Anteprima

Split/Second: Velocity

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a cura di Mugo

Ad un anno e mezzo di distanza dal lancio di Pure, i ragazzi di Black Rock Studios si preparano a dare prova ancora una volta delle loro ottime capacità nell’ambito dei racing games portando sugli scaffali dei negozi Split/Second:Velocity. Disney Interactive Studios, il produttore del titolo, ci ha invitati presso uno dei multisala più grossi dell’hinterland milanese per un’approfondita sessione di gioco ed un’intervista con Jason Ried, Senior Producer. Abbiamo potuto quindi dare sfogo alla nostra curiosità con Jason dopo avere a lungo giocato il titolo ed averne apprezzate le qualità, ma andiamo con ordine e cominciamo dal concept.

Un reality senza veline può essere esplosivo?Contrariamente alla tradizione nostrana, che vede il proliferare nei programmi d’intrattenimento di figure femminili poco parlanti e poco vestite, pare che oltreoceano, negli Stati Uniti, siano altre le caratteristiche che uno show televisivo debba avere per tenere viva l’attenzione degli spettatori. Agli americani piacciono le macchine veloci, le esplosioni, l’adrenalina ed il rischio: è così che in un presente parallelo prende vita Split/Second: Velocity, un reality show nel quale i concorrenti attraversano delle elaborate ricostruzioni di ambienti urbani facendole letteralmente saltare per aria.L’insindacabile giuria di questo insolito programma televisivo valuterà, nel corso delle gare, l’abilità di guida dei singoli piloti ripagando le loro acrobazie con la saturazione di una speciale barra di energia (detta Powerplay) che gli permetterà di azionare i detonatori posti in punti strategici del percorso. E’ così che derapando, saltando ed evitando gli attacchi avversari il giocatore guadagnerà sempre più energia per attacchi sempre più potenti, ma attenzione, queste esplosioni non saranno attivabili in ogni momento, bisognerà aspettare la coincidenza di una macchina concorrente con uno dei punti stipati di C4, coincidenza segnalata dall’apparire di un’apposita icona sulla stessa. A questo punto, nel caso si disponesse di abbastanza energia Powerplay, si potrà far detonare il tratto di tracciato interessato e godersi le conseguenze in termini di resa grafica e, soprattutto, di progresso verso la prima posizione. A seconda della posizione, del tempismo e dell’energia di cui si dispone, l’esplosione sarà più o meno potente andando dal causare il solo sbandamento dei veicoli limitrofi alla vera e propria distruzione. Lo sbandamento però non deve essere visto come un semplice rallentamento, dato che la macchina in questione aumenta la propria velocità e rischia di venire “sparata” contro oggetti solidi con la conseguente disintegrazione del mezzo, niente che non possa essere recuperato dopo i pochi secondi di stop imposti dal computer ovviamente. Nella realizzazione delle esplosioni gli sviluppatori si sono davvero sbizzarriti, prendendo ampio spunto da un buon numero di action movies hollywoodiani: si andrà dai semplici barili esplosivi a crolli di viadotti al passaggio di un treno, esplosione di reattori, atterraggio di aerei sul tracciato di gara e molte, molte altre ancora. Ci sembra che questa varietà (e spettacolarità) degli eventi sia obbligatoria per non annoiare il giocatore dato che, nella pratica, la libertà dello stesso sarà leggermente limitata dal fatto di dover sfruttare solo e soltanto le situazioni pensate in sede di sviluppo, senza poter decidere autonomamente cosa far esplodere. Dove invece verrà data ampia scelta agli utenti è nella selezione delle modalità: dalle normali gare, al multiplayer (offline per due giocatori ed online fino ad otto), passando per cinque modalità speciali di cui solo le prime due sono state svelate al momento, si tratta del classico time trial e del più originale Survival. In quest’ultima modalità si correrà senza avversari, ma tallonati da un numero sempre maggiore di camion scaricanti barili esplosivi (e qui si vede chiara l’ispirazione cinematografica, il cliché del “camion cattivo” è ormai storico da Duel fino a Terminator). Si percorreranno quindi dei tracciati pensati apposta cercando di evitare i suddetti barili e di superare i camion che li scaricano, ad ogni camion superato aumenterà di uno il moltiplicatore dei punti ed aumenteranno i secondi disponibili, mentre ad ogni distruzione questo verrà azzerato e diminuiranno i secondi. Quando il tempo arriverà alla fine basterà una sola esplosione per perdere la partita, rendendo gli ultimi momenti della stessa decisamente carichi di tensione.

Ma chissà perché è così bello distruggere tuttoDev’essere proprio insito nella natura umana, in maniera maggiore in quella dei maschietti (ma anche il fu sesso debole non ne pare esente), questo piacere per la distruzione, meglio se spettacolare. E’ un piacere così semplice che non perde il suo fascino nemmeno a livello virtuale ed è così che ad ogni esplosione a schermo ci si sente appagati grazie anche all’ottima realizzazione tecnica. Il motore grafico utilizzato è lo stesso di Pure con diverse migliorie e lo si può vedere dai costanti 30 fotogrammi al secondo anche nelle situazioni più concitate con grandi quantità di poligoni che volano per lo schermo. La build vista era posizionata intorno al 60% lungo il processo di sviluppo e quindi rimane spazio per migliorare alcuni problemi di pop-up delle textures e delle ombre, che diventano vistosamente più definite all’avvicinarsi della macchina. I modelli dei veicoli sono molto ben realizzati e saranno di tre tipi: muscle car con molta aderenza alla pista(le classiche Mustang per intenderci), trucks resistenti e lenti (tra i quali era al momento disponibile un pickup alla Walker Texas Ranger) e le regine della velocità (i corrispettivi di Ferrari e Lamborghini). La risposta delle varie tipologie di vetture ci è sembrata ben diversificata, pur mantenendo il taglio decisamente arcade che caratterizza il titolo, chiaramente una macchina molto veloce sarà più difficile da controllare in curva, ma niente di neanche lontanamente simulativo si prepara ad arrivare sulle console (ed i PC) dei giocatori.

Dopo la prova, come dicevamo nell’introduzione, abbiamo fatto qualche domanda a Jason Ried, Senior Producer presso i Disney Interactive Studios.

Spaziogames: Cosa avete portato dell’esperienza di Black Rock Studios da Pure in Split/Second: Velocity?Jason Ried: Il concept alla base è completamente nuovo, è un’idea che non era ancora venuta a nessuno prima d’ora, ma a parte questo molta dell’esperienza di Black Rock è stata fondamentale data la loro specializzazione in racing games. Quello che sicuramente è stato ricreato in maniera simile a Pure è il “momento magico”, sono quei momenti in cui i giocatore viene portato a concentrarsi su determinati elementi di gamplay grazie alla realizzazione audio e video. Dal punto di vista tecnico poi devo dire che il team che cura lo sviluppo dell’engine grafico ha fatto un ottimo lavoro ottimizzandolo, Pure era bellissimo, Split/Second: Velocity è meglio ed il prossimo gioco sarà ancora un gradino sopra!

Spaziogames: Parliamo del multiplayer: nelle sfide online si potranno affrontare otto giocatori contemporaneamente, come mai questo numero?Jason Ried: In Pure c’erano grandi spazi dotati di molto respiro mentre in Split/Second abbiamo strettoie, percorsi al chiuso e, soprattutto, grandi esplosioni: se avessimo più di otto giocatori contemporaneamente le partite sarebbero risultate caotiche mentre così ci è sembrato il giusto bilanciamento tra divertimento e controllo.

Spaziogames: Sarà possibile utilizzare il Powerplay anche dalla prima posizione o è un’arma offensiva dedicata soltanto agli inseguitori?Jason Ried: La prima posizione è decisamente diversa dalle altre anche in termini di gameplay, la maggior parte delle esplosioni non possono essere utilizzate, ma ci sono dei casi in cui sarà possibile anche attivarne a scopo difensivo. Una delle nostre preoccupazioni era proprio riguardo la possibilità che il giocatore in testa potesse annoiarsi, ma dopo ore ed ore di testing possiamo dire con piacere che è decisamente divertente cercare di sfuggire alle esplosioni causate dai nemici!

Spaziogames: Durante la presentazione ci hai parlato dell’ottimo lavoro fatto dal reparto audio di Black Rock Studios, hai persino citato il ruggito di una tigre, l’avete registrato dal vivo?Jason Ried: Siamo molto fieri dei ragazzi che stanno curando il comparto audio del titolo, durante una giornata di lavoro uno di loro si lamentava della poca aggressività dei rumori del motore ed ha preso una clip audio di un ruggito di tigre e ci ha fatto sentire il risultato, sono molto creativi, ma non hanno registrato dal vivo il felino!

Spaziogames: Tornando al gioco, quante macchine saranno presenti? Ci sarà qualche licenza ufficiale?Jason Ried: Ci saranno 27 diversi veicoli divisi equamente tra le tre categorie, questi saranno ispirati a macchine realmente esistenti, me nessuno avrà una licenza ufficiale. Questo è perché abbiamo voluto concentrare l’attenzione dei giocatori sulle ambientazioni, non vogliamo che guardino quanto è bella la loro macchina, vogliamo che guardino il gigantesco boing che sta per distruggerla!

– Molto divertente ed adrenalinico

– Tecnicamente ben realizzato

– Concept originale

Split/Second: Velocity ci è parso un ottimo titolo adrenalinico e divertente, far esplodere i più impensabili elementi dei tracciati da molta soddisfazione come soddisfacente è sfrecciare a 30 frames per secondo tra i detriti successivi alle detonazioni. La modalità Survival ci è sembrata un’interessante aggiunta ad un concept già di per se originale, siamo quindi curiosi di scoprire cosa abbiano preparato gli sviluppatori per le restanti modalità non ancora annunciate. La demo del titolo sarà presto disponibile, qualche tempo prima del lancio previsto per il 20 maggio sul territorio europeo. Non perdete di vista queste pagine, fino alla recensione finale di questo promettente racing game.