Recensione

Killzone Mercenary

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a cura di FireZdragon

Poco più di un mese fa eravamo rimasti abbastanza soddisfatti dalla versione dimostrativa di Killzone Mercenary. Guerrilla Cambridge sembrava essere sulla strada giusta per portare finalmente anche su Playstation Vita uno shooter in prima persona di altissimo livello, con un comparto tecnico stupefacente e una giocabilità più che ottima.A pochi giorni dalla release siamo finalmente entrati in possesso del codice review per il titolo e abbiamo approfondito tutti quegli aspetti che ci erano precedentemente sfuggiti, tra i quali la longevità, il multiplayer competitivo ed un sistema di carte originale per classificare i giocatori.

Benvenuto Arran DannerIn Killzone Mercenary vestirete i panni di Arran Danner: mercenario nato sulla terra, addestrato nelle forze UCN e ora cane sciolto pronto a combattere per qualsiasi scopo e qualsiasi mandante, a patto di ricevere la giusta ricompensa in denaro. Helghast e ISA ovviamente saranno ancora una volta al centro della storia ma questa volta vedrete il tutto come agente esterno, anche se il vostro intervento si rivelerà decisivo per cambiare in maniera definitiva il corso della battaglia.Non entreremo ulteriormente nei dettagli relativi alla trama perché, benché questa sia piuttosto lineare e scontata, qualche sorpresa non manca e vogliamo evitare in tutti i modi di rovinarvela.Vi basti sapere comunque che la narrazione resterà piuttosto superficiale per tutta la durata della campagna, impedendovi di affezionarvi in maniera significativa a uno dei personaggi principali o qualunque dei comprimari.Una campagna per’altro non particolarmente longeva e composta solo da nove missioni, per una durata complessiva di poco più di tre ore.A dire il vero noi abbiamo impiegato ancora meno tempo a finire il gioco, ma non neghiamo che in alcuni frangenti non ci siamo messi a frugare in ogni singolo angolo in cerca dei collezionabili, che qualche manciata di minuti aggiuntivi avrebbero anche potuto regalarci.Sia chiaro, il titolo non è strutturato per essere messo via dopo la prima run dato che ogni singola missione può essere affrontata a tre diversi livelli di difficoltà e dopo averne conclusa una si sbloccheranno obiettivi secondari speciali da soddisfare, come la necessità ad esempio di uccidere un numero prefissato di nemici con un colpo corpo a corpo alla schiena o facendo headshot con una determinata arma, o ancora muovendosi silenziosamente per il livello senza mai venir rivelati.Se da una parte infatti il computo di ore di vera e propria longevità non è particolarmente soddisfacente, Guerrilla ha tentato di porvi rimedio concentrandosi sul gameplay e sulle modalità di approccio ai combattimenti. Gli amanti degli scontri a fuoco non resteranno delusi, potendo far affidamento su ogni tipo di armamentario immaginabile, con la solita scelta e varietà che spazia dai fucili d’assalto ai fucili a pompa, passando da armi per lo sniping e lanciagranate fino ad arrivare a lanciarazzi a ricerca e granate di varia natura, ma anche chi preferisce uno stile di gioco più dedito allo stealth troverà pane per i suoi denti. In tutte le mappe di gioco infatti potremo tranquillamente ingaggiare i nemici muovendoci di soppiatto alle loro spalle per poi dargli una coltellata al cuore o tagliandogli la giugulare, il tutto con le classiche animazioni violentissime della serie.La minimappa, sempre attiva durante la campagna, vi permetterà con anticipo di vedere la posizione degli avversari, la loro direzione e vi segnalerà quando questi inizieranno ad allarmarsi colorandoli di rosso, segnale che le buone maniere dovranno essere accantonate. Nel complesso è un sistema che funziona e diverte e che dà il meglio di sé mischiando i due tipi di approccio.

Controlli ben congegnatiMerito di tutta questa qualità è da ricercarsi sicuramente, oltre che nella vasta quantità di armi, anche nei controlli, precisi ed efficienti che non fanno per nulla rimpiangere il paddone da console casalinga. I due analogici rispondono in maniera eccelsa e il touch screen è stato limitato ad alcuni piccoli QTE necessari per portare a segno i colpi in corpo a corpo, utili per risolvere piccoli enigmi indispensabili per proseguire nei livelli, nei quali viene richiesto di combinare delle figure geometriche specifiche, per piazzare alcune bombe ad attivazione remota o ancora per premere semplicemente dei pulsanti.Un touch quindi non invasivo ma che anzi torna praticamente comodo nei menù, soprattutto quando bisognerà scegliere il loadout delle armi, sia durante il briefing sia durante le battaglie stesse grazie alle casse di Blackjack sparse per le mappe.Blackjack è il nostro fornitore ufficiale di mercanzia da guerra, nei suoi shop potremo spendere i crediti accumulati grazie al completamento delle missioni e alle nostre uccisioni per ottenere upgrade del nostro equipaggiamento, refill di munizioni o semplicemente cambiare i gadget che ci portiamo appreso per affrontare al meglio specifiche situazioni di gioco.Abbiamo notato un certo sbilanciamento tuttavia nelle armi visto che con una corazza capace di sopprimere quasi totalmente i rumori dei nostri passi, il sistema di cloack e un arma silenziata svicolarsi tra le linee nemiche è quasi una passeggiata, anche in modalità difficile.Dal lato opposto potremo scegliere missili a ricerca,bombardamenti orbitali o ancora scudi energetici e droni d’assalto e magari combinarli con corazze ultra resistenti e armarci di fucile a pompa per spazzare letteralmente via ogni minaccia senza nemmeno essere scalfiti.La via di mezzo propabilmente risulta essere quindi la scelta migliore per godere appieno del gioco, con setup che ci obbligheranno a sfruttare il buon sistema di coperture, la scivolata per raggiungere i ripari più vicini e affrontare i nemici poco alla volta onde venir accerchiati e sottomessi.L’IA purtroppo non eccelle e non sarà raro prendere di sorpresa i nemici o vederli uscire dalle coperture senza curarsi dei nostri proiettili. Tatticamente tenteranno di stanarci con granate e accerchiarci venendo in corpo a corpo ma la loro strategia si limiterà a questo.

Sul filo del rasoioI crediti accumulati, così come il loadout utilizzato nella campagna singleplayer, potranno poi essere esportati e utilizzati nelle partite multigiocatore competitive nelle tre modalità presenti.Oltre ai classici Deathmatch e Deathmatch a squadre, che qui portano il nome di Mercenari e Guerrilla rispettivamente, si fa vedere anche Zona di Guerra, una modalità ad obiettivi variabili particolarmente riuscita. Ogni cinque minuti i metodi per portare punti alla propria squadra cambieranno, si dovranno uccidere nemici raccogliendone poi le carte prodezza, eseguire l’hacking su alcuni dispositivi o ancora interrogare gli avversari dopo averli abbattuti. Il titolo ricorda come frenesia Call of Duty, non presentando strutture distruttibili ed avendo un ritmo di gioco particolarmente elevato. Non esiste infatti alcun tempo di respawn dopo le eventuali kill e rientrare in partita è questione davvero di pochissimo. Per decretare quanto un giocatore è forte e abile, la Phantom Talon Corp confronterà alla fine di ogni giornata i punti ottenuti dal giocatore con quelli del resto del mondo e gli assegnerà l’indomani una carta che ne rappresenterà l’abilità. Arrivate ad ottenere un asso e potrete vantarvi di avere il grado più alto tra i giocatori di Killzone Mercenary.Tecnicamente siamo su altissimi livelli e, sebbene i modelli poligonali delle ambientazioni non facciano gridare al miracolo, skin, alcune texture e le animazioni sono veramente di ottima fattura.Anche il feeling con le armi ci ha soddisfatto, grazie a un rinculo che alza la mira in maniera significativa e un peso delle bocche da fuoco più grosse che fa la differenza nella manovrabilità delle stesse. Da rivedere invece completamente le esplosioni, davvero sottotono e un aliasing marcato che, soprattutto sulle ombre, rende fin troppo evidenti le scalettature.Solo due meccaniche non ci hanno convinto del tutto: il corpo a corpo, abusabile e tremendamente sbilanciato in singleplayer dato che è capace di uccidere praticamente tutti i nemici della fanteria istantaneamente e la minimappa in multiplayer sempre attiva che invece rivela con troppa precisione la posizione dei nemici.

– Ottimo comparto tecnico

– Sistema di controlli perfetto

– Buon feedback delle armi

– Campagna rigiocabile e multiplayer ne aumentano la longevità

– Alcuni equip sbilanciati

– Aliasing marcato

– Solo nove missioni per il single player

– IA non eccelsa

8.0

Killzone Mercenary è senza ombra di dubbio il miglior shooter sulla piccola portatile Sony, non un grosso pregio a dire il vero vista la concorrenza attuale. Il titolo Guerrilla si presenta con un comparto tecnico davvero eccelso con poche sbavature e modalità multiplayer riuscite, anche se non originalissime. Le uniche perplessità rimangono sulla longevità della campagna, sulla sua rigiocabilità (davvero sicuri di voler rifare quattro volte la stessa missione?) e su un multiplayer che su console portatile non ci ha mai convinto del tutto, questa volta con l’aggravante di avere oggetti ed equipaggiamenti piuttosto sbilanciati. Non era forse il caso di concentrarsi maggiormente sul singleplayer?

Voto Recensione di Killzone Mercenary - Recensione


8