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Call of Duty Ghosts - Onslaught

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a cura di FireZdragon

La stessa, vecchia, storia e il ritornello ormai lo conoscete tutti a memoria. Dopo circa due mesi da lancio su Xbox One è giunto sulle nostre console il primo di una serie di quattro DLC dedicati a Call Of Duty Ghosts. A differenza di Black Ops II, però, l’ultimo Call Of Duty di Infinity Ward non è riuscito a conquistarci e questi DLC aggiuntivi, venduti come al solito ai canonici quindici euro, dovranno cercare di mettere una grossa pezza alle mancanze analizzate nella recensione. Contenutisticamente ci troviamo per le mani un prodotto accettabile con quattro mappe, delle quali una già presente in Modern Warfare 2  e qui rivista sotto una nuova veste, una nuova arma e un intero livello di Extinction, ad oggi la modalità che più ci ha fatto divertire tra quelle proposte.
Un primo impatto brutale
La prima brutta notizia la si ha quando si tenta di accedere al DLC. Xbox One come sappiamo non è certo una lince per quanto riguarda la velocità di installazione e a complicare le cose ci si è messa un’interfaccia non propriamente intuitiva.
Prima di poter mettere le mani su Onslaught dovrete infatti scaricare e installare il DLC, cosa che non avverrà in automatico nemmeno se avete già acquistato il season pass. Dovrete quindi manualmente andare nello store, selezionare i contenuti e far partire il download.
Per cinque mappe e una nuova arma lo spazio richiesto su hard disk è di quattro giga e sessantaquattro, per un tempo complessivo di installazione di circa un’ora (download escluso).
Il pacchetto cerca di conquistare il pubblico con effetti speciali e Fog è la mappa che meglio si presta a stupire il giocatore. Con una botta di fanservice esagerata, Infinity ha introdotto in questa location la possibilità di vestire i panni di Michael Myers, il pazzo omicida della serie Halloween. Diventare Michael è piuttosto semplice, tanto che basta completare un field order per trasformarsi in un assassino spietato, resistente e velocissimo, dotato di accetta.
La cosa più interessante è che, quando un giocatore otterrà questo obiettivo, per tutta la mappa verrà diffuso il motivetto storico dei film allertando gli avversari. È indubbiamente un’aggiunta simpatica e interessante, che cerca quantomeno di alleviare la piattezza di una mappa che altrimenti verrebbe presto dimenticata.
Il problema più grosso in linea generale che pervade le nuove aggiunte è il gameplay di Call of Duty Ghosts, troppo basato sul camping ed il cecchinaggio. Tutte e quattro le mappe, senza alcuna distinzione, sono strapiene di angoli ciechi, e di posizioni sopraelevate dove sdraiarsi per fare un vero e proprio tiro al bersaglio.
Fog per l’appunto presenta cunicoli strettissimi e la nebbia che riduce la visuale, BayView è ricca di palazzi a due piani dai quali dominare zone intere e Containment rimarca il problema presentando una zona radioattiva capace di interferire brutalmente con tutte le strumentazioni tattiche, rendendo impossibile utilizzare la mini mappa.
Sono quindi tutti fattori che, messi insieme ai vecchi problemi, incrementano la sensazione di frustrazione e immobilità che pervade questo Call of Duty. Cerca di porvi rimedio Ignition, una mappa classica, ampia e con diverse coperture, ripresa però da quella Scrapyard apparsa su Modern Warfare 2 e che i giocatori già conoscono a memoria.
La “dinamicità” viene espressa con una modifica strutturale della location dopo il canonico evento scriptato, capace di radere al suolo diverse installazioni e offrire nuove linee di tiro: nulla di nuovo sotto il sole.
Alieni a colazione
A sostenere un pacchetto piuttosto avaro di novità rilevanti ci pensa come al solito la modalità Extinction, vero e proprio salvagente di Ghosts. Con Onslaught arriva Nightfall, il primo episodio di quattro, che andranno a raccontare le avventure di un manipolo di soldati bloccati dall’avanzata aliena. Ovviamente misteri, una nuova arma acida, e nuovi mostri giganteschi da affrontare sono quanto il giocatore si può aspettare, per un’esperienza ludica tutto sommato divertente. Extinction da sola è capace di tenervi impegnati per diverse ore, anche se quindici euro per giocare ad un nuovo livello che ha meccaniche praticamente identiche a quello visto nel gioco base è un prezzo forse troppo salato da pagare.
La somma di uno sviluppo fatto malamente e in maniera frettolosa si riassume con l’ultimo contenuto extra di Onslaught: il Maverick. Il nuovo fucile, sbloccato immediatamente con l’acquisto del DLC, è una delle cose più insensate viste negli ultimi anni. Nemmeno il Paciere, unica arma aggiunta in Black Ops II, raggiungeva tali livelli di sbilanciamento e qui ci troviamo per le mani un fucile dal danno elevatissimo, preciso e a raffica che può tranquillamente essere utilizzato sia per cecchinare grazie all’innesto dei mirini ottici e del colpo singolo, sia come arma d’assalto vista l’enorme potenza di fuoco capace di sviluppare.
Se non avete voglia di acquistare il DLC ad ogni modo non preoccupatevi, perché nelle partite online praticamente tutti i giocatori ormai ne imbracciano uno e vi basterà fare un paio di kill per potervene appropriare.

– L’idea di inserire Michael Myers è buona

– Divertenti e longevi i nuovi livelli di Extinction

– Mappe fatte per il camping e il cecchinaggio più spinto

– La nuova arma è completamente sbilanciata

– Level design carente di spunti interessanti

6.0

Onslaught è l’ennesimo, classico, pacchetto di COD. Quindici euro, quattro mappe piuttosto dimenticabili, ad eccezione dell’idea di inserire Michael Myers come extra, una nuova campagna per la modalità Extinction e un’arma terribilmente sbilanciata è tutto quello che il pacchetto riesce ad offrire. Non ci sono idee nuove per bilanciare un multiplayer che non riesce a ingranare e le location offrono tanti e tali spot per il cecchinaggio da costringervi a rimanere nell’ombra per quasi tutta la durata dei match. Ci aspettavamo seriamente qualcosa in più, in grado di raddrizzare il tiro di una produzione che sta pericolosamente andando fuori controllo.

Voto Recensione di Call of Duty Ghosts - Onslaught - Recensione


6