Recensione

The Bard's Tale

Avatar

a cura di Alastor

Arrivato sul mercato decisamente in sordina, il nuovo RPG Occidentale sviluppato da inXile e prodotto da Ubisoft è un gioco dalle nobili origni: seguito ideale di quel Bard’s Tale che negli anni Ottanta spopolava presso ogni appassionato di RPG, The Bard’s Tale versione 2005 è una piacevolissima sorpresa (in positivo, naturalmente), che può contare su inediti punti di forza per il genere, che adesso scopriremo insieme…

Il viaggio del BardoThe Bard’s Tale è un classico action/rpg all’occidentale e forse proprio quest’estrema prevedibilità nel gameplay ne rappresenta il maggiore difetto: il sistema di gioco adottato dagli sviluppatori è si divertente e spensierato, ma davvero troppo simile a quello già assaporato in Dark Alliance o Champions of Norrath. Dove però The Bard’s Tale si discosta molto dai titoli sopra citati è nel feeling che si viene ad instaurare con il giocatore: in Dark Alliance, ad esempio, si era motivati a proseguire nell’avventura per le indubbie qualità del gameplay. In questo rpg, invece, si vuole andare avanti per motivi diametralmente opposti: incredibile a dirsi ma il principale motivo di sprono è il carisma del nostro Bardo. Irriverente e scanzonato, dalla parlantina così sciolta da far invidia a Dante, il nostro eroe è l’antitesi perfetta dello stereotipo del prode cavaliere. Inizialmente direte “Bah… sto gioco è la solita solfa…”, ma quando prenderanno piede situazioni dense di humor nero, dialoghi sboccati e comici, inizierete a comprendere l’essenza di The Bard’s Tale, quasi una parodia delle stereotipate situazioni trite e ritrite dei soliti, noiosi action/rpg (splendido il personaggio del narratore) e finirete col non staccarvene più. Torniamo al gameplay: il nostro eroe si muove in ambientazioni inquadrate a volo d’uccello come appunto negli altri giochi già citatissimi, combattendo, trovando nuovi oggetti e dialogando con assurdi comprimari con cui potrete assumere un vostro atteggiamento personale (cortese o maleducato), in modo da assistere a diverse reazioni. Peccato per la mancanza dei sottotioli in italiano, poichè alcune sottili battute potrebbero non essere afferrate o percepite, anche a causa della non perfetta sincronizzazione dei sottotitoli – che scorrono troppo velocemente – con il parlato. Tornando al gameplay, parlavamo di scarsissima originalità, ma non di scarso divertimento: il gioco scorre piacevole tra armi di tutte i tipi (spade, archi, mazze ferrate), incantesimi e melodie magiche del nostro liuto, che invocano mistiche creature dalle disparate abilità e pronte ad aiutarci nelle nostre imprese. Ottima la fase di sviluppo del Bardo; ci verrà infatti offerta una buonissima libertà decisionale: potremo migliorare la vitalità, la forza oppure la resistenza, passando per molti altri parametri da gestire in modo congeniale col nostro modo di giocare. Lo stesso avviene con i talenti del Bardo, che può essere specializzato come spadaccino, trovatore, tiratore e altro ancora. Il sistema di controllo è semplice e quindi immediato, ma a volte poco reattivo, ma comunque nulla di preoccupante. Durante l’esplorazione delle tante locazioni i villici affideranno al nostro impavido di turno tante sub-quest che ci frutteranno nuovi oggetti o potenziamenti. Le tante missioni incrementano il valore della longevità, che risulta essere più che buona per il genere di appartenenza; sono inoltre rari i punti morti o noiosi.

L’ aspetto del BardoGraficamente il titolo Ubisoft è di buono-ottimo livello, pur soffrendo a volte di una continua alternanza tra alti e bassi. Il motore grafico è lo Snowblind Engine (quello, ma guarda un po’, di Baldur’s Gate) e i buoni risultati sono evidenti: la splendida realizzazione dell’ acqua, sempre più vera, “acquosa” e realistica che mai (camminarci dentro è una sensazione da provare) è rimasta immutata da Dark Alliance, così come lo stile di modelli poligonali e ambientazioni, ricchissimi di dettagli e in generale molto curati. Però in mezzo a tutto questo bel vedere ci sono dei difetti che saltano all’ occhio: innanzitutto i rallentamenti, che minano la fluidità della grafica, rendendo a volte fastidiosi alcuni passaggi; in secondo luogo le animazioni, non sempre realistiche e ben articolate. Ma globalmente la cosmesi è validissima. Per il sonoro, invece, possono essere spese solo parole di elogio. Il doppiaggio fa la parte del leone: infatti i doppiatori inglesi hanno svolto un lavoro certosino, dotando tutti i personaggi che incontreremo di grande espressività e carisma. In particolare il doppiaggio del Bardo è di assoluta qualità! Anche l’accompaghamento musicale e gli effetti sonori si difendono bene, con motivi medievaleggianti e sempre in linea con l’ ambientazione.

– Giocabilità discreta…

– Grafica graziosa….

– Reparto audio ottimo

– Ironico, irriverente e scanzonato come pochi altri!

– Il Bardo è un mito

– Più che buona la longevità

– ..ma poco originale e a volte ripetitiva

– …ma ci sono imperfezioni

– Tutto in inglese

– Non aspira mai ad essere un capolavoro

7.8

Il nuovo action/rpg prodotto da Ubisoft è indubbiamente una continua sorpresa. Inizialmente anonimo, The Bard’s Tale inizia a stupire con dialoghi deliranti, una grafica graziosa e un carisma generale inaspettato. Il divertimento non manca, ma le fondamenta del gameplay sono palesemente ispirate a quelle di molti altri titoli dello stesso genere (Baldur’s Gate Dark Alliance, Champions of Norrath); una mancanza di originalità che però non inficia gravemente un’esperienza di gioco ricca di segreti e discretamente longeva.

Consigliato soprattutto ai fan del genere.

Voto Recensione di The Bard's Tale - Recensione


7.8