Games Week

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a cura di Mugo

Finalmente ci siamo, dopo anni passati a guardare con occhi invidiosi e ammirati le fiere dedicate ai videogiochi all’estero, pare che questa volta sia il turno dell’Italia. Si comincia da Milano, dai seimila metri quadrati del MiCo di Fieramilanocity, e lo si fa dal 4 al 6 novembre.Stiamo parlando di Games Week, la prima fiera italiana interamente dedicata ai videogiochi e supportata ufficialmente dall’industria. Spaziogames è stato alla conferenza stampa di presentazione dell’evento, per scoprire cosa possiamo aspettarci dai tre giorni più videoludici dell’autunno milanese. 

Arriva la cavalleria 
La prima cosa che salta all’occhio, guardando la cartella stampa, è il numero e la qualità degli oltre trenta espositori che saranno presenti a Games Week: ci saranno i tre produttori di hardware Microsoft, Nintendo e Sony, affiancati dalla stragrande maggioranza degli editori e distributori (si va da Activision a Electronic Arts passando per Halifax, Ubisoft e tanti, tanti altri). Insomma, ci sono proprio tutti, e sono tutti uniti sotto il grande ombrello di AESVI (l’Associazione Editori Software Videoludico Italiana) che da anni rappresenta gli interessi del settore e si pone come interlocutore istituzionale.Il segnale che viene da Games Week è, dunque, estremamente positivo: ci sono stati fino a oggi eventi dedicati ai videogiochi in Italia, ma nessuno di questi ha avuto particolare successo o poteva fregiarsi di avere tra gli espositori tutti i nomi dell’industria, ora il momento è finalmente propizio per la cavalleria di AESVI di scendere in campo, e dare un’energica spinta ad un settore che, ogni anno di più, fa sentire la propria voce con energia. 
Giochi ed eventi per tutti i gusti 
Ma cosa potrà incontrare l’appassionato di videogiochi andando alla kermesse? Prima di tutto una lunga e interessante serie di titoli da provare in anteprima: Call Of Duty: Modern Warfare 3, Prototype 2, Assassin’s Creed: Revelations, Mass Effect 3, Zelda Skyward Sword, e molti altri ancora che non riportiamo per evitare estenuanti elencazioni. Dopo le anteprime ci si potrà dedicare ai tornei dedicati ai titoli sportivi come FIFA 12 o NBA 2k12, senza dimenticare l’italianissimo World Rally Championship 2 a rappresentare il prodotto nostrano. Anche il pubblico meno hardcore troverà di che divertirsi con una lunga lista di giochi accessibili dedicati a fitness e danza per esempio, senza dimenticare i più piccoli che potranno giocare a titoli come Kinect Disneyland Adventure o Super Pokémon Rumble.Oltre ai videogiochi non mancheranno gli eventi paralleli che ci si aspetta da una fiera di queste dimensioni: cosplay, spettacoli, ospiti eccellenti e altro ancora per un numero totale che supera gli ottanta appuntamenti. E’ davvero difficile riprodurre in un articolo tutto il contenuto di Games Week senza ritrovarsi a redigere un elenco lungo e tediante, vi rimandiamo dunque al sito ufficiale dell’evento per una lista completa di giochi e attività e per le informazioni più varie.Anticipiamo che il biglietto d’ingresso per la fiera costerà 10 Euro intero e 5 ridotto, con la possibilità di ottenere uno sconto del 30% se lo si acquista tramite prevendita online. 
Intervista ad Andrea Persegati 
Al termine della conferenza stampa abbiamo potuto intervistare Andrea Persegati, Presidente di AESVI, che ci ha spiegato quali sono le sue aspettative per la fiera e qual’è lo stato attuale dell’industria di videogiochi italiana. 
Spaziogames: Questa è la prima volta che vediamo un impegno così corale dell’industria, che tipo di risposta di pubblico vi aspettate? Durante la conferenza si faceva riferimento alla Gamescom tedesca, è un risultato cui si può ambire, chiaramente dopo qualche anno di rodaggio? 
Andrea Persegati: Noi ci aspettiamo non meno di cinquantamila persone, potremmo ambire ad averne attorno alle sessantamila, so che sembrano numeri grossi per l’Italia, ma la Games Week non è una fiera nel senso comune del termine, è piuttosto un mega evento di divertimento. Allo stadio sessantamila persone ci vanno, come vanno a un concerto, noi ci vogliamo avvicinare ad un evento di quel tipo piuttosto che a una cosiddetta fiera tradizionale.Quello di quest’anno è il primo passo, non ci aspettiamo di iniziare a correre da subito, ma la nostra ambizione è quella di crescere e sicuramente la Gamescom è uno dei punti di riferimento. 
SG: Qual’è la situazione dello sviluppo di videogiochi in Italia? 
AP: Noi come AESVI stiamo dando supporto agli sviluppatori locali, nel nostro paese è un’industria ancora giovane e sicuramente in via di sviluppo, che però ha tantissime potenzialità non per ultima la creatività. C’è sicuramente ancora tanto da fare, ma è una direzione che abbiamo intrapreso come industria tutti insieme e vogliamo fare dei grossi passi in avanti. 
SG: Come si comportano le istituzioni nei confronti dei videogiochi? C’è stato un miglioramento del loro atteggiamento? 
AP: Le istituzioni cominciano timidamente a rendersi conto che i videogiochi esistono e straordinariamente cominciano a ostacolarci meno di quanto abbiano fatto in passato. Chi è appassionato di videogiochi sa sicuramente sulla sua pelle quanti anatemi siano stati tirati ai videogiochi in quanto accusati di essere alla fonte di stragi piuttosto che di chissà cos’altro. Pian pianino le autorità hanno cominciato a capire che forse non è tutto male quello che riguarda questo mondo. Così come ci sono libri pessimi o film pessimi, ci possono anche essere videogiochi pessimi, ma questo non vuol dire che un intero settore possa essere deprecato solo perché c’è qualche esponente borderline. 
SG: Il pubblico di Spaziogames è molto eterogeneo, ma una delle componenti storiche è quella degli appassionati del settore. Cosa possono trovare i più esperti andando alla Games Week? 
AP: Loro possono vedere in largo anticipo i giochi che avranno tra le mani tra un paio di settimane, non solo, li possono anche provare in prima persona. Specialmente in un momento come questo dove le finanze non abbondano, è fondamentale per un videogiocatore decidere che titolo comprare non a scatola chiusa, venendo alla Games Week può giocare le killer application dei vari distributori e poi scegliere quella che preferisce. 
SG: Ci sono state in passato altre fiere che si sono contornate di un’aura più o meno istituzionale, per chiarezza chi è l’interlocutore a cui fare riferimento? 
AP: Il punto di riferimento per i consumatori è sicuramente Games Week. Questo non vuol dire che non ci sia uno spazio dedicato agli addetti ai lavori: venerdì 4 novembre dalle 14:30 alle 18 ci sarà un momento dedicato agli sviluppatori italiani moderato da un giornalista di Wired, ci saranno otto aziende associate ad AESVI che producono videogiochi nel nostro paese, ma non solo, ci saranno anche vari istituti che si occupano di formazione videoludica sia in campo tecnico sia in campo creativo e umanistico.

Guardando i numeri di Games Week, e parlando con Andrea Persegati, la sensazione che si ha è che finalmente i grandi nomi del settore abbiano deciso di agire in concerto per creare un evento in grado di soddisfare ogni tipo di giocatore (e interessare chi ancora giocatore non è), forti della sempre crescente importanza dell’industria. L’appuntamento per gli appassionati è dunque dal 4 al 6 novembre al MiCo di Fieramilanocity a Milano, per la prima esperienza italiana di queste dimensioni.