Destiny. Un nome che ormai da mesi domina le pagine dei siti specializzati e delle riviste cartacee, rimbalza dalla radio alla televisione, ed è al primo posto nelle classifiche mentali dei giochi più desiderati, in parte per la fiducia riposta nel team di sviluppo, Bungie, e in parte grazie a una campagna marketing serrata ed estremamente furba.
La beta ha convinto molti giocatori dell’acquisto, rassicurando anche noi sulla qualità dei sistemi basilari presenti nel gioco, ma il rumore di fondo era poderoso, le aspettative enormi, e in quelle poche ore passate sulla terra avevamo visto troppo poco per convincerci di aver davanti un capolavoro. Ora, finalmente, abbiamo per le mani la versione completa del titolo e abbiamo superato i livelli ambientati in Russia. Abbiamo già le idee chiare? Assolutamente no, è troppo presto, ma la nuova esperienza ha già chiarito qualche dubbio importante.
Bungie, dove sono le mie barbe?
Cominciamo dalla prima promessa infranta, le barbe. In verità c’è poco da recriminare, gli sviluppatori hanno assicurato che la peluria facciale (unita ad altre personalizzazioni, visto che al momento le scelte sono piuttosto limitate) verrà inserita nel gioco con una patch durante i primi giorni di attività. Non c’è motivo per non crederci, anche se ci aspettavamo un colpo di mano da parte del team, e una creazione del personaggio già ampliata fin dal day zero.
Preso il controllo del nostro Exo, abbiamo comunque con piacere constatato che i server di Bungie hanno retto alla botta iniziale. Certo, per molti il gioco non era ancora disponibile, ma gli accessi non devono esser stati pochi e veder tutto filare liscio e senza sbalzi ci ha rallegrato.
Le prime ore ci hanno visto riaffrontare le missioni già viste nella beta ambientata nell’antica Russia, con boss e mostri noti e ritocchi marginali all’IA. I nemici sono sempre piuttosto storditi quando si tratta di inseguire il giocatore in zone sopraelevate, ma rimangono molto mobili e aggressivi, e il livello di sfida si mantiene decente (precisiamo, “decente”, non alto) per tutta la fase iniziale grazie all’inserimento di una gran massa di avversari in quasi ogni mappa. La curva di difficoltà, peraltro, ci è sembrata salire gradualmente in modo sensato, proponendo livelli con boss e alieni via via sempre più numerosi e resistenti, ma sempre adeguati alle nostre abilità e al livello indicato.
Lo shooting, come detto durante la beta, si è mantenuto estremamente solido. Ricorda quello degli Halo, ma presenta sostanziali differenze, con un autoaim più marcato e abilità più variegate. Il feeling delle armi è superlativo, e se i classici come fucili a pompa e mitragliatori funzionano benone, chicche come i cannoni al plasma e le armi pesanti donano soddisfazioni enormi quando vanno a segno. Bungie non ha voluto innovare più di tanto il genere da questo punto di vista, ma gli shooter li sa ancora fare, eccome.
Le nostre scorribande in Russia, tuttavia, qualche preoccupazione ce l’hanno creata. Come ben sapete ogni pianeta dovrebbe vantare una zona open world con quest randomiche, dove al giocatore è lasciata piena libertà di esplorazione. Ecco, sulla Terra, dove i nemici vanno dal primo livello all’ottavo tra una zona e l’altra, la gestione delle quest ci è parsa abbastanza a casaccio, e se al primo trasmettitore trovato siamo stati spediti in una zona con pericolosi nemici di due o tre livelli più potenti di noi, non è andata meglio in seguito, quando ormai potenziati a dovere abbiamo trovato un paio di missioni con boss di livello 1 da eliminare. Avremmo sinceramente preferito un sistema legato direttamente al livello del giocatore, e capace di offrire una difficoltà adeguata ai suoi miglioramenti. La scelta più divertente, in parole povere, per ora sono le istanze.
I have a sword, and I will use it. Oooooh yessss
Il nostro principale dubbio riguardava la varietà delle situazioni disponibili e dopo aver affrontato numerose missioni a ondate, quest che ci hanno spedito dal punto A al punto B, e dei miniboss piuttosto semplicistici abbiamo iniziato a percepire un po’ di amaro in bocca. Una visita alla Luna, grazie al cielo, ci ha ravvivato di botto, dimostrando l’intenzione di Bungie di regalare sorprese al giocatore man mano che questi avanza tra i pianeti. Lasciata la Terra (e attenzione, perché qui stiamo per spoilerarvi qualche introduzione gustosa), abbiamo trovato mezzi da combattimento sulla superficie lunare, orde di nemici brutalmente incavolati, locazioni ispirate e inquietanti, e persino una missione che ci ha permesso di fare a pezzi un piccolo esercito con un possente spadone a due mani. Questo è esattamente il genere di situazioni epiche che avremmo voluto vedere nella beta, e se gli sviluppatori dovessero esser riusciti a renderle sempre più spettacolari con lo sblocco dei vari corpi celesti…. Beh, allora è il caso di sfregarsi le manine.
Si tratta ad ogni modo solo dell’inizio. Il meglio saranno i raid, complicatissime istanze da sei giocatori pensate per essere insuperabili senza tattica e coordinazione. Non temete, cercheremo di descrivervi a fondo anche quelli.
Al PvP penseremo domani, per ora ci siamo buttati sul PvE e abbiamo visto buone cose. Per convincerci però ci vuole ben altro, e state tranquilli che appena avremo messo insieme tutti i tasselli del puzzle vi diremo la nostra. C’è un sistema solare ancora da esplorare.
– Gameplay solido
– Struttura ricca di potenziale
– Varie sorprese e momenti epici fin dalle prime fasi
Destiny ci ha positivamente impressionato durante le prime ore, regalandoci qualche momento di esaltazione e ripresentando un gameplay solido accompagnato da una struttura ricca di potenziale. Il rischio ripetitività è tuttavia ancora dietro l’angolo, i raid, fiore all’occhiello del titolo, li dobbiamo ancora vedere, il PvP non l’abbiamo toccato e Bungie sola sa quali sorprese ci aspettano nei pianeti più avanzati. Siamo solo all’inizio, ed è presto per trarre delle conclusioni. Speriamo che il titolo di Activision sia tutto ciò che ha promesso di essere. Voi intanto esploratelo insieme a noi!