Recensione

Pokèmon - Scelgo te!

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a cura di Antron93

Ventesimo film per il brand dei Pokèmon. Per celebrare questo importante evento, the Pokèmon company decide di riportarci alle origini della serie. Un reboot, un omaggio, chiamatelo come volete, ma Ash e Pikachu si incontrano per la prima volta, mettendosi sulle tracce del leggendario Ho-oh.
Le origini
Come già detto, questa nuova pellicola dedicata ai Pokèmon si apre con Ash, giovane ragazzo di Biancavilla (e non di Pallet Town), che si sveglia in ritardo il giorno della scelta dei Pokèmon “starter”, finendo per ritrovarsi con un Pikachu dispettoso e indisciplinato. Si ripercorrono le tappe principali della prima stagione “Indigo League”: la vittoria di alcune medaglie, la cattura di Caterpie e tutte le sue evoluzioni, per poi arrivare all’incontro con Charmander e alla visione di quattro dei cinque Pokèmon leggendari della regione di Johto: Suicune, Entei, Raikou e Ho-oh.
Troppo poco
L’idea originale era quella di azzerare tutto e ripartire con un Ash giovanissimo che parte per il suo viaggio per diventare “maestro” di Pokèmon. Un po’ come venne fatto con Dragon Ball in due diversi film: “La Leggenda delle Sette Sfere” e “Il cammino dell’eroe”. A grandi linee si segue la trama originale con la differenza dei comprimari. A fare da contraltare ad Ash ci sono Amina e Sami, due ragazzi conosciuti per caso. La mancanza di Brock e Misty riporta tutto sulla strada dei giochi originali, in cui il protagonista sfidava le palestre di Kanto ma rimaneva sostanzialmente da solo. Gli altri due protagonisti non vengono approfonditi più di tanto ma lasciati sullo sfondo. Servono a spiegare qualche situazione, qualche evento ma se non ci fossero il film andrebbe avanti lo stesso. 
Il vero villain del film è Cross, uno strano incrocio tra la spacconaggine di Gary e la cattiveria di Argento, villain principale in Silver e Gold. Cross è il pretesto per introdurre Charmander e il suo incontro con Ash. Lo stesso vale per il Team Rocket, inserito giusto per dare una nota di colore ma che, in realtà, non arriva mai a incrociarsi con Ash e serve solo a fare qualche gag o battuta qua e là.
In tutto questo, Ho-oh rimane sullo sfondo, se ne narrano le origini, si parla della nascita dei Pokèmon leggendari come Suicune, Entei e Raikou, ma la sua permanenza su schermo è limitata a pochissimi minuti. Interessanti le citazioni continue a Pokèmon Argento e Oro, con l’inserimento della Torre Campana e l’italianizzazione di tutti i nomi di città. In mezzo, però, tanta, forse troppa noia. Il film non decolla mai, se la prima parte è noiosissima per gente cresciuta a pane e Pokèmon, forse non è così per i bambini. Purtroppo la nostalgia non basta a rendere il tutto pienamente sufficiente. “Scelgo te” ha un prologo pesante, che dura più di sessanta minuti, e non fa altro che trascinarsi stancamente fino al momento risolutivo. Si introduce dal nulla un altro cattivo della situazione, che sbuca dal nulla e crea caos e confusione. In tutto questo, il momento di maggior climax dura si e no venti minuti, contro una durata complessiva di 108. Come già detto, il fattore nostalgia aiuta a portare avanti il film e completarlo, ma finisce tutto lì. Purtroppo questo è, chiaramente, un film esclusivamente dedicato ai bambini che, magari, non hanno mai assistito al primo incontro tra Ash e Pikachu. 

– Ritorno alle origini

– Buon punto di partenza per i fan più giovani

– Prologo lunghissimo

– Troppi eventi condensati insieme

6

Scelgo te! è un film celebrativo e non può che essere altrimenti. 20 pellicole dedicate ai Pokèmon, 21 anni di attività, 275 milioni di copie vendute, 32 miliardi di dollari di incassi non fanno altro che certificare la tenuta di un brand entrato ormai nella vita di tutti i giorni e nell’immaginario collettivo. Pokèmon – Scelgo te! è un curioso tuffo nel passato che tenta di riportarci alle origini della storia per farci riprovare le stesse emozioni, peccato però che sia lontano da quei magici prodotti che furono ai tempi Pokèmon il film e la Forza di Uno.

Voto Recensione di Pokèmon - Scelgo te! - Recensione


6