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Panzer Dragoon Remake: un quarto di secolo e non sentirlo - Recensione

Quanto costa la nostalgia?

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Informazioni sul prodotto

Immagine di Panzer Dragoon
Panzer Dragoon
  • Sviluppatore: Empire Interactive
  • Produttore: SEGA
  • Distributore: Leader
  • Piattaforme: PC , SWITCH , PS2 , SATURN
  • Generi: Sparatutto
  • Data di uscita: 1995 - 26 marzo 2020 (Switch) - Inverno 2020 (PC)

A sorpresa, in un periodo in cui le buone notizie all’improvviso sono quanto mai gradite, Nintendo ha rilasciato Panzer Dragoon Remake sullo store digitale in seguito alla pubblicazione del Direct Mini di qualche giorno fa.

Entusiasti alla possibilità di rigiocare un classico senza tempo, tra le esclusive più valide della ludoteca del defunto Sega Saturn, ci siamo rituffati a capofitto sul titolo: varrà ancora la pena questo viaggio nel tempo?

Requiem per il Saturn

Correva l’anno 1995, agli albori della lotta senza quartiere, poi vinta clamorosamente da Sony, tra Saturn e PlayStation: l’architettura hardware della macchina Sega era complicata, un po’ come quella di PlayStation 3 in tempi più recenti, e rendeva particolarmente difficile sviluppare titoli in tre dimensioni, che all’epoca erano la grande novità sul mercato.

Non bastarono, allora, decine di giochi in due dimensioni (o due dimensioni e mezzo) per salvare la macchina Sega dal rapido oblio, ma, nondimeno, alcuni titoli di spessore vi si affacciarono e seppero conquistarsi una fetta di pubblico.

Panzer Dragoon era sicuramente uno di questi: sparatutto su binari dal buon impatto grafico e dell’inconfondibile spirito arcade che contraddistingueva molte produzioni Sega dell’epoca, il titolo del Team Andromeda ricevette una buona accoglienza tanto dalla critica quanto dal pubblico, nonostante un gameplay semplice ed una durata esigua.

Oggi, ad un quarto di secolo di distanza, questo remake porta anche su Switch quel feeling da sala giochi che i meno giovani ricorderanno con piacere, a partire dalla lunga cutscene iniziale, l’unico assaggio di storia in un prodotto concentrato unicamente sulle sue meccaniche di gioco.

Ambientato in un universo post apocalittico desertico, tra influenze di Dune, Hokuto no Ken e taluni lungometraggi nipponici, il titolo metteva il giocatore in sella ad un drago blu senza troppi preamboli, nei panni di un cacciatore del deserto impavido e pronto all’avventura di nome Keil, dapprima spettatore e poi attore nella storia di due dragoni e dei loro cavalieri.

L’introduzione frettolosa e la quasi totale assenza di dialoghi tornano in questa versione per Switch, nello sviluppare la quale si è cercato di rimanere il più fedeli possibile al materiale originale, con esiti perlopiù soddisfacenti. Molte produzioni tipicamente da sala giochi hanno trovato casa sulla macchina ibrida Nintendo, e Panzer Dragoon Remake sembra perfettamente a suo agio con sessioni di gioco brevi e con la possibilità di giocare ovunque.

Classico o moderno?

Nonostante si potrebbe descrivere il gameplay della produzione accostandolo semplicemente ai più recenti episodi di Star Fox, con una telecamera che segue da dietro l’avatar e i nemici che sbucano da ogni dove, la differenza non da poco rispetto a molti altri congeneri risiede nella possibilità di essere attaccati da tutte e quattro le direzioni cardinali (quindi anche alle spalle), il che rende necessario affidarsi al basilare radar posto nell’angolo superiore destro dello schermo, onde evitare spiacevoli attacchi a sorpresa provenienti da dietro.

Consapevoli di una certa legnosità del control scheme originale, gli sviluppatori hanno aggiunto a questo remake un set di comandi chiamato “moderno”, in cui è possibile muovere separatamente il drago e il reticolo di puntamento, l’uno con l’analogico sinistro e l’altro con quello destro, assicurando una maggiore precisione in fase di mira ed ovviando ad uno dei problemi dell’originale.

Su Sega Saturn, infatti, e anche su Switch optando per il set di controlli classico, spostare il reticolo di mira comporta anche lo spostamento in quella direzione del drago, il che può portare, nei momenti più concitati, ad incassare una serie di colpi indesiderati.

+ Buon lavoro a livello grafico e tecnico

+ L'introduzione del doppio set di comandi

+ Colonna sonora ancora di primissimo piano

- Nessun contenuto inedito

- Decisamente troppo costoso

- Decisamente troppo breve

7.0

Siamo felici che Panzer Dragoon Remake sia stato pubblicato, e ancora di più nel sapere che il medesimo studio sta lavorando al remake del secondo (e superiore) capitolo, perché questa è una serie che non meritava di finire nel dimenticatoio. Il lavoro svolto su questo remake è perlopiù di buona qualità, soprattutto a livello tecnico, e l’aggiunta di un duplice control scheme non potrà che attirare anche le nuove leve, così come l’eccellente soundtrack. Peccato, allora, constatata l’assenza di qualsivoglia materiale inedito e stante l’estrema brevità dell’esperienza di gioco, che il prezzo richiesto sia decisamente fuori parametro, tanto da costringerci a consigliare l’acquisto solamente in concomitanza con il primo calo di prezzo. A quel punto, però, non mancate di dare una possibilità ad uno degli shooter su binari migliori della sottovalutata libreria del Sega Saturn.

Voto Recensione di Panzer Dragoon - Recensione


7

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Buon lavoro a livello grafico e tecnico

  • L'introduzione del doppio set di comandi

  • Colonna sonora ancora di primissimo piano

Contro

  • Nessun contenuto inedito

  • Decisamente troppo costoso

  • Decisamente troppo breve

Commento

Siamo felici che Panzer Dragoon Remake sia stato pubblicato, e ancora di più nel sapere che il medesimo studio sta lavorando al remake del secondo (e superiore) capitolo, perché questa è una serie che non meritava di finire nel dimenticatoio. Il lavoro svolto su questo remake è perlopiù di buona qualità, soprattutto a livello tecnico, e l'aggiunta di un duplice control scheme non potrà che attirare anche le nuove leve, così come l'eccellente soundtrack. Peccato, allora, constatata l'assenza di qualsivoglia materiale inedito e stante l'estrema brevità dell'esperienza di gioco, che il prezzo richiesto sia decisamente fuori parametro, tanto da costringerci a consigliare l'acquisto solamente in concomitanza con il primo calo di prezzo. A quel punto, però, non mancate di dare una possibilità ad uno degli shooter su binari migliori della sottovalutata libreria del Sega Saturn.