Recensione

Area 51

Avatar

a cura di Stefy

Le più disparate teorie che nel corso dei secoli si sono occupate di cospirazioni aliene, ora trovano il loro compimento nel nuovo shooter della Midway, che ha scelto la segretissima Area 51 come teatro per mettere in scena la sua personale versione dei fatti. Secondo Midway nell’Area 51 gli alieni, alleati con la setta degli Illuminati, stanno mettendo in pericolo l’esistenza della nostra specie, sviluppando nuovi virus e tecnologie ad alto potenziale distruttivo. Fatto sta cha all’interno della base si presenta un’improvvisa emergenza, la fuga di un virus mutageno alieno, che ha contagiato l’intera struttura. La malattia che infesta l’A 51 è una variante della BSE bovina – più conosciuta come morbo della mucca pazza – tale TSE, capace di trasformare la razza umana in una sorta di “zombi” altamente contagiosi che si aggirano nella base armati, infettando tutto il personale. Scattano le misure di sicurezza, la base viene isolata e sul posto è inviata una squadra speciale, esperta in decontaminazione, con lo scopo di far luce sull’accaduto. A capo della squadra degli studiosi c’è Ethan Cole, nostro alter-ego, che insieme ai compagni dovrà tenere testa ad un esercito di guerrieri “umanoidi” armati di tutto punto. Presto, però, vi troverete soli a vagare per gli oscuri recessi della base militare. Sfuggito ai pericolosi nemici il nostro eroe si accorge di essere stato contaminato dal virus alieno, scoprendo di poter sfruttare il virus per avvantaggiarsi dei poteri.

L’ospite in corpo

Area 51 si presenta come uno sparatutto in prima persona capace di offrire una buona esperienza di gioco, grazie anche all’offerta di fps su PS2 che, negli ultimi anni, non ha certo lasciato il segno, soprattutto per la lunga serie di titoli multipiattaforma che sulla console Sony sono stati penalizzati. Il titolo riesce in sostanza a mostrare un comparto tecnico di grande spessore, anche se non fà dell’innovazione il suo punto forte, sfoggiando tutte le ormai note caratteristiche del genere, senza nulla di inedito; il gioco è lineare e l’azione stenta a decollare. Sviluppato comunque in maniera ottimale, risulta graficamente appagante, divertente e dotato di una buona trama. Il gameplay, vario e ben equilibrato, va oltre la semplice e sistematica sparatoria. Gli obbiettivi, che si succedono in modo lineare e semplice, spaziano dall’azionare leve ed interruttori, al fuoco di copertura, alla ricerca di oggetti per aprire vie di fuga. Il sistema di controllo si dimostra intuitivo e funzionale, con una disposizione dei tasti ottimale e con soluzioni già viste e apprezzate in altri fps, come la possibilità di sporgersi da un muro o da un riparo per fare fuoco sul nemico, o quella di saltare. L’acquisizione dei poteri alieni da parte di Cole conferisce al titolo una variante divertente, fornendolo di un arsenale assolutamente innovativo rispetto a quanto visto finora negli shooter: le abilità che adopereremo spaziano da una forza fisica “bestiale”, in grado di scaraventare ed uccidere i nemici con un solo colpo, all’essere in grado di lanciare dei proiettili dal nostro corpo che trasformano i rivali in alleati, ed in seguito saremo in grado di lanciare dei parassiti che divorano gli alieni estraendone l’energia che poi ci sarà riportata. La trasformazione, di durata limitata nel tempo, è da usare con buon senso, ma in alcune locazioni sarà indispensabile alla sopravvivenza. Accostati a questi poteri ci sono, ovviamente, gli armamenti di base tipici dell’esercito come fucili, mitragliatori, granate; c’è anche la possibilità di utilizzare la doppia arma (fucili e mitragliatori) per aumentare la potenza di fuoco. E’ inoltre possibile impugnare armi di derivazione aliena, la più originale delle quali è una sorta di fucile con proiettili al plasma che rimbalzano sugli elementi del fondale, dotata di un mirino a puntamento laser per calcolare la traiettoria dei colpi in funzione dei rimbalzi e colpire anche i nemici nascosti. Nel nostro armamentario si annovera anche uno scanner da polso, utile solo per estrarre informazioni dai documenti riservati che troverete lungo il percorso. Dopo aver scannerizzato il documento questo sarà riportato nella vostra banca dati, consultabile solo quando non starete giocando (una scelta davvero strana): un vero peccato perchè se fruibile durante l’avventura avrebbe arricchito maggiormente la trama, con elementi riguardanti i segreti delle tecnologie aliene, interessanti dissertazioni su segreti militari ed anche un curioso file sulla morte di Kennedy, più altri documenti top secret.Insomma, un gameplay nella norma e una linearità forse un pò eccessiva penalizzano quello che potenzialmente poteva essere un titolo interessante, un buon gioco ma certo non innovativo da questo punto di vista.

Il multiplayer

La modalità in multiplayer consente di sfidarsi in quattro in split screen o fino a sedici giocatori online, riproponendo le opzioni classiche come Deathmatch, Team Deathmatch e Capture the Flag più una variante chiamata Infection dove uno dei giocatori, selezionato a caso fra tutti coloro che partecipano all’azione, veste i panni di un mutante ed è chiamato a trasformare i propri avversari in suoi simili, e questi ultimi debbono lottare per conservare la forma umana fino allo scadere del tempo.

Un dono dal cielo

Tecnicamente il titolo gode di un’ottima realizzazione, offrendo uno spettacolo visivo davvero notevole, in cui ambientazioni ricche di atmosfera e ben dettagliate offrono una buona interazione con gli oggetti che ci circondano: ad esempio nel bel mezzo di una sparatoria l’effetto di devastazione delle vostre armi è accompagnato da esplosioni di varie suppellettili, vetrate frantumate, senza dimenticare gli oggetti utilizzabili per colpire i nemici come gli immancabili bidoni esplosivi. Gli effetti luminosi, le animazioni dei personaggi e gli effetti di danneggiamento di ogni parte delle ambientazioni sono quanto di meglio si sia visto sulla console e regalano un’esperienza di gioco davvero convincente. Bellissimo è l’effetto di illuminazione della torcia, la quale rappresenta spesso l’unica sorgente luminosa, regalando così un’atmosfera di inquietudine a ogni nostro passo. Ethan Cole, amici e nemici sono ricchi di poligoni, particolareggiati e ben animati, mentre si poteva sicuramente fare di più per le creature mutanti, dalle forme aberranti, ma leggermente carenti nei dettagli e con una IA modesta: li troveremo a sparare senza ripararsi ma restando fermi e allo scoperto o a non reagire in maniera tempestiva al lancio delle granate. Tuttavia, non appena avvistato, concentrano tutto il loro fuoco sul povero Ethan e cercano di stanarlo con lancio di granate: la difficoltà maggiore del gioco deriva proprio dalla netta superiorità numerica degli avversari, che costringe l’utente a trovare un nascondiglio dietro al quale rifugiarsi più che avanzare coraggiosamente a fucile spianato. Ciò non comporta comunque un aumento della longevità, che si aggira intorno alle 10 ore di gioco.

L’audio

Per quanto riguarda il comparto audio, si può assicurare che svolge benissimo la propria funzione. Gli effetti sonori sono vari e convincenti, le armi riproducono suoni possenti e metallici impressionanti che riverberano attraverso i corridoi della base lasciandoci con la sensazione di restare storditi dal frastuono. Le musiche adrenaliniche, il parlato, completamente localizzato in italiano, fa il suo dovere in maniera ordinaria, la voce di Cole è spesso priva di emozioni finendo per apparire spesso apatica.

– Comparto tecnico notevole

– Poteri alieni peculiari

– Doppiaggio non troppo riuscito

– Stupisce ma non innova

7.5

Il titolo Midway presenta un comparto tecnico di grande validità, tanto è vero che dal punto di vista grafico riesce a far dimenticare di avere a che fare con l’hardware, da sempre definito “limitato”, della PS2, offrendo uno spettacolo visivo davvero eccellente con ambientazioni varie, complesse e claustrofobiche, unita ad una compagine di gioco alquanto riuscita. Il punto forte di Area 51 sembra proprio non essere l’originalità, presentando tutte le ormai note caratteristiche del genere fps: il gioco è molto lineare – ma non noioso – i momenti di azione ci sono, il problema è che sono pochi e gli spunti che offre stentano a prendere forma restando nel limbo del non espresso…fino a quando arriva la possibilità della mutazione ad infondere speranza, ma basta poco per capire che anche questa peculiarità resta inespressa e allora tutto prosegue nella sua essenzialità, finendo col riproporre un’azione senza slanci.

Un gioco che incuriosisce per la sua trama fantascientifica, per la presenza degli alieni, che sorprende per la sua realizzazione ma che comunque non innova il genere.

Voto Recensione di Area 51 - Recensione


7.5