Occhio Critico - I franchise dimenticati da Nintendo

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Dopo aver passato l’ultimo lustro abbondante a criticare Nintendo e le sue scelte sbagliate in termini commerciali, critica specializzata e pubblico stanno facendo a gara a salire sul carro dei vincitori, adesso che Switch, forte di una line up incredibile in meno di un anno sul mercato, sta facendo registrare dati di vendita strabilianti, persino superiori a Wii nel medesimo periodo di vita.
Cionondimeno, qualcuno ha storto il naso per la grande quantità di remastered e porting di titoli già disponibili altrove, acuita dal recente “Direct mini”, durante il quale le vere novità hanno latitato.
Occhio Critico, però, va controcorrente (come spesso fa, d’altronde): ad esso non dispiace il ritorno di vecchi titoli a prescindere, ma, piuttosto, il criterio di scelta che ha finora guidato mamma Nintendo.

Scelte discutibili

Partiamo dalle scelte ovvie, legate agli annunci più recenti: perché riproporre Donkey Kong Country Tropical Freeze, titolo ottimo ma uscito non troppo tempo fa, anziché mettere Retro Studios al lavoro su un episodio inedito, visto che finora il team statunitense ha lavorato benissimo sul ritorno del gorillone e della sua famigliola?
Sebbene abbia apprezzato il ritorno di una modalità campagna con elementi da gioco di ruolo come per gli episodi portatili, mi sono anche chiesto per quale motivo insistere sul tennis (si parla di Mario Tennis Aces, per chi non l’avesse capito), invece che lasciare le luci della ribalta al golf, altro sport maneggiato da Camelot in passato, che ha dato ottimi risultati nella sua ultima uscita su 3DS, a differenza dell’episodio tennistico visto su Wii U.
Da giocatore di vecchia data e profondo conoscitore di tutto ciò che è Nintendo – related, poi, continuo ad arrovellarmi le cervella per capire quali siano i criteri di scelta dei capoccia della grande N quando si tratta di rivitalizzare franchise dormienti da diversi anni: ognuno dei fan storici della casa di Kyoto porterà nel cuore il suo preferito, ma, aldilà dei gusti personali, il numero di proprietà intellettuali poco sfruttate o totalmente dimenticate è scoraggiante, tanto che anche solo un terzo dei titoli che andremo a citare (come sempre, senza alcuna pretesa di esaustività) basterebbe a reggere la lineup di Switch per tutto l’anno corrente e anche per il 2019.
F-Zero è sicuramente uno dei brand più maltrattati da mamma Nintendo: ho posticipato quanto più possibile il distacco dal televisore di Gamecube prima e di Wii poi per poterci fare una partitina di quando in quando, e continuo a ritenerlo, a quindici anni dalla pubblicazione occidentale, uno dei migliori racing game futuristici di sempre.
Possibile che il buon riscontro della Wipeout Omega Collection su PS4 e dell’italianissimo Redout su tutte le piattaforme sul mercato non abbiano suggerito nulla alla casa di Mario?
E vogliamo parlare di Earthbound? Tanto coloro i quali hanno abbastanza anni sul groppone da averlo giocato al debutto, quanto le nuove leve che hanno approfittato della sua uscita sulla Virtual Console di Wii U ne hanno amato l’umorismo surreale, l’originalità di alcune scelte di gameplay, l’incantevole tratto artistico, ma nulla di tutto ciò è bastato a convincere Nintendo a programmarne un nuovo episodio nel prossimo futuro. Sigh.
La lista dei miei preferiti (nei commenti mi aspetto di trovare le vostre, ovviamente) ci sono anche altri tre titoli che sono missing in action da un po’ troppo: mi riferisco ad Advance Wars, a Punch-Out!! e ad Eternal Darkness, tutti provenienti da epoche differenti ma ugualmente validi.
Il primo, strategico brillante ed estremamente impegnativo nonostante un’estetica colorata e spensierata, manca dagli schermi esattamente da un decennio, se è vero che l’ultimo episodio, ribattezzato Dark Conflict in Europa, risale ai (bei) tempi del DS; il secondo, tornato dopo tempo immemore su Wii grazie all’ottimo lavoro di Next Level Games, sembra ripiombato in quel limbo di silenzio ed imbarazzo che conosciamo bene, nonostante l’accoglienza molto positiva che seppe guadagnarsi tanto tra le testate specializzate quanto tra il pubblico.
Eternal Darkness, che pure può contare su un singolo episodio, rimane un unicum all’interno della ludoteca di Gamecube e del consueto range di pubblicazioni del colosso di Kyoto: disturbante, forte di un design molto curato e diretto ad un pubblico decisamente maturo, il prodotto firmato Silicon Knights meriterebbe se non un seguito quantomeno una riproposizione.

Tanti altri suggerimenti

Scendendo un po’ nella personale classifica dei franchise che sembrano spariti nel nulla, troviamo Pikmin, su cui sembra essere calato il silenzio dopo l’ottimo episodio uscito nel 2013 su Wii U, Golden Sun, dimenticata serie di giochi di ruolo sviluppati da Camelot su Game Boy Advance prima e su DS poi, e Luigi’s Mansion, per il quale le speranze di vederne un terzo episodio dopo l’ottima comparsata su 3DS diminuiscono di giorno in giorno.
Il minimo comun denominatore per tutti i brand fin qui citati sembra essere l’orecchio sordo dei vertici di Nintendo alle richieste del pubblico, che provengono dai forum di tutto il mondo ma anche, in un certo qual modo, dalla critica di settore: aldilà dei dati di vendita, che pure nel caso di Luigi’s Mansion 2 sono stati più che rispettabili, la stragrande maggioranza degli ultimi episodi delle serie fin qui citate si è rivelata di grande qualità, e sebbene questa non sempre paghi in termini meramente commerciali, di certo rappresenta un ottimo punto di partenza.
Se l’atteggiamento prudente di Nintendo era comprensibile dopo il disastro commerciale della precedente ammiraglia, la speranza di Occhio Critico è che il successo travolgente di Switch possa restituire fiducia alla grande N, cosicché si lanci nel recupero di almeno una parte di questi franchise.
La lista potrebbe continuare all’infinito, per inciso: si potrebbe lavorare ad un nuovo Wario Ware che rinverdisca i fasti degli episodi pre – Wii U, proporre anche in formato Switch il brand di Animal Crossing, ripescare Wave Race dai tempi del Gamecube, o finanche estrarre dal cilindro un colpo a sorpresa, che potrebbe chiamarsi Excitebots (o Excitetrucks), Battalion Wars 3 o un seguito di Sin & Punishment: Star Successor.

I sogni son desideri

In chiusura di articolo, lasciate un vecchio videogiocatore sognare: immagino una Nintendo che, nel tentativo di riportare dalla sua parte anche le terze parti (già in atto sotto molti altri aspetti) finanzi franchise in difficoltà, facendoli diventare esclusivi (sull’onda di quanto fatto con Bayonetta, per intenderci).
Questo potrebbe significare un Grand Theft Auto dedicato a Switch, che sia buono almeno la metà di quanto fu Chinatown Wars su DS, un seguito di due perle incomprese come The Last Story e Pandora’s Tower, usciti nella fase finale del ciclo vitale di Wii, un nuovo episodio di Super Smash Bros. che elevi il franchise ad esport e, soprattutto, un ritorno in grande stile del franchise Tactics Ogre, assente da troppi anni dagli schermi Nintendo dopo i fasti qualitativi di Ogre Battle su Nintendo 64 e Tactics Ogre The Knight of Lodis su Game Boy Advance.
Verosimilmente, con la sola eccezione di Super Smash Bros, nessuno di questi sogni si tramuterà mai in realtà, ma, come si dice, sognare non costa nulla, e allora caricare il 2018 di aspettative è un esercizio inutile ma assai piacevole.

Dopo quarant’anni di videogiochi, Nintendo ha accumulato una quantità di proprietà intellettuali, personaggi e mondi fantastici da fare invidia a Disney, e sebbene Occhio Critico si renda conto di quanto sia fisiologicamente impossibile dare ad ognuno di essi lo spazio che merita, la speranza di rivedere franchise portati nel cuore ed assenti da troppo è sempre l’ultima a morire.

L’incredibile successo che Switch sta riscuotendo nel suo primo anno sul mercato potrebbe portare ad una nuova epoca d’oro per il colosso di Kyoto, che potrebbe essere più propenso ad accollarsi qualche rischio e riportare in vita anche solo alcuni dei titoli succitati.

Adesso la palla passa a voi, nei commenti: quali sono i titoli che vorreste rivedere sulla console ibrida della grande N e quali i vostri sogni mostruosamente proibiti?

Scrivetecelo senza esitazione, almeno fino al prossimo episodio di Occhio Critico.