Recensione

Space Colony

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a cura di pWi

L’attacco dei cloni Ormai da qualche anno possiamo riscontrare un nuovo fenomeno nel mercato videoludico. Non esiste un gioco che ha fatto la storia o, più semplicemente, ha avuto un grande successo che non abbia miriadi di cloni. Probabilmente questo fenomeno nasce con quello che possiamo tranquillamente definire come uno dei migliori giochi in assoluto, vale a dire DooM. Il gioco di Romero e Carmack ha praticamente aperto l’era degli shooter 3D, ancora oggi certamente viva e pulsante. Altri esempi? La serie dei Monkey Island ha avuto proseliti nei primi anni ’90, nei quali sembrava non si riuscisse a produrre altro se non avventure grafiche. Ancora possiamo tirar fuori i Civilization, iniziatori di una serie di gestionali praticamente interminabile o i Command & Conquer, dal primo Red Alert ad oggi decine e decine di progetti hanno tentato di ricalcarne le orme. L’ultimo di questa lunghissima serie, della quale ovviamente abbiamo citato solo i capi saldi, non può non essere l’indimenticato e indimenticabile The Sims. Ultimamente il proliferarsi di cloni di questo grande capolavoro è un fenomeno più che tangibile e, se solo poche settimane fa, ci capitava tra le mani Ghost Master ecco che arriva un altro clone, più o meno spudorato, dello stesso The Sims. Ovviamente ci riferiamo a questo Space Colony, nuovo progetto della FireFly Studios. Ricordate l’ottima serie Stronghold, nella quale si doveva gestire un castello medievale? Ebbene, quel gioco era sviluppato proprio dai ragazzi della FireFly e dobbiamo proprio dire che era veramente un ottimo progetto (il quale ha avuto anche un seguito: Stronghold Crusader). Se dobbiamo proprio accomunare i due giochi, vista la diversità abissale che corre tra i due, possiamo citare solo l’originalità che entrambi i progetti possono vantare: una caratteristica non proprio da poco.

La conquista dello spazio Space Colony è un gestionale ambientato nello spazio e, pertanto, non dovrebbe richiedere una trama particolarmente curata. Tuttavia, i programmatori della FireFly hanno cercato con furbizia di dare un tono molto demenziale al tutto e, quindi, si sono inventati storie e, soprattutto, personaggi che riuscissero a dare questo aspetto al loro gioco. La nostra storia inizia nel 2153, nel quale il pianeta Terra non offre più risorse, cosa che ha quindi costretto i più impavidi imprenditori a trasferire le proprie mire sui pianeti extraterrestri, ancora non interamente colonizzati. Pertanto, tutte le compagnie della galassia promuovono operazioni di sfruttamento dei vari pianeti, non curandosi che in questi vi sono ancora degli indigeni e comunque di tutti i problemi che potranno avere gli operatori che si occuperanno di tali compiti in un ambiente tanto ostile. La galassia è, inoltre, divisa in due: quelli che hanno crediti e quelli che non ne hanno. I primi vivono nelle gigantesche mega-città orbitali, i secondi sono costretti a imbarcarsi nelle missioni più pericolose sui pianeti più minacciosi. E’ così che i gruppi di coloni sono spesso composti da scarti della società, emarginati, solitari e astronauti improvvisati. In tutto questo la protagonista del gioco, Venus Jones, è una veterana di ventitre anni che lavora per la Blackwater Industries condotta dallo spietato Waterhouse, in pratica il nostro datore di lavoro. La nostra eroina si imbarca nell’ultima missione, dalla durata di sei mesi, della sua carriera. Una volta conclusala potrà dedicarsi ad una vita certamente più comoda grazie ai soldi che ha guadagnato in tutta la sua carriera. Quindi, l’obiettivo di Venus sarà quello di trascorrere questi ultimi sei mesi nel modo più tranquillo possibile, sperando che passino in fretta. Sarà proprio così?

Prima il profitto, poi le persone Come certamente avrete capito, la demenzialità e la simpatia dei vari personaggi che faranno da protagonisti a Space Colony è una delle armi su cui hanno puntato di più i ragazzi della FireFly. L’impostazione generale del gioco è quella di un gestionale/strategico ambientato nello spazio, nel quale dovremo cercare di occuparci sia dei nostri coloni, sia della raccolta delle risorse, sia delle forze indigene del pianeta che non vogliono intrusi: il tutto in una marasma di possibilità strategiche che, pian piano, andremo a sciorinare. Ad ogni modo, per dirla tutta, si tratta di una sorta di The Sims ambientato nello spazio nel quale, oltre a controllare i Sims o coloni che siano, bisognerà stare molto attenti alla raccolta delle risorse e a quant’altro sta dietro l’organizzazione di una colonia spaziale come questa. Ma procediamo con ordine.In Space Colony vi sono tre modalità di gioco differenti: la campagna vera e propria, la modalità galassia e quella protetta. La campagna è divisa in due tronconi principali: campagna civile e campagna militare. Nella prima le nostre attenzioni dovranno essere focalizzate sullo sviluppo economico e quindi nel far soldi velocemente, nella seconda dovremo stare attenti alle forze indigene che tenteranno di attaccarci e di cercare di farne fuori il più possibile. In ogni caso, in entrambe le campagne ci serviranno molti soldi, per avere i quali dovremo sempre sfruttare massicciamente le risorse che i vari pianeti ci mettono, di volta in volta, a disposizione. Inoltre, entrambe le campagne sono costituite da missioni disposte in maniera ordinata, nel senso che non sarà possibile accedere alla successiva se non completeremo con successo la missione precedente. Vi sono, ancora, tre pianeti per la modalità civile e quattro per quella militare e in ogni pianeta dovremo portare a compimento circa 6-7 missioni. Per quanto riguarda la modalità galassia, anche questa sarà costituita da missioni ma stavolta non vi sarà una trama a sostenerle. Avremo a disposizione diverse galassie tra le quali scegliere il nostro cammino e intraprendere le missioni che, di volta in volta, ci vengono assegnate. In questa modalità non sarà più Venus la protagonista principale (capiterà infatti di dover affrontare anche missioni senza di lei) ma lo saranno indistintamente tutti i coloni che avremo ogni qual volta a disposizione. Concludiamo con la modalità protetta, la quale ci permette di affrontare il gioco come meglio vogliamo e di far soldi in maniera del tutto libera, senza essere costretti a portare a compimento particolari missioni. In questa modalità ci sarà la possibilità di far soldi anche grazie al turismo con la costruzione di centri turistici come hotel e attrazioni varie.Tuttavia procediamo con l’analisi della struttura di gioco di Space Colony. Gli obiettivi principali che dovremo adempiere saranno quelli di affidare ad ogni struttura il giusto personale e di far passare allegramente i periodi di pausa ai coloni. Vediamo meglio cosa significa. Innanzitutto, per far soldi sui pianeti di Space Colony dovremo sfruttare le tantissime risorse che questi ci mettono a disposizione. Avremo, ad esempio, iridio, silicio, ferro, principi attivi, argon, nutrienti di varia natura, polli spaziali (?!?) e altro ancora. Per raccogliere un determinato tipo di risorsa avremo bisogno di un determinato tipo di struttura. Quindi, sarà necessario costruire, vicino ai centri di raccolta, la macchina giusta per quel determinato tipo di risorsa. Una volta fatto questo, sarà determinante affidare la nuova macchina ad un colono. Questi entreranno in scena all’inizio della missione in corso, scenderanno da uno shuttle e si disporranno nella nostra base. Come abbiamo detto di coloni ce ne saranno di tanti tipi (sono 20 in totale): l’unica cosa che li accomuna è la loro simpatia e, per certi versi, la loro demenzialità. Vi presento alcuni coloni per farvi capire meglio questo aspetto. Abbiamo già detto di Venus, la quale è la vera eroina del gioco e, inoltre, è davvero molto forte in quanto non ha bisogno di svaghi particolari e ciò le permette di stare sempre concentrata sul lavoro. Stig è uno dei più simpatici: si tratta di un energumeno che però si rivela un bonaccione sempre pronto al lavoro. Tami è la classica cowgirl che ha sempre bisogno di compagnia e, per questo, la sentiremo spesso chiedere di avere vicino persone con le quali scambiare quattro chiacchiere. Barbara è la vicepresidente della compagnia la quale pretende tanto rispetto e tanti tanti soldi. Daisy è la classica hippy anni ’60 con i pro e i contro del caso. Billy Bob è il classico ragazzotto di campagna dal peso di circa 100-150 kg, il quale non può stare neanche un minuto senza mangiare. Nailer è un avanzo di galera scozzese che più di una volta vedremo in stato di instabilità. Charles è un simpaticissimo aristocratico inglese veterano di guerra. Nikolai è un incredibile scienziato ucraino, un po’ strano ma sempre disponibile al lavoro. Infine, Mr. Zhang è il classico saggio del gruppo. Di lui vi cito solo una frase: “La paura è la naturale reazione di chi vede la verità di ciò che è, o di chi sta per essere squartato da un alieno”. Beh, a questo punto credo che avete capito qual è l’atmosfera generale del gioco e l’importanza, assolutamente primaria, che i coloni hanno. Ognuno di loro, infatti, ha delle particolari abilità che permettono loro di gestire una determinata macchina piuttosto che un’altra o di occuparsi di una determinata mansione piuttosto che di un’altra. Quindi assegnare un determinato lavoro ad ognuno di loro è un’operazione abbastanza delicata in quanto, in funzione proprio delle loro abilità, dovremo stare attenti se qualche struttura resta scoperta proprio perché non ci sono coloni con le abilità necessarie a disposizione. Oltre alla collocazione dei coloni nei lavori di loro competenza dovremo stare molto attenti nel mantenerli felici in un posto che di allegro ha veramente ben poco. Ogni colono, esattamente come in The Sims, ha delle caratteristiche che vanno curate in modo che non cada in stato di depressione o di instabilità. Se ciò succede questi smetterà di lavorare e, quindi, danneggerà moltissimo i nostri affari che, in tal modo, si interromperanno per la mancanza delle risorse necessarie. Infatti, vendere le risorse raccolte (le quali finiscono in un determinato posto della nostra base, l’area di stoccaggio) è assolutamente fondamentale per far soldi. Le caratteristiche che prima citavamo sono esposte in un menu che compare nella parte destra dell’interfaccia di gioco e sono quotate tramite una linea. Più questa è lunga è più il nostro personaggio è appagato, meno lo è e più sarà depresso. Le varie caratteristiche sono: soldi, divertimento, amici, mangiare, sonno, lavarsi e salute. Ognuna di queste va rifocillata con delle particolari strutture che vanno costruite, di missione in missione, nella nostra base. Ad esempio, per appagare i nostri coloni economicamente ci sarà bisogno di un elargitore di denaro, per farli divertire di discoteche e saune, per farli diventare amici di divanetti nei quali potranno sedersi e parlare tra di loro, per mangiare di bar e ristoranti, per dormire di letti appropriati, per lavarsi delle strutture igieniche necessarie e per mantenerli in salute delle giuste strutture sanitarie. Insomma, sarà importantissimo creare le giuste strutture perché, una volta smesso il loro turno di lavoro, i coloni pretendono di stare nel massimo confort possibile, pena la diminuzione del tempo che dedicheranno al lavoro. D’altra parte, di strutture dedicate al farli sentire bene ne avremo a disposizione tantissime. Oltre a quelle già citate avremo la sala mensa, la medicellula, lo psicorobot, la struttura detentiva, l’area di meditazione, il modulo relax, la biblioteca, l’idromassaggio, vari attrezzi sportivi, la piattaforma gravità zero, la poltrona virtuale, l’osservatorio, il pianoforte, il ring e il negozio virtuale. Per aiutare i vari coloni nelle loro mansioni, inoltre, avremo a disposizione tutta una serie di droidi. La maggior parte di questi funziona in maniera del tutto automatica e servirà per portare le varie merci estratte da un posto all’altro o per rifornire le varie strutture come bar e ristoranti di cibo o, ancora, per raccogliere le varie risorse. Gli unici droidi che potremo controllare sono gli androidi. Questi vanno costruiti tramite un’apposita struttura e hanno una vita di esattamente 800 secondi. Tuttavia, essi posso fare qualsiasi cosa in quanto hanno tutte le abilità disponibili e svolgono il loro lavoro senza avere alcun bisogno di pause. Pertanto, risultano fondamentali con l’andare avanti nel gioco.Tuttavia, oltre ad andare in giro a strappare il numero più alto di risorse possibile, dovremo anche stare attenti alle varie forze indigene che popolano il pianeta. Nel gioco sono, infatti, presenti ben 20 diversi tipi di alieni e questi cercheranno sempre di distruggere la nostra base. Per cercare di farli fuori dovremo piazzare diverse strutture di difesa. Tra queste avremo i proiettori di campo, i laser automatici, le postazioni per robocani e soldati, vari tipi di mortai, mine, sentinelle, scudi di difesa spaziali, radar militari e altro ancora. Insomma, soprattutto nella campagna militare, liberarsi degli alieni non sarà proprio facile. In alcune missioni, inoltre, ci verrà richiesto di mandare un nostro colono in una particolare zona della mappa infestata da alieni. Per raggiungerla, di volta in volta, dovremo sfruttare particolari strutture in quanto il nostro colono non sopravviverà molto agli alieni. Quindi dovremo piazzare diversi laser o delle postazioni per soldati o robocani vicino al sentiero che dovrà percorrere il colono. E’ qui che nasce un difetto del gioco. Infatti, le missioni militari si risolvono facilmente nel piazzare velocemente tantissime strutture d’attacco come quelle che abbiamo appena citato, rendendo il tutto abbastanza banale e allontanandolo dai classici standard dei giochi gestionali. E’ per questo che il gioco, alla fin fine, vale molto di più nella sua fase di raccolta delle risorse che in quella di difesa o di attacco militare. Tuttavia, il difetto più grosso che abbiamo riscontrato in Space Colony è la sua terribile ripetitività. Infatti, a lungo andare ci accorgeremo che oltre a piazzare il giusto colono nella giusta struttura e a farli stare bene fuori dal lavoro non ci sarà molto altro da fare e, benché fra le tre modalità presenti di missioni a disposizione ce ne saranno moltissime, la noia farà capolino abbastanza presto. Se a questo aggiungete che di ambientazioni diverse ce ne sono pochissime (solo tre, per il resto i vari pianeti sono del tutto uguali) vi rendete conto che la voglia di andare avanti nel gioco presto si ridurrà moltissimo, fino a scomparire del tutto molto, troppo presto.

Ma non è che si siano dimenticati di curare anche la grafica? Come potete vedere voi stessi dalle foto qui accanto, la grafica di Space Colony è assolutamente insoddisfacente. Oltre ad essere abbastanza scarna la visuale è troppo alta rispetto all’azione di gioco e questo dà veramente molto fastidio perché, nelle situazioni più caotiche, diventa addirittura difficile capire ciò che accade. Inoltre, le animazioni dei vari coloni e degli androidi sono molto approssimative e danno una pesante sensazione di irreale. Ancora dobbiamo purtroppo annoverare le brutte texture che ricoprono i terreni e che, per altro, sono solo tre contribuendo massicciamente a quella sensazione di ripetitività che prima descrivevamo. Per il resto, il motore grafico è in due dimensioni e la visuale, come vedete, è isometrica. Molto più soddisfacente è, invece, il comparto sonoro. Le musiche, seppur poche, sono abbastanza spassose, gli effetti generati dai vari alieni e dalle strutture difensive e di raccolta sono azzeccate e le voci dei vari personaggi veramente molto divertenti. A questo si aggiunge una voce meccanica pseudo-femminile che sottolinea tutte le nostre azioni e che dà un senso di realismo e di immedesimazione in più, il che gasa non poco. A questo aggiungiamo che Space Colony è interamente tradotto in italiano, sia nei testi che nel parlato e, questo, ci permette di chiudere con maggior convinzione il giudizio relativo al sonoro in maniera veramente positiva. Concludiamo la nostra recensione dicendo che avremo a disposizione anche un immediato e potente editor che ci permetterà di creare scenari e missioni nella più totale libertà e che certamente contribuisce al fattore longevità in senso, ovviamente, positivo.

HARDWARE

Requisiti Minimi: Pentium III 700 o equivalente, 64 MB RAM, scheda video con almeno 16 MB di RAM, scheda audio Windows compatibile.

MULTIPLAYER

Assente

– Idee Originali

– Personaggi molto simpatici e divertenti

– Buona dose di possibilità strategiche

– Ripetitivo

– Motore grafico estremamente datato

7

Space Colony ci ha divertito moltissimo nelle prime ore di gioco. La simpatia che danno i vari personaggi, la struttura di gioco veramente originale e, soprattutto, una buona dose di possibilità strategiche lo rendono, nelle prime ore, assolutamente fruibile. Infatti, la possibilità di far soldi in tanti modi diversi sfruttando i tantissimi tipi di risorse presenti nei vari pianeti rende il gioco molto appagante. Purtroppo, il vero problema di Space Colony si presenta dopo quelle prime ore di gioco, in quanto ci si rende subito conto che, alla fin fine, dovremo compiere sempre le stesse operazioni e che anche a livello di ambientazioni e di varietà di missioni siamo veramente su livelli molto bassi. Magari con un piccolo sforzo in più i ragazzi della FireFly avrebbero potuto creare un gioco più vario e questo lo avrebbe reso certamente un prodotto interessantissimo, viste le qualità certamente positive che abbiamo elencato poco fa. Altra critica pesante la dobbiamo fare anche al motore grafico, il quale non solo risulta poco appagante per gli occhi, ma rende il tutto meno giocabile vista la lontananza della visuale di gioco rispetto a quello che succede proprio sul pianeta. In definitiva, consigliamo il gioco a tutti gli appassionati dei giochi “The Sims oriented” e dei gestionali in generale con la riserva, però, dello stare attenti alla ripetitività in cui si incappa dopo qualche ora di gioco.

Voto Recensione di Space Colony - Recensione


7