Recensione

Shrek Terzo

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a cura di Spetz

In questi anni il mondo dei cartoni animati ha avuto in Shrek uno dei suoi punti di riferimento. Il suo verdissimo e possente protagonista, assistito dall’immancabile Ciuchino, ne ha fatta di strada in questi anni. L’abbiamo trovato immerso nella sua palude, solo e malvoluto da chiunque, sempre di pessimo umore e malinconico, ed ora, alla soglia del terzo (forse ultimo?) episodio c’è chi lo vuole rendere Re del Regno di Molto Molto Lontano.La sua umiltà tuttavia lo fa sentire del tutto inadatto a rivestire un ruolo che non sente come suo, per questo, insieme ai suoi prodi alleati, incluso il gatto con gli stivali, incontrato nel secondo episodio, si mette sulle tracce dell’unico parente di sangue reale rimasto, un certo Arthur che vive nella remota terra del Worchestershire. Nel frattempo il goffo ma subdolo Azzurro, relegato in un angolo dopo la perdita della madre, cova vendetta e sfrutterà il viaggio dell’orco per fare un tentativo di acquisizione del trono.Il videogioco segue il filone narrativo del film inserendo tuttavia nuove situazioni e peripezie rispetto alla trama principale. E non soltanto per adattare la vicenda alla sua struttura action. Nel caso dell’avventura infatti ci si imbatte in luoghi inediti (un esempio è il Monte Alto Alto) ed in situazioni non descritte nella pellicola cinematografica.

L’orco si esalta aiutato dai suoi compariLa struttura di gioco è quella classica per un action, quindi avremo il controllo del nostro personaggio, il quale dovrà attraversare varie ambientazioni e sconfiggere di volta in volta i nemici che gli si porranno davanti.Il sistema di combattimento ricorda per alcuni elementi (con le dovute proporzioni è ovvio) quello dei capolavori del genere, come God of War. In particolare per l’esecuzione delle mosse finali sugli avversari: infatti, dopo averli colpiti alcune volte, sulle loro teste comparirà un’icona col triangolo e, premendo il relativo tasto verranno eseguite delle mosse definitive. Allo stesso modo l’apertura delle casse dei portoni, premendo ripetutamente il tasto quadrato, è identica a quella che abbiamo visto fare a Kratos. Se quest’aspetto è comunque positivo poiché l’aver preso spunto da esempi illustri rende il gioco più appetibile, il sistema di mosse è piuttosto carente di varietà. Si eseguono soltanto due tipologie di attacco normale, con il quadrato e una mossa speciale con il cerchio. E’ chiaro quindi che dopo un po’ di tempo passato a giocare l’esperienza diventa abbastanza piatta. L’IA dei nemici è poca cosa, e non sarà per nulla complicato riempire di mazzate indistintamente cavalieri pirati e gnomi.Per fortuna queste lacune sono colmate grazie alla grande quantità di personaggi giocabili, che si possono utilizzare in tutto il corso dell’avventura. Si inizia con il controllare Shrek ma poi di volta in volta si vestiranno i panni di Ciuchino, del gatto con gli stivali e ancora la bella addormentata, Arthur e Fiona. Ognuno di essi ha delle peculiarità differenti, eseguendo mosse personalizzate e riconoscibili. Ad esempio, mentre Shrek fa uso del super-pugno, facendo volare in aria i nemici per poi finirli una volta tornati a terra, Chiuchino ricorre alla potenza dei suoi zoccoli posteriori. Arthur ed il gatto con gli stivali, invece, ricorrono all’uso della spada, Fiona alle sue capacità nelle arti marziali. Tra tutti il più divertente è sicuramente il gatto con gli stivali, più rapido ed agile di chiunque altro, in grado di compiere il doppio salto, raggiungendo con facilità anche i punti più alti. Fa ridere sentirlo commentare i suoi avversari mentre li abbatte uno dopo l’altro ed è l’unico che mantiene inalterato il carisma e l’ilarità della controparte apparsa sul grande schermo.Non manca nemmeno il sistema di turbo, accumulabile tramite la raccolta delle sfere che cadono dai nemici eliminati, in due colori: quelle blu ottenibili mediante le mosse base, ricaricano poco; quelle viola invece si recuperano eseguendo le mosse decisive, e potenziano l’apposita barra molto di più.

Tante missioni ma poca originalitàAttraverso ogni livello ci sono delle missioni da portare a termine, come completarlo senza mai morire, oppure raccogliere determinate tipologie di oggetti sparsi per lo scenario come boccali di birra, corone da principessa e cappelli da prestigiatore. La difficoltà come già abbiamo sottolineato è abbastanza assente, e anche gli altri obbiettivi sono semplici, quindi non è per niente complicato portarli a termine. Infine mentre si gioca, si possono collezionare delle monete d’oro a cui se ne aggiungeranno un quantitativo extra al termine di ogni livello ed in base al numero di compiti eseguiti. Tutto questo oro non è fine a sé stesso ma utile a sbloccare alcuni contenuti extra tra cui nuovi costumi per i vari personaggi ed una modalità di gioco leggermente più difficile.Oltre alla sezione riguardante la modalità “storia”, ne è presente una seconda, dedicata ad alcuni minigiochi. Per ognuno di essi abbiamo un obiettivo da raggiungere e vari livelli crescenti di difficoltà, attraverso i quali poter potenziare il proprio punteggio. Le sfide sono al contempo single-player o per due giocatori e ,tra le più spassose, c’è sicuramente il curling sul ponte della nave, da giocare con una scopa in mano e dei salvagente al posto degli stones. E non cercate di indirizzare il vostro colpo al centro: vi attende un bel -25 che farà felice il vostro score!Per il resto dobbiamo attraversare delle catacombe con i vari personaggi del gioco, abbattere a cannonate le imbarcazioni dei pirati, secondo uno schema che sembra clonato dall’antico Rampart, ricacciare delle rane nel loro stagno e fare il tiro a segno con dei pomodori su alcune sagome in movimento. La longevità di questi piccoli giochi è praticamente nulla, anche se forse partecipando in due ci si può intrattenere un po’ più a lungo.

– Il gatto con gli stivali è un figo

– Molti personaggi controllabili

– Struttura action sufficiente

– Alcune ambientazioni sono inedite

– Longevità molto limitata

– Livelli lineari e troppo semplici

– Sistema di controllo ripetitivo

– IA molto scarsa

6.0

E’ fuori da ogni dubbio che Shrek riscuota molti più consensi nella sua versione cinematografica, più incisiva e divertente. Tuttavia conosciamo bene i limiti dei titoli appartenenti a questo genere di derivati dal grande schermo, spesso, anzi quasi sempre, più trovate pubblicitarie che giochi in grado di catturare l’interesse dei videogiocatori. Shrek Terzo comunque svolge a sufficienza il suo compito, fornendo un’avventura breve e piuttosto semplice, ma che a tratti può anche divertire, in particolar modo se si apprezza la saga e i buffi personaggi che ne fanno parte. Sicuramente il pubblico dei più piccoli sarà molto interessato a questo genere di prodotto, in grado di fornire un action alla loro portata, in attesa, crescendo, di poter apprezzare i grandi capolavori della categoria.

Voto Recensione di Shrek Terzo - Recensione


6