World of Warships, perché giocare al titolo Wargaming

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a cura di Daniele Spelta

Redattore

Vacanze= tanto tempo libero da dedicare alla propria passione che, se state leggendo queste righe, è probabile sia legata al medium videoludico. Avere tante ore a disposizione senza aver impegni urgenti ha però un lato oscuro, cioè il saltare qua e là, da gioco a gioco, senza concentrarsi su un unico titolo, con il rischio di trovarsi a fine ferie senza aver realmente portato a termine qualche cosa. Onde evitare questo rischio, meglio impegnare con costanza le proprie energie su poche produzioni, magari su quelle che richiedono una dose massiccia di ore per veder scorrere su schermo la parola fine o che necessitano di molti minuti spesi pad – o mouse e tastiera – alla mano per apprendere tutte le sfaccettature del gameplay e per non finire vittima di team avversari e, come spesso capita, delle imprecazioni dei propri compagni di squadra. In questa seconda categoria rientra a piene mani World of Warships – pubblicato oltretutto nel mese di dicembre anche su Steam – titolo targato Wargaming, che esplora in maniera approfondita gli scontri navali avvenuti durante la seconda guerra mondiale e che completa i panorami bellici del medesimo periodo, assieme ai suoi “fratelli” World of Tanks e World of Warplanes. Questo articolo ha dunque il compito di mettere per punti una serie di motivi per i quali World of Warships è il titolo  perfetto per queste festività natalizie.
Gratis, ma gratis sul serio
Quando un titolo è accompagnato dall’etichetta di Free-to-Play, spesso dietro questa voce si celano costi nascosti, acquisti in app, costrizioni di design che obbligano il giocatore a metter mano al portafogli o, peggio ancora, meccaniche prese in prestito direttamente dai giochi d’azzardo. World of Warships, al contrario, è un titolo che può essere giocato e goduto tranquillamente senza praticamente visitare lo shop interno al gioco: certo, più la sfida si fa intensa e più la voglia di primeggiare spingono a investire i propri risparmi in qualche corazzata più potente, ma nulla vi vieta di solcare i sette mari semplicemente con le navi che vi sarete procurati con le ore accumulate giocando, senza per questo risultare dei semplici bersagli agli occhi delle altre imbarcazioni. Dunque, con World of Warships le mance ricevute durante queste festività possono essere investite su altri lidi. Ovviamente giochi che non giocherete mai. 
Per tutti, in tutti i sensi
Va bene, il gioco è gratis, non c’è un vero motivo per cedere al canto delle sirene nascoste nel negozio del gioco, ma se sono in vacanza e ho con me solo un portatile nemmeno troppo recente, non è che poi, al posto di World of Warships, mi godo una bella serie di diapositive di Power Point? Con le dovute misure, no. World of Warships non è un titolo recentissimo, la sua prima pubblicazione risale oramai ad oltre due anni fa – settembre 2017 – e, dunque, non servono PC di prima fascia per far girare il titolo sviluppato dai ragazzi di Wargaming. Utilizzando le informazioni presenti nello store digitale di Valve – per comodità, ma ovviamente sono le stesse presenti sul sito del team bielorusso – si nota infatti come le richieste non si spingano oltre ad un datato Intel Core i5-3570, mentre, per quel che riguarda il lato GPU, una nVidia GeForce GTX 550 Ti o una AMD Radeon R7 250 sono più che sufficienti per godersi World of Warships senza troppi compromessi. 
Quasi tre anni e non sentirli
World of Warships  è gratis, World of Warships ha più di due anni, World of Warships ha dei requisiti ben sotto la media delle produzioni odierne… Sarà sicuramente un pugno nell’occhio, terribile a vedersi. Nulla di più falso, perché World of Warships smentisce l’ennesimo cliché sui Free-to-Play, che di necessità devono avere una veste grafica vetusta e senza troppe pretese. Al contrario, il colpo d’occhio offerto dal titolo di World of Warships è più che discreto, soprattutto se messo in relazione con i due punti di cui sopra. A colpire sono sono soprattutto i modelli delle navi: fra tutte quelle a disposizione – e stiamo parlando di circa un centinaio – tutte quante sono ricostruite seguendo fedelmente la loro controparte reale, mettendo in risalto la cura maniacale del team di sviluppo. A questo si devono poi sommare gli effetti particellari o i riflessi che si stagliano sull’acqua, senza poi dimenticare anche il lavoro svolto dalla componente audio, in cui spiccano i numerosi effetti. 
Unico
Inutile girarci troppo attorno: se amate i titoli a tema battaglie navali, la scelta è davvero risicata. Personalmente, seguo con interesse lo sviluppo di Naval Action, ma il titolo di Game-Labs è ancora in accesso anticipato. è davvero esoso in termini di requisiti ed è pensato per una nicchia di giocatori hardcore. Al contrario, World of Warships si adatta un po’ a tutti gli stili di gioco, è – ribadisco – gratuito e possiede una community attiva e numerosa, motivo per cui va bene sia per i giocatori mordi-e-fuggi, sia per chi desidera diventare un ammiraglio virtuale pluridecorato. Sarà forse un motivo superficiale e che esula dai reali meriti di World of Warships, ma anche la sua unicità, sommata alla pochezza della concorrenza, gioca a favore del lavoro di Wargaming.
Di più non si può
Per quanto validi, i motivi finora elencati esulano dalle qualità intrinseche di World of Warships, che però di certo non mancano. Ancora prima di levare le ancore e di iniziare a cannoneggiare a destra e a sinistra, quello che emerge è la passione e la cura riposta dai dev, capaci di inserire nella propria creatura oltre un centinaio di imbarcazioni, provenienti da diverse fazioni – fra cui l’URSS, gli USA, il Giappone e, in piccola parte, anche l’Italia – divise in quattro categorie, a loro volta inserite in dieci tier. Come detto in precedenza, quello che salta subito all’occhio è la caratterizzazione estetica delle navi, fra cui spiccano “nomi celebri”, come la possente Yamato nipponica, la Midway a stelle e strisce, l’Aurora sovietica o la nostrana Duca d’Aosta, insomma, un vero e proprio fan service per tutti gli appassionati dell’argomento. Come se non bastasse, abbondano le personalizzazione e le modifiche, ci sono radar per individuare i nemici, fumogeni per nascondersi, le hitbox sono accuratamente calcolate e fra siluri e torpedini ci si può sbizzarrire in ogni modo per far affondare le flotte nemiche.
In compagnia è più bello
Le vacanze vanno vissute assieme a parenti e amici e World of Warships ben rappresenta questo concetto di compagnia. Il suo gameplay è infatti pensato per essere vissuto esclusivamente spalla a spalle con gli altri componenti di un team affiatato, perché lanciarsi in improbabili attacchi solitari significa una cosa soltanto: nave affondata e addio sogni di gloria. Le pesanti corazzate non sono pensate per attacchi mordi e fuggi e se ci si trova isolati anche contro dei più piccoli cacciatorpedinieri la sconfitta è cosa certa. Il bello dei match in World of Warships è che ognuno ha un ruolo esatto da seguire e che occorre un perfetto gioco di squadra per avere la meglio, magari inviando in avanscoperta le imbarcazioni più agili e leggere per scovare i nemici, sui quali far fuoco da lontano utilizzando la lunga gittata nelle navi dotate di un maggior potenziale offensivo. World of Warships è la quintessenza del gioco di squadra e questo, purtroppo, significa anche che non mancherà qualche scontato rage quit, dovuto ad improbabili compagni di viaggio.
Meccaniche di gioco adatte a tutti
Quest’ultimo motivo vale forse più di tutti gli altri e spiega quasi da solo il successo numerico di World of Warships. Con i loro titoli, i ragazzi di Wargaming sono riusciti a creare uno stile di gioco unico, in grado di fondere assieme immediatezza e profondità e anche World of Warships non fa certo eccezione: se da un lato maneggiare dei bestioni di svariate tonnellate lanciati sull’acqua non è un affare complesso, all’opposto, sapere calibrare in modo corretto le traiettorie e valutare il giusto tempismo dei colpi è una questione ben più complessa. La formula adottata da World of Warships è quindi un giusto mix che si pone fra i due estremi, a cui non mancano poi risvolti tattici dettati dalla conformazione delle mappe: per quando le acque possano sembrare delle distese tutte uguali fra di loro, la presenza di isole, arcipelaghi e insenature è una fonte inesauribile di soluzioni sempre differenti e gioca un ruolo chiave durante le partite. 

Se siete alla ricerca di un titolo, oltretutto gratis, al quale dedicare le ore di meritato ozio durante queste vacanze, World of Warships potrebbe essere esattamente il titolo che state cercando, anzi, il rischio concreto è che non riuscirete a smettere anche quando suonerà la prima sveglia puntata alle 6.45. L’ultimo titolo sviluppato dal team bielorusso di Wargaming è una vera gioia per gli appassionati della Seconda Guerra Mondiale, soprattutto per chi ama le possenti imbarcazioni che solcarono i mari in quegli anni, ma World of Warships non è solo puro fan service, perché ha dalla sua un gameplay tanto tattico quanto immediato, dove prevale costantemente il gioco di squadra.