Anteprima

Life is Strange: Before the Storm, provato l'inizio dell'avventura di Chloe

Avatar

a cura di Gottlieb

Life is Strange è cambiato. Arcadia Bay è cambiata. C’è una storia diversa da raccontare e soprattutto qualche mistero in più da svelare: tutto confluisce nel nome di Rachel, una delle più importanti amiche di Chloe, destinata a una non piacevole fine e, purtroppo, protagonista silenziosa dell’originale Life is Strange. Dopo aver assaggiato quelle che sono le dinamiche proposte dagli sviluppatori per il prequel dell’avventura targata Dontnod, abbiamo avuto l’occasione di giocare parte del prologo delle vicende che andremo a vivere in Before the Storm, un prequel che anticipa quello che poi sarà il sequel, sviluppato da Dontnod.

Le feste clandestineChloe è una ragazza più giovane di quanto abbiamo imparato a vedere, ma Arcadia Bay non è poi così tanto differente da quella che abbiamo conosciuto nei panni di Max. Frank è ancora impegnato nello spaccio di erba, anche se in piccole dosi e in maniera non eccessivamente dannosa per chi gli sta attorno; la cittadina si colora ancora di feste clandestine organizzate senza controlli e alla mercé di bulli e di rivenditori ambulanti. In questo contesto, all’interno di un’antica segheria, parte Before the Storm, che ci permette di entrare in contatto con quella che è la storia di Chloe e ciò che ci ritroveremo a vivere. Il primo contatto è diretto e immediato: Life is Strange ha mantenuto, come ci si poteva e doveva aspettare, il modus operandi legato alle scelte a bivi, alle conseguenze che ne verranno, all’effetto farfalla. Eravamo già forti del fatto di aver vissuto, senza però poterla giocare, la stessa sessione durante l’E3 di Los Angeles, quindi alcune scelte sapevamo già a cosa avrebbero portato. Abbiamo provato a compiere qualcosa di diverso, quindi, senza però poter effettivamente toccare con mano quelle che sarebbero state le conseguenza sul lungo periodo: ancora una volta Life is Strange pretende che si ragioni in funzione del breve o del lungo periodo, cercando di capire dove risiede realmente il vostro interesse. Una volta, infatti, rubati dei soldi a un venditore di magliette abusivo, un totale di 200 dollari più che comodi per una ragazzina di Arcadia Bay, dovremo decidere se saldare il nostro debito con Frank o se tenerli con noi: immaginiamo, come d’altronde è facile fare, che intessere un rapporto fiduciario e leale con il nostro spacciatore di quartiere ci permetterà, in futuro, di giovare del suo aiuto, del suo supporto; non dandogli i soldi che vuole, invece, creeremo uno stato di acredine tale che farà saltare i rapporti e il filo che ci collega a lui. Però di rimando, l’altro lato della medaglia, ci darà uno status di ricchi, come la stessa Chloe farà notare a chi ascolta i suoi pensieri. La nostra prova, in ogni caso, è proseguita con uno scontro con due bulli di quartiere, i tipici ragazzi in canotta da basket, armati solo di poche speranze per il futuro e una birra da tracannare, più per darsi un tono che per puro piacere. Dopo esserci invano scusati, abbiamo deciso di adottare la tattica più rognosa, ossia quella di fronteggiare il bullo e dimostrare di non essere da meno in quanto ad attaccabrighe: soltanto l’intervento di Rachel ci ha permesso di uscirne relativamente incolumi, dopo un forte ceffone piantato dritto in volto. Qui la nostra esperienza con Before the Storm, pad alla mano, si è interrotta, lasciando spazio a un’inedita sequenza di immagini, che ci ha permesso di tornare nella casa di Chloe, per affrontare il distacco avvenuto col padre, morto già da un po’ di tempo.

Graffito ad ArcadiaLife is Strange: Before the Storm, come avevamo già spiegato nel corso del nostro primo approccio, ha un modo diverso di affrontare ciò che accade ad Arcadia Bay. Non avete più alcun tipo di superpotere dalla vostra, quindi l’effetto rewind non è più utilizzabile, né potrete fare fotografie a ciò che ci circonda. In alternativa a quest’ultima features sono stati integrati i graffiti: ce ne saranno dieci per ogni episodio, quindi un totale di trenta, che ci permetteranno di avere, così, un collezionabile da ricercare, per fare la gioia dei completisti e dei cacciatori di trofei. Il fascino è sicuramente diverso da quello della fotografia e il graffito in sé è molto più da arte della strada: l’unico che abbiamo rintracciato ci ha permesso di scegliere cosa scrivere tra due scelte offerteci, ma onestamente non ci è sembrato che da questo bivio potesse nascere un qualche effetto farfalla. Per il resto l’ecosistema di Life is Strange è per lo più rimasto lo stesso che abbiamo conosciuto ad Arcadia Bay appena un biennio fa. Tecnicamente il prodotto si è presentato non al meglio, con delle texture dai tratti un po’ spigolosi, sebbene i dettagli siano comunque sempre curati, soprattutto per permetterci di interagire con essi nell’evolversi della struttura narrativa. Stavolta, insomma, ci siamo trovati dinanzi a una vera e pura avventura grafica, o graphic novel interattiva, a seconda di come preferiate scegliere la nomenclatura esatta: ogni scelta va calibrata, va ben studiata, perché stavolta nessuno vi riporterà indietro. A meno che non vogliate ricominciare l’avventura per provare nuove derivazioni, ovviamente. Sulla durata, intanto, Chris Floyd, co-director del gioco col quale ci siamo soffermati a parlare per una decina di minuti, ci ha assicurato che ogni episodio potrà durare tra le 2 e le 3 ore, così da avere un’avventura completa che oscillerà tra le 6 e le 8 ore, per stessa sua ammissione. Allo stesso modo ci arriva una forte promessa da parte degli sviluppatori: Rachel dalla sua avrà una storia molto forte, che dovrà necessariamente mettersi allo stesso livello di quella di Max. La ragazza, d’altronde, ha dalla sua tantissimi misteri da svelare, retroscena che ci condurranno a capire, di conseguenza, cosa l’hanno portata a una fine non piacevole e cosa ha scatenato tutti gli avvenimenti che hanno a soqquadro Arcadia Bay. 

– Maggior attenzione alla narrazione

– Si completeranno alcuni buchi

Life is Strange: Before the Storm si è presentato ai nostri occhi con un modo completamente diverso dal precedente capitolo, com’era logico aspettarsi. Ci sono ancora dei dubbi da risolvere, abbiamo ancora delle domande che cercano risposta, perché vorremmo realmente capire se stavolta Deck Nine Games riuscirà a scrivere una storia talmente forte da farci dimenticare l’assenza di una componente che rappresentava l’unicità di Life is Strange, ossia il rewind system. All’uscita del primo dei tre episodi manca davvero poco, meno di un mese, e riusciremo a diradare anche le ultime nubi a riguardo. Così da poter sapere cosa aspettarci da Arcadia Bay.