Recensione

1-2-Switch

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a cura di Matteo Bussani

Se ripensiamo al recente passato di Nintendo Wii non possiamo non ricordare come il successo di questa console fosse dovuto, oltre che dall’hardware a suo modo rivoluzionario, anche dalla sua applicazione pratica e immediata, che i milioni di futuri giocatori hanno potuto conoscere grazie agli infiniti spot passati alla TV dove si poteva giocare a tennis in salotto, fare a cazzotti virtualmente con il fratellino oppure imbucare con un eagle la palla della vittoria. 
La promessa era quella che, una volta aperta e collegata la console, tutto era lì a portata di WiiMote; per molti la Wii, infatti, più che una console, era semplicemente Wii Sports, un titolo  in grado di trainare le vendite come pochi altri nella storia. Oggi, a qualche anno di distanza, ci ritroviamo con Switch, una console che ha tantissimo da dimostrare, e che a modo suo sta direzionando il mondo del gaming verso lidi ben definiti. 
Lato interazione, HD Rumble, sensori di movimento sempre più precisi e portabilità sono aspetti che non vanno sottovalutati e richiedono una dimostrazione pratica per essere concreti agli occhi dei videogiocatori. Il più innovativo è di sicuro il poter giocare senza guardare lo schermo, semplicemente basandosi sui feedback audio e tattili che la console è in grado di trasmettere. A dimostrare queste funzionalità è accorso in nostro aiuto 1-2-Switch, party-game dalla natura “competitiva” giocabile soltanto a patto di essere in due sotto lo stesso tetto. 
Giochiamo senza schermo!
1-2-Switch fa sfidare due o più giocatori divisi in squadre a diversi minigiochi che mettono alla prova la rapidità, la precisione, la reattività e il ritmo di ciascuno. In totale le diverse prove sono 28, ognuna caratterizzata da un valore della sua “cattiveria” misurato in peperoncini, da 1 fino a 5. La varietà non è certo scarsa, con alcune di esse davvero riuscite e “innovative”, in grado di dimostrare le capacità dell’HD Rumble come quella delle scatole cinesi, mentre altre più classiche che ripropongono intramontabili evergreen del motion controlling, come il cattura la bandiera. 
Al loro interno possiamo davvero trovare qualunque tipo di esperienza: mungere le mucche è in grado di mettere in mostra le diverse intensità di vibrazione che il controller è in grado di riprodurre, abbinandole al riconoscimento del movimento in verticale. Agita la bottiglia invece abbina le funzionalità dell’accelerometro con quelle del sensore infrarossi, e così via.
L’aspetto più interessante è che il gioco arriva davvero a offrire un sistema di controlli completamente slegato dallo schermo, dove la vibrazione e la precisione dei sensori riescono a sostituire in larga parte gli stimoli visivi.
Riconoscendo tutti questi pregi dobbiamo anche ammettere che purtroppo la portata ludica del progetto è ridotta dal fatto che le modalità disponibili sono sostanzialmente 3: una che ci fa scegliere i minigiochi ad ogni nuova partita, l’altra propone i minigiochi in maniera casuale e l’ultima che consiste in un più ampio e organizzato gioco a squadre, che in realtà risulta semplicemente un gioco dell’oca, in cui tra lanci dei dadi e minigiochi, si giungerà alla vittoria di una o dell’altra squadra.
Non è tutto oro ciò che vibra
Se si dovesse entrare nel meccanismo del gioco si finirebbe anche con il divertirsi, ma solo per sessioni brevi prima di scadere nella ripetitività dei meccanismi alla base di tutta l’offerta ludica. Le attività sono tutte incorniciate da orpelli grafici e da video introduttivi ben realizzati, tra cui alcuni molto divertenti. Purtroppo a volte manca un po’ di chiarezza, tanto che le indicazioni di chi ci aveva già giocato erano comunque la principale fonte di apprendimento, per il resto possiamo comunque reputarci soddisfatti. Purtroppo il gioco è affrontabile solo in due o più giocatori e non esiste nemmeno una modalità in singolo tramite cui provare i vari minigiochi ed eventualmente allenarsi in vista del match del sabato sera, ma l’aspetto realmente non giustificabile è da identificare nel prezzo. Capiamo la volontà degli sviluppatori di dare un valore alle funzionalità di Switch, ma ci sentiamo anche di dire con fermezza che il prodotto avrebbe potuto essere inserito nel pacchetto della console per impreziosire l’offerta piuttosto che essere venduto a parte. A queste condizioni, purtroppo, 1-2-Switch, per quanto divertente, non è sufficiente a giustificarne l’acquisto.

– Giocare senza schermo, si può

– I Joycon funzionano molto bene

– Prezzo troppo elevato

– Nessuna forma di Single Player pervenuta

– Anche in compagnia ha una longevità scarsina

5.5

Ci siamo presi un po’ di tempo per questa recensione, più che altro per trovare le occasioni per provare il gioco in compagnia e con la giusta atmosfera così da non essere presi dal pregiudizio del giocatore hardcore. Nonostante ciò, 1 2 Switch non ha la stessa potenza comunicativa di Wii Sports. Il prezzo troppo alto e un’offerta ludica scarsa non sono in grado di giustificare l’acquisto di un prodotto che, per quanto funzionante, ha come unico obiettivo quello di dimostrare le potenzialità di Switch e della nuova generazione di motion-controllers.

Voto Recensione di 1-2-Switch - Recensione


5.5