HTC Serie One

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a cura di ghigghi

Tre le decine di device Android presentati al recente WMC non potevano mancare i modelli di HTC, quinto costruttore mondiale di smartphone che a Barcellona ha presentato parecchie novità attese prossimamente. Questa volta ci concentriamo sulla nuova serie One, di cui HTC ha rivelato proprio nei giorni scorsi i prezzi ufficiali italiani e la data di uscita nel nostro Paese, confermata per la prima settimana di aprile
One X: fascia alta al potere
Già il 27 febbraio, quando il CEO di HTC Peter Chou presentava al WMC la serie One, si capiva come il produttore taiwanese avesse per le mani tre modelli di grande interesse, sensazione successivamente confermata dall’annuncio delle specifiche e dalle prime impressioni d’uso di alcuni fortunati tester. Il modello di fascia alta della serie è l’HTC One X, che sarà in vendita a un prezzo di listino di 699 euro. Il costo è decisamente rischioso se non ci si chiama Apple, ma va anche detto che questo smartphone ha tutte le carte in regola per sfondare tra gli utenti interessati alle massime prestazioni. Il One X nasconde infatti al suo interno il nuovo processore Tegra 3 a 1.5 GHz 4-Plus-1, a differenza del modello americano che monterà invece una CPU dual-core Qualcomm S4 (la stessa dell’imminente PadFone di Asus). Il Tegra 3 è accompagnato da 1 GB di RAM e da una memoria interna di 32 GB, ma a saltare all’occhio è anche il look, con un’elegante struttura unibody in policarbonato bianco e uno spessore quasi da record (8,9 mm per un peso di soli 130 grammi). Il display Super LCD 2 con Gorilla Glass leggermente ricurvo ha una diagonale di 4,7 pollici (poco meno rispetto al Galaxy Note) e una risoluzione di 1280×720 pixel; contando il prezzo e trattandosi del modello di punta della serie, molti si sarebbero aspettati un display Super AMOLED o un True HD IPS come quello montato sul LG Optimus 4X HD, ma dai primi test sembra comunque che il Super LCD 2 del One X (tra l’altro prodotto da Samsung) sia davvero eccellente a livello di contrasto, luminosità e fedeltà cromatica. Tra le altre caratteristiche, oltre alla nuova interfaccia Sense aggiornata per Ice Cream Sandwich e all’uscita HDMI, troviamo diverse feature esclusive dedicate alla musica e al reparto imaging. La fotocamera posteriore da 8 Megapixel, che affianca quella frontale da 1,3 MP, permetterà di registrare video in 1080p e di scattare immagini con una nuova funzionalità HDR ottimizzata per i volti e per il controluce, ma ci sono novità anche nella gestione del flash e nella modalità raffica, con una velocità di scatto che raggiungerà i 0,7 secondi. Sul versante musicale, oltre al supporto per diversi servizi streaming già implementati nell’interfaccia Sense (TuneIn, Spotify, Pandora e altri), torna la collaborazione con Beats Audio che tante soddisfazioni ha già dato nel Sensation XE e speriamo che anche gli auricolari in dotazione con il One X siano altrettanto validi. 
Dual Core per il One S
Il modello di gamma media è invece il One S, che a un prezzo di 100 euro in meno rispetto al fratello maggiore (lo troveremo quindi a 599 euro) offre comunque la stessa fotocamera, la stessa interfaccia Sense 4.0, il sistema Beats Audio e lo stesso quantitativo di RAM (1 GB). Tutto il resto è invece scalato verso il basso. Al posto del Tegra 3 troviamo infatti una cpu dual-core a 1,5 GHz (non abbiamo ancora capito se Tegra 2 o altro), mentre il display Super AMOLED con Gorilla Glass passa da 4,7 a 4,3 pollici e da 1280×720 a 960×540 pixel e la memoria interna si ferma a 16 gb. A livello estetico il One S è nero, ma mantiene sempre la struttura unibody del One X seppur realizzata in alluminio annerito e non in policarbonato. Nonostante ciò il peso rimane minimo (120 grammi) e lo spessore di soli 7,8 mm lo rende lo smarthpone più sottile dell’intera gamma HTC, contando anche i modelli con Windows Phone. La batteria scende dai 1800 mAh del One X, che deve però alimentare un Tegra 3 e illuminare un display di quasi 5 pollici, a 1650 mAh, valore che dovrebbe comunque assicurare un’autonomia di tutto rispetto. Da segnalare che anche il One S offre uno spazio gratuito in the cloud di ben 25 GB per due anni tramite Dropbox, che per l’occasione è stato integrato direttamente nel sistema operativo.
Un baby di nome One V
Ultimo ma non meno interessante modello della serie è il One V, disponibile sempre nella prima settimana di aprile a 349 euro. Anche in questo caso troviamo alcuni elementi in comune con gli altri due One (interfaccia Sense, tecnologia Beats Audio, integrazione Dropbox, Android ICS), ma per il resto il One V non ha particolari velleità prestazionali. Al suo interno trovano infatti posto una cpu a singolo core da 1 GHz, 512 MB di RAM, 4 GB di memoria espandibili a 32 GB tramite microSD e una batteria da 1500 mAh. Il display TFT con Gorilla Glass scende a 3,7 pollici e offre una risoluzione di 800×480 pixel, mentre per la fotocamera posteriore (assente quella frontale) ci si deve accontentare di 5 Megapixel senza però dover rinunciare alle funzioni avanzate prima descritte per il One X. Lo spessore è ancora una volta limitatissimo (9,2 mm) e anche il peso piuma di 115 grammi lo pone come scelta ideale per chi cerca la massima ergonomia. A differenza dei due fratelli maggiori il One V sfoggia inoltre un design unibody con corpo in alluminio anodizzato, che lo rende piuttosto simile ad altri smartphone di HTC come il Legend e l’Hero
Stiamo insomma parlando di uno smartphone equilibrato e ricco di funzioni, ma il rischio è che su questa fascia HTC si debba scontrare con molti altri competitori ancora più convenienti come il Galaxy Ace o l’Xperia U, senza dimenticare che con circa 50 euro in più ci si può ormai portare a casa un Galaxy S2. Proprio il prezzo di tutti e tre i modelli One sembra rappresentare per ora l’unico vero dubbio sul successo di questa nuova serie HTC, ma anche qui non mancano i distinguo. Su alcuni store online italiani il One X è infatti prenotabile già ora a 559 euro, mentre per il One S si arrivano a spendere 484 euro; un risparmio notevole sui prezzi di listino, anche se si sta parlando di modelli d’importazione identici nelle caratteristiche tecniche a quelli ufficiali italiani ma con le solite differenze in termini di garanzia. Se però l’import non vi spaventa, fateci seriamente un pensierino.