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Dobby l'elfo domestico - Storia della Magia per Babbani

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a cura di SirFran Snee

I apologise for killing someone who didn’t die during the #BattleofHogwarts, but who laid down his life to save the people who’d win it“. Con queste parole in un tweet, J.K.Rowling si scusa con tutti i fan per una delle morti più commoventi e inattese nella storia magica più famosa di quest’epoca. Preparate i fazzoletti, cari lettori, poiché vi raccontiamo di una biografia dal sapore così drammatico, ma così intrisa di buoni sentimenti e diritti rivendicati che può solo risvegliare quella speranza nutrita nel profondo del cuore di tutti noi. La speranza di trovare un giorno la via di salvezza dal fardello quotidiano, quel revanchismo che talvolta diventa l’unica fiamma ad animare la nostra esistenza. Come quella di Dobby, l’elfo domestico più famoso della storia potteriana, un essere fantastico in ogni senso, conosciuto una sera di fine estate al numero 4 di Privet Drive. Come ogni linea narrativa di tutto rispetto, quella di Dobby vede un cambiamento rilevante del suo ruolo nella storia: conosciuto come un mostriciattolo dagli occhi grandi come biglie annacquate e dalle manie di autolesionismo e persecuzione nei confronti di Harry, dispettosissimo e ossutissimo, si trasforma nell’eroe di tutti noi quando rivendica la sua libertà dal potere sfacciato di casa Malfoy.

È proprio al termine del secondo capitolo della storia che Harry consegna all’elfo il famigerato libercolo altresì noto come il diario di Tom Marvolo Riddle, nonché uno degli Horcrux dello stesso Signore Oscuro. Ridato all’esserino, essendo di proprietà del mago biondo platino Lucius Malfoy, Harry fece in modo che un calzino finisse tra le sue pagine consumate e macerate, un dono che dichiara in automatico la libertà dell’elfo, tra l’ira di Lucius e l’ilarità del maghetto (un gesto che gli è costato un Avada Kedavra, evitato all’ultimo). Narra la storia che qualsiasi indumento donato a un elfo domestico lo renda immediatamente libero e sollevato da ogni impegno con la famiglia servita fino a quel momento. Sia prima che dopo la liberazione, il nostro piccolo eroe non fa che impartire parecchie lezioni di vita, a cominciare dagli avvertimenti numerosi che dà a Harry circa un “pericolo mortale” fra le mura del castello di Hogwarts, sabotando in tanti modi diversi il viaggio del maghetto verso la scuola per iniziare il nuovo anno di studi. Ma gli interventi di Dobby non finiscono certo qui: durante il Torneo Tremaghi aveva dato una mano con l’Algabranchia per fare sì che Harry non fallisse nella seconda prova, tra Avvincini e Sirene sul fondo del lago del castello.

Infine è impossibile dimenticare quanto fatto dall’elfo a Villa Malfoy, durante i momenti precedenti il ritorno del trio di protagonisti a Hogwarts per la battaglia finale; lì l’elfo si batté per salvare i tre ragazzi dalle malefiche intenzioni e magie dei Mangiamorte e della temibile squadriglia di personaggi al soldo del Signore Oscuro, dando la vita per salvare i suoi amici e subendo gli attacchi mortali di Bellatrix Lestrange. Un personaggio che è impossibile non amare, se non per i suoi modi di fare, almeno per le sue azioni. Un aiutante e un amico fedele, un compagno di avventure che possiamo solo augurarci di avere al nostro fianco nell’affrontare mille peripezie che incontreremo nel prossimo titolo dedicato al mondo magico. Quale che sia la modalità di gioco infatti, pensiamo che non ci accontenteremmo di incontrare un personaggio del genere: non possiamo fare altro che desiderare di averlo come compagno o addirittura vestirne i panni, anche solo per una piccola parte di gameplay. Sapendo quanta importanza viene attribuita alla magia e alla separazione netta fra Babbani e maghi in Wizards Unite, potrebbe tornarci utile ricordare il C.R.E.P.A.

Non si tratta certo di un’imprecazione, bensì dell’associazione voluta da Hermione (e tristemente cancellata da qualsiasi pellicola finora girata sulla saga) per salvare e proteggere gli elfi domestici,  dopo aver conosciuto Winky, l’elfa domestica di Barty Crouch, maltrattata e schiavizzata dal padrone. Un piccolo, grande mondo, quello degli elfi, che non possiamo esimerci dal conoscere e considerare riferendoci all’universo magico senza considerare questa categoria di essere, così fedeli e simili al proprio padrone, così unici nelle loro personalità, forse non in grado di compiere chissà quali potenti stregonerie, ma di certo capaci di provare i più grandi affetti e incarnare i più importanti valori.

“Qui giace Dobby, un elfo libero”, recita la lapide della tomba che Harry ha scavato per il suo fedele compagno, senza alcun aiuto della magia. Un telo bianco per coprirne le spoglie, un cumulo di terra umida per chiudere il sipario su un personaggio secondario ai fini narrativi, ma principale nel cuore dei fan della saga. Un esserino scomparso in punta di piedi, con uno schiocco delle sue dita nodose per sparire in silenzio, come era solito fare.

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"Qui giace Dobby, un elfo libero", recita la lapide della tomba che Harry ha scavato per il suo fedele compagno, senza alcun aiuto della magia. Un telo bianco per coprirne le spoglie, un cumulo di terra umida per chiudere il sipario su un personaggio secondario ai fini narrativi, ma principale nel cuore dei fan della saga. Un esserino scomparso in punta di piedi, con uno schiocco delle sue dita nodose per sparire in silenzio, come era solito fare.