Anteprima

Pokkén Tournament

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a cura di Pregianza

Dopo un’attesa durata fin troppo, finalmente è arrivato l’annuncio che tutti, ma proprio tutti, si aspettavano: Pokkén Tournament arriverà anche su WiiU.
Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, Pokkén è un picchiaduro ad opera di Namco, dedicato ai Pocket Monsters di Nintendo e Gamefreak. Il titolo differisce profondamente dai tipici picchiaduro 3D della casa nipponica che ci ha regalato Tekken, e ormai è piuttosto noto nel panorama, per via dei numerosi gameplay già mostrati negli arcade giapponesi (ove il suo cabinato si distingue per il fatto di avere degli pseudo gamepad al posto della conformazione tipica). In seguito al suo previsto arrivo per la console di casa Nintendo, abbiamo deciso di raccogliere qui le informazioni note su titolo. Pronti? Blaziken, scelgo te!
Learning moves
Come appena detto, Pokkén non è un emulo di Tekken, indipendentemente da quanto simile sia il suono del titolo e dal fatto che Pikachu nel gioco, per qualche strana ragione, usi lo stile Mishima di arti marziali. Il titolo si avvicina più al combat system dei Naruto di Cyberconnect: gli scontri si svolgono in arene circolari, dove è possibile muoversi in 3D, si combatte con un auto targeting attivato e i muri invisibili non sembrano avere grande importanza quando si parla di impatti. Le combinazioni, inoltre, sono semplificate al massimo, serie eseguibili con attacchi semplici divisi in leggeri e potenti dalla varietà limitata. Dalla distanza invece si usano gli attacchi speciali e alcuni Pokèmon sono specializzati proprio in questo tipo di offensiva, concentrandosi su una pioggia di proiettili piuttosto che sull’assalto corpo a corpo a testa bassa. Vista la semplicità del sistema, scordatevi mixup di alcun tipo nelle combo o manovre particolarmente complicate. È chiaro che la strada scelta da Namco è quella dell’accessibilità, comprensibile visto l’appeal del marchio coinvolto su grandi e piccini.
Ci sono ad ogni modo degli elementi unici nel sistema, che lo portano a distinguersi da quello visto nei Naruto o nei loro emuli. Pare, ad esempio, che ci siano due tipi di guardie: una totale ma vulnerabile a serie di colpi continuate, e una in grado di parare i colpi dalla distanza deviandoli (dovrebbe essere lo stesso tasto, ma avere proprietà differenti in base alla distanza). A tutto questo si aggiunge un attacco caricato che dona una sorta di armor al personaggio, e prese, dinnanzi a cui invece la manovra difensiva base perde di efficacia. 
In parole povere, è un sistema carta/sasso/forbice di quelli basilari, reso unico dalla presenza di una decina di Pokémon assist, utilizzabili come supporto o offensivamente in base al tipo, e per il cambio di prospettiva che avviene all’improvviso quando si mettono a segno certe mosse. I colpi ravvicinati infatti a volte portano il gioco a trasformarsi in un picchiaduro 2D classico per qualche istante, con combinazioni all’apparenza simili a quelle del succitato Tekken, tuttavia al momento pare che la funzione della cosa sia principalmente estetica, sempre per la mancanza di mixup descritta in precedenza. 
It’s super effective
Le tipologie dei Pokémon disponibili per ora non sono tantissime: Velocità, potenza, tecnica e normale, queste sono le categorie attuali. Pikachu in versione luchador e Blaziken sono comparsi da poco, ma il roster sembra esser piuttosto variegato nonostante le limitazioni legate al combat system. Laddove Blaziken è un lottatore velocissimo e devastante se lasciato avvicinare troppo, Suicune tiene la distanza con facilità, e Weavile riesce a gestire con grazia strategie di toccata e fuga molto fastidiose. 
Harada stesso ha precisato di non voler spaventare il pubblico con le meccaniche tipiche dei picchiaduro: Pokkén Tournament punta proprio ad essere intuitivo e godibile a vari livelli, un po’ come Smash Bros, ma senza la barriera di livello che il picchiaduro numero uno di Nintendo possiede quando si tenta di padroneggiarne il sistema alla perfezione. 
Molto interessante, infine, la presenza di una barra dell’energia che si gonfia solo facendo o subendo danni, che una volta riempita permette ai Pokèmon di trasformarsi nelle loro forme megaevolute, o di eseguire devastanti attacchi speciali. Insoma, Pokkén Tournament ci dà la forte impressione di essere un action competitivo dedicato ai Pokémon più che un picchiaduro tecnico, uno di quei giochi dove riflessi e strategia sono importanti, ma non ci saranno problemi di apprendimento o barriere di skill da superare. Come ogni titolo di questa tipologia, però, potrebbe aver più potenziale di quanto si pensi, e creare attorno a sé una nutrita community. Non resta che aspettare e vedere.

– Il marchio Pokémon è sempre poderoso

– Accessibile e intuitivo

La volontà di Namco e Harada di creare un titolo accessibile a tutti ormai è chiara: Pokkén Tournament non sarà un picchiaduro tecnico, bensì un titolo intuitivo e incentrato sui riflessi, più che sull’esecuzione e sulla complessità delle tecniche. Buona idea, considerando quanti giochi di questo tipo ci sono sul mercato e l’importanza del marchio coinvolto. L’assenza di meccaniche avanzate non significa necessariamente che ci troveremo davanti un prodotto di scarsa qualità, e anzi potrebbe rendere Pokkén uno dei più curati picchiaduro entry level in circolazione. Lo scopriremo presto.