La scienza conferma ciò che Nintendo e il dottor Kawashima sostenevano da anni: i videogiochi di allenamento cerebrale possono davvero contrastare gli effetti dell'invecchiamento sul nostro cervello. Una recente ricerca ha rivelato che l'impegno quotidiano con questi particolari giochi potrebbe compensare fino a dieci anni di declino cognitivo legato all'età, una scoperta che riabilita il tempo trascorso da milioni di giocatori con Brain Training. Lo studio, che ha coinvolto persone anziane per diverse settimane, porta risultati che vanno ben oltre le aspettative iniziali.
Il cuore della scoperta riguarda l'acetilcolina, un neurotrasmettitore fondamentale per il funzionamento del cervello. Questa sostanza chimica svolge un ruolo cruciale nel trasporto dei messaggi tra i neuroni e nel mantenimento di funzioni cognitive essenziali come apprendimento, memoria e capacità di concentrazione. Con l'avanzare dell'età, i livelli di acetilcolina tendono naturalmente a diminuire, contribuendo al deterioramento cognitivo tipico dell'invecchiamento.
I ricercatori hanno monitorato 95 persone con più di 65 anni per un periodo di dieci settimane. Tutti i partecipanti hanno dedicato mezz'ora al giorno a esercizi mentali, ma con una differenza sostanziale: metà del gruppo ha utilizzato giochi specificamente progettati per l'allenamento cerebrale, mentre l'altra metà si è concentrata su passatempi comuni come Candy Crush o il solitario. I risultati hanno evidenziato un aumento del 2,3 percento dei livelli di acetilcolina nel primo gruppo, mentre nel secondo gruppo non si sono registrate variazioni significative.
A prima vista, un incremento del 2,3 percento potrebbe sembrare modesto, ma il dato assume un significato completamente diverso se contestualizzato. Come sottolineato da NPR nella sua analisi dello studio, ogni decennio di invecchiamento comporta normalmente una riduzione del 2,5 percento dei livelli di acetilcolina. Questo significa che i giochi di allenamento cerebrale potrebbero effettivamente cancellare quasi un decennio di invecchiamento cognitivo, invertendo un processo che si considerava inevitabile.
La distinzione tra tipologie di giochi è fondamentale per comprendere i risultati. Non tutti i videogiochi producono gli stessi effetti sul cervello: serve un approccio mirato e scientifico. I giochi casuali come Candy Crush, pur essendo divertenti e coinvolgenti, non stimolano il cervello nel modo necessario per produrre benefici misurabili sui livelli di acetilcolina. Al contrario, i titoli della serie Brain Training sono stati sviluppati con un preciso obiettivo neuroscientífico.
Il dottor Ryuta Kawashima, neuroscienziato giapponese che ha collaborato con Nintendo per lo sviluppo di questi giochi, ha dedicato la sua carriera proprio allo studio dell'età cerebrale e della prevenzione della demenza. La collaborazione con il colosso dei videogiochi non è stata casuale: i giochi Brain Training rappresentano l'applicazione pratica delle sue ricerche scientifiche. L'obiettivo dichiarato era esattamente quello di creare strumenti ludici capaci di mantenere il cervello giovane e attivo.