativa molto divertente, nella quale si mischiava un Third Person Shooter piuttosto classico con alcune meccaniche prese di peso dai Mmorpg.

Live from MilanPresso gli studi Electronics Arts di Milano abbiamo avuto modo di provare con mano il seguito del gioco sviluppato dagli studi EA Montreal. Per prima cosa ci sono stati mostrati i grandi passi in avanti fatti, sotto il profilo tecnico, da Army of Two: The 40th Day: questa volta saremo impegnati a Shangai, nella solita caccia ai terroristi/mercenari/cattivoni di turno. A differenza del passato la città cinese sarà un ambiente vivo e vibrante, nel quale potremo ammirare panni stesi, autoveicoli in movimento ed ignari passanti vivere la loro vita. Sia chiaro, nulla che infici il gameplay in positivo o negativo, solo che è sempre piacevole vedere la cura riposta nel provare a dare maggiore spessore all’atmosfera di gioco. Il miglioramento qualitativo è notevole, le ambientazioni sono ricche di dettagli ed animazioni, con colori accesi e forti contrasti. Ci è stato fatto notare come le stesse ambientazioni subiranno dei notevoli mutamenti col procedere dell’avventura. Dall’essere una città integra e frenetica la capitale cinese si trasformerà pian piano in un vero e proprio campo di battaglia. E non potrebbe essere altrimenti, dato che la forza distruttrice di Tyson Rios e Elliot Salem, sarà rimasta pressoché invariata. Ad una prima occhiata infatti il gameplay appare pressoché immutato, incentrato sulla cooperazione tra i due protagonisti. Per chi non lo sapesse Army of Two ha introdotto la meccanica dell’Aggro all’interno degli action in terza persona. Questo sistema si basa sulla “rabbia” che i nemici provano nei confronti di un nemico specifico che di conseguenza attirerà maggiormente le attenzioni degli avversari. In questo modo concatenando una serie di letali uccisioni si attirerà su di se il fuoco avversario, lasciando libero il proprio compagno di agire indisturbato ed aggirare in questo modo il pericolo incolume. Si potranno così distinguere i diversi compiti del team, in modo da massimizzare l’efficacia di questa strategia. A questo proposito è stata potenziata anche la sezione nella quale poter creare ed ottimizzare le proprie armi. Simpaticamente soprannominata Pimp my Guns, attraverso i menù di gioco potremo combinare i vari pezzi delle armi trovate durante la campagna, in modo tale da costruire lo strumento di morte che meglio si adatta al vostro gioco. Le statistiche sulle quali si andrà ad agire saranno infatti la potenza, la precisione, ma soprattutto la quantità di Aggro che tale arma susciterà nei nemici.Tenendo a mente queste cose ci siamo gettati all’interno del livello di gioco presente nella demo, ambientato in uno zoo nel quale si sono schiantati diversi mezzi aerei (probabilmente in seguito ad un attentato o tragedie simili), seminando morte tra gli incolpevoli animali del parco. Il feeling con in comandi sarà subito ottimo, per via del fatto che la mappatura del controller non si discosterà di molto da quella classica del genere. Partendo da una posizione sopraelevata si potrà cominciare a ripulire il grande spazio aperto centrale, nel quale arriveranno grandi quantità di nemici, che useranno come riparo i mastodontici cadaveri di alcuni poveri ippopotami. In questa fase il massacro sarà piuttosto indiscriminato e si dovrà cercare di sfruttare la succitata meccanica dell’Aggro per poter facilitare il compito. Non siamo a conoscenza delle impostazioni di difficoltà della demo, ma il livello di sfida era determinato più che altro dall’alto numero di nemici e non dalla loro intelligenza artificiale. Essi infatti tendono più che altro a coprirsi e non farsi trovare particolarmente scoperti, ma non cercano di imbastire tattiche militari più complesse.Finita questa fase è arrivato una specie di boss, un soldato dotato di elmo di dimensioni imponenti, particolarmente resistente ai nostri colpi. Mentre il nostro compagno lo distraeva siamo stati in grado di assestare un paio di headshot capaci di portare a più miti consigli anche il più coriaceo degli avversari e proseguire nel livello. Dopo aver attraversato un lungo cunicolo siamo arrivati in una seconda arena, nella quale abbiamo trovato alcuni prigionieri in mano a dei malvagi terroristi. Questa fase è servita a mostrare come sia possibile prendere in ostaggio il capo degli avversari per rendere inermi gli scagnozzi e poterli arrestare in tutta tranquillità. Sfortunatamente, dopo aver cincischiato troppo, essi si sono ribellati ed è stato necessario passare alle maniere forti. Dopo una breve cut scene in Real Time, è infine comparso un losco ceffo armato di lanciagranate che non ci penserà due volte a riempierci di piombo. Con questo combattimento si è poi conclusa la presentazione di Army of Two: The 40th Day.

Ars TechnicaPremettendo che Army of Two: The 40th Day è ben lungi dall’essere completo, dato che la sua pubblicazione è prevista per I primi mesi del 2010, proviamo ad anticiparvi le prime impressioni sul comparto tecnico del titolo EA Montreal. Iniziamo con l’impatto globale, sicuramente ottimo, grazie ad ambienti vivi e molto dettagliati. Le animazioni, soprattutto dei protagonisti, sono ottime e molto varie, in particolar modo per quanto riguarda tutte quelle curiose mosse che i due mercenari potranno compiere tra di loro, come festeggiare, fingersi morti o trascinare il compagno in salvo.Il frame rate non sembra ancora ottimizzato, ma i cali sono davvero leggeri e non inficiano il godimento e la spettacolarità dell’azione. Il comparto sonoro è discreto, fatto di ottimi effetti ed un buon doppiaggio, per ora in inglese.La longevità è ancora avvolta nel mistero, e, oltre alla campagna in cooperativa, della quale non ci è dato sapere la lunghezza, non sono state annunciate altre modalità multi giocatore.

– Coop divertente

– Fracassone

– Comparto tecnico

Army of Two: The 40th Day sembra già un gioco molto divertente, a patto di essere giocato in compagnia di un amico. Le intenzioni di Ea Montreal non sono infatti quelle di rivoluzionare la serie, ma di consolidarla attraverso l’eliminazione di tutti quei difetti che avevano limitato il primo episodio, facendo leva su un gameplay immediato e spettacolare, adatto a tutti coloro che amano premere il grilletto prima di pensare.