Super Mario Party, sfida a suon di minigiochi!

Vi ricordate l’ultima volta che avete passato una giornata in compagnia, sfidando al vostro party game preferito più o meno digitale i vostri amici fino a farli diventare degli accaniti avversari?

Noi abbiamo fatto lo stesso con i colleghi delle altre testate del mondo videoludico con l’imminente Super Mario Party, che approderà su Nintendo Switch il 5 ottobre. Una mattinata che è stata un concentrato di amicizie consolidate e rivalità ancora più definite, soprattutto una volta che il nostro bizzarro Team Wario ha letteralmente schiacciato gli avversari arrivando primo nella più classica modalià Star Rush. Andiamo però con ordine.

Super Mario Party, festa o lotta all’ultimo sangue?

Super Mario Party, per chi non lo sapesse, è l’ultimo capitolo della serie party-game per eccellenza di Nintendo: un frullato di minigiochi con diverse ricette che viene sfruttato per mettere alla provaall’ultimo colpo di Joy-Con 4 giocatori offline, ma anche per la prima volta nella serie, on-line.

I minigiochi anche in questa iterazione sono tantissimi, circa 80, e tutti nuovissimi, mai apparsi prima nella serie. Ce ne sono di più tipologie, da quelli “tutti contro tutti” a quelli cooperativi, fino agli 1vs3 e quelli che trasformano la Console in un vero e proprio campo da gioco.

Uno dei modi più semplici per provarne una selezione casuale è stato Rush Star.

Che la corsa alle stelle abbia inizio

Divisi in 4 squadre abbiamo dunque iniziato l’avventura. La modalità consiste in un gioco dell’oca con bivi e percorsi alternativi, in cui l’unico obiettivo è cercare di arrivare da toadette e recuperare così una stella in cambio di 10 monete. Ci sono dieci turni totali, al cui termine la partita va a concludersi e chi ha ottenuto più stelle e più monete viene dichiarato vincitore. Abbiamo scelto Wario, avremmo preferito Waluigi, ma c’è stato chi è stato più lesto di noi.

Ognuno dei personaggi ha un suo dado personalizzato, oltre a quello normale, che prevede a seconda del carattere dello stesso, un rischio più o meno marcato. Alcuni personaggi possono spostarsi anche di sette caselle o avere un maggior numero di possibilità di fare cinque, ma sull’altro lato della medaglia, al posto dei valori più bassi, potrebbero vedersi privati di una quantità discreta di monete.

Finendo sulle caselle partner si ottiene un compagno di ventura casuale (tra quelli che non si sono scelti in apertura), che a sua volta porta in dote al giocatore un nuovo dado fra cui scegliere e degli spostamenti aggiuntivi ad ogni tiro.

Al termine del turno di tutti i giocatori si accede a un minigioco che concede a ciascuno un numero di monete inversamente proporzionale al posizionamento raggiunto. Ce ne sono di tutti i tipi: da quelli che si basano sul ritmo, a quelli che invece richiedono coordinazione o che impongono di essere i più veloci di tutti.

Tifo da stadio direttamente dal divano di casa

Ogni tanto è anche necessario cooperare per riuscire a portare a casa la vittoria, sia nel caso dei 2vs2, sia invece dell’asimmetrico 1vs3. In alcuni momenti viene richiesto di battere il cinque con i membri delle altre squadre. Se tutti dovessero farlo si otterrebbero monete extra, altrimenti nulla, ma tutti saprebbero a chi additare la colpa di questo deplorevole atto.

E’ evidente che al di là delle diversità, ogni gioco nasce con l’obiettivo di intrattenere non solo chi in quel momento sta effettivamente giocando, ma anche i possibili spettatori occupati nel tifo.

Per semplificare e agevolare l’apprendimento dei meccanismi del gioco, sono state inserite delle schermate prima dell’inizio, molto utili. All’interno di una cornice che fa vedere le varie azioni di gioco da compiere si svolge il minigioco stesso, in forma di prova, ed è possibile prendere confidenza con i tempi e i movimenti richiesti. Una volta sufficientemente pronti basta dare il proprio ok e iniziare.

Terminata la modalità, abbiamo potuto provare anche la cascata di minigiochi, che ci porta sulle rapide ad affrontare una serie di mini attitività cooperative, in cui l’obiettivo è segnare il miglior risultato possibile. Facendo così si ottiene del tempo extra per arrivare entro lo scadere alla fine del percorso e così alla fine della modalità. Tra i vari minigiochi che hanno messo alla prova la nostra coordinazione, abbiamo dovuto riordinare le palle nel giusto canestro oppure catturare il maggior numero di pesci levando le reti.

Infine siamo passati a provare le modalità “Tabletop” ovvero quelle dedicate al gioco su Switch, combinando come terreno di gioco due console. Il primo ci ha chiesto di unire le banane compatibili a cavallo dei due schermi, mentre l’altro ci ha portato dritti su un campo di battaglia, con tanto di zona d’ombra, per sparare palle di cannone a borro di carrarmati letali.

Anche qui, insomma, ce n’è per tutti i palati e la platea non soffrirà la noia durante una serata a suon di Super Mario Party.