Recensione

Twin Peaks 3x03 - 3x04

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a cura di YP

Raccontare l’universo di Twin Peaks è al contempo facile ma dannatamente difficile. D’altronde il forte immaginario di David Lynch apre infinite chiavi di lettura e di scrittura, anche se il rischio di finire nell’etere da lui stesso raccontato a schermo è dietro l’angolo. Nella recensione dei primi due episodi vi avevamo già raccontato di come, nonostante l’indiscutibile bellezza artistica e contenutistica, questo revival portasse con se il rischio di deludere una fetta di pubblico contemporaneo abituato a prodotti ampiamente più immediati. Una volta espresso il doveroso dubbio, possiamo quindi goderci serenamente questo prodotto che emana unicità ad ogni immagine, suono e sequenza. Twin Peaks è sempre stato, e sempre sarà, un’esperienza sensoriale prima che visiva: l’ambiguità e l’inquietudine che provoca la visione di questo show sono parte fondamentale di esso, nonché uno dei fiori all’occhiello dello stile a cui ci ha abituato Lynch. Ed è proprio con questo stile che inizia la terza puntata, all’interno di quello che sembra essere un incubo, un sogno, un momento difficile da collocare nel tempo e nello spazio…
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Se, come anticipato, la sequenza d’apertura del terzo episodio è un inno all’astrattismo tipico di Lynch, tutto il resto è invece l’esaltazione e il potenziamento di alcuni concetti cardine della serie. Dal thriller, ai momenti più emozionanti a quelli puramente più enigmatici e misteriosi. Twin Peaks dimostra continuamente di non essere semplicemente un omaggio al suo passato, ne tanto meno di ricalcarlo in maniera didattica; si tratta piuttosto di una vera e propria evoluzione della storia, con nuovi personaggi e nuove tematiche, con il cast originale che sembra voler essere usato più come tributo, o apparizioni sporadiche, piuttosto che come colonna portante delle vicende. Queste due puntate, tra le altre cose, rappresentato la conferma di un’idea già accennata nel primo articolo: Twin Peaks è una serie anti-televisiva, nelle tempistiche, nelle inquadrature e nei dialoghi. Tutto è unico, ricercato, artistico e incredibilmente affascinante, cosi come per la storia che è piena zeppa di indizi, riferimenti e suggerimenti riguardante passato, presente e futuro dello show. Nelle nostre recensioni non troverete mai spoiler, questa è una scelta ben definita che applichiamo per qualsiasi contenuto inerente al mondo del cinema e dei serial, però vi possiamo dire che questi due episodi hanno momenti unici, che rimarranno impressi nella memoria degli appassionati ma anche dei neofiti. 
Hellooooooo
Rilasciare due episodi a settimana, su un totale di 18, permette di portare avanti con maestria storyline più o meno interessanti unite ad altre più -apparentemente- marginali. Ricordiamo che questa stagione di Twin Peaks è stata girata come un vero e proprio film per poi essere tagliata in diciotto parti. Aspettiamoci quindi un crescendo di tensione, rivelazioni e plot twist che sembrano davvero dietro l’angolo. Il ritmo di questi due episodi è forse più piacevole di quelli precedenti, semplicemente perché la mitologia della serie torna a galla in maniera prepotente e perché gli avvenimenti iniziano ad avere un peso specifico -e generale- leggermente più chiaro, nonostante le ipotesi e le suggestioni siano all’ordine del giorno. Resta il fatto che nonostante la quantità dei personaggi attraverso i quali vivremo la storia di questa nuova stagione siano tanti, il protagonista indiscusso è sempre lui, l’Agente Cooper, questa volta in modo molto più centrico di come eravamo abituati. Kyle MacLachlan è poderoso, per la qualità e l’espressività con cui interpreta non solo un ruolo, ma addirittura tre. Sembra di vedere tre persone diverse, tutte credibili e ben caratterizzate. Vi renderete conto di come quest’attore sia capace di essere comunicativo senza il bisogno di parlare nelle scene ambientate a Las Vegas, dove lo show diventa grottesco e tragico allo stesso tempo. 

Due episodi che si completano alla perfezione

La visione di Lynch è un piacere per gli occhi

La sequenza d’apertura del terzo episodio non è per tutti

Trama molto intricata

8

Twin Peaks continua la scalata verso la vetta più alta della montagna; verso quella perfezione artistica che sembra davvero poter raggiungere senza fatica, unita all’interesse e alla bellissima ambiguità generata dalla sua parte più mitologica. Siamo solo alla quarta puntata, ma la creatura di Lynch sembra aver un’anima unica e inedita, grazie a uno stile che evolve in maniera naturale la serie originale degli anni ’90.

Voto Recensione di Twin Peaks 3x03 - 3x04 - Recensione


8